CAPITOLO 6: DUE PASSI AVANTI E UNO INDIETRO

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«Se la villa appartiene ancora ai Wale, vuol dire che il sindaco deve per forza sapere cosa vi accade dentro!» disse Austin appena uscimmo dall'ufficio.

«Lo penso anche io, ma non possiamo saperlo finché non glielo chiediamo di persona quando tornerà!» risposi.

Stavo pensando a come tutta quella storia potesse avere senso, il sindaco era finito in mezzo ad affari loschi che includevano la scomparsa di Aurora Beasly? E, anche se fosse, per quale motivo avrebbe dovuto scegliere una ragazzina che non ha alcun legame con lui?

Questa storia iniziava ad essere più fitta di quello che pensavo, o meglio che pensavamo tutti a Burnville.

Non ci restò nient'altro da fare in merito, che aspettare il ritorno in città di Roger.

Nel frattempo, le giornate passavano ad un ritmo a dir poco lento e monotono.

In una cittadina come la nostra, le notizie volano veloci. Il ritorno del sindaco era nell'aria ancora prima che effettivamente fosse tornato. Quel sabato oltre a questa notizia, c'era quella riportata nel BnR, l'unica testata giornalistica del luogo: "Aurora Beasly, una famiglia scomparsa".

Ormai nessuno aveva più visto la famiglia di Aurora dopo la sua scomparsa, come se fosse svanita nel nulla insieme a lei. In realtà molti credevano si fossero semplicemente nascosti per non dover subire il pressing mediatico tipico di queste situazioni. Ma quell'articolo che stavo leggendo, seduto in una panchina davanti la chiesa, gettava ancora più ombre sul suo passato.

«Che leggi?» mi chiese Marylin comparendo dal nulla, facendomi pure prendere uno spavento.

«Oddio, Marylin!! Non si arriva così di colpo!!».

«Ahaha, pivello!».

«Gne. Comunque, sto leggendo il BnR. Oggi hanno scritto un articolo su Aurora e la sua famiglia. Non credo faccia molta giustizia».

«Fammi un po' leggere ...» disse spostandosi il giornale verso di lei, per poter leggere meglio.

«Hai letto qui?».

«Dove?» chiesi incuriosito.

«Qui ... dice che Johanna, la sorella di Aurora, è scappata di casa poco prima che Aurora scomparisse lasciando in città il dubbio della sua innocenza».

«Perché mai dovrebbero dubitare della sorella?» chiesi quasi infastidito dalla notizia.

Non volevo credere che una sorella potesse arrivare a tanto.

«Qui c'è scritto che tra le due non scorreva buon sangue. In poche parole, non andavano d'accordo da sempre!».

«Ho capito, ma questo non è sufficiente per accusare una persona di rapimento, o peggio omicidio».

«No, infatti ...».

«Perché ultimamente, quando ci vediamo, parliamo sempre e solo di questa storia? Non per sminuirla o per dimenticarla, ma siamo giovani e certe cose non dovrebbero riguardarci ...» dissi, colto da un momento di affollamento di pensieri.

«Capisco cosa vuoi dire Cesare, non dovrebbe essere compito nostro svelare questo mistero una volta per tutte. Ma come hai potuto notare, la gente sembra essersene lavata le mani! Quindi spetta a noi arrivare fino in fondo. Questo, però, non vuol dire che dobbiamo dimenticarci di divertirci e di pensare ad altro nel frattempo.

Oggi è tornato il sindaco, andiamo da lui e poi stasera usciamo con gli altri. Che ne dici se andiamo a La Rosa Blu e ci beviamo un bel BlueRose?».

«Quella bevanda mi sta un po' stancando ... ok andiamo, ma prenderò qualcos'altro!» risposi alzandomi con lei da quella panchina per dirigermi verso casa, dove mi aspettava la mia famiglia per pranzare.

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