CAPITOLO 13: NUOVI SOSPETTATI

1 0 0
                                    

Forse, senza saperlo, eravamo stati noi a creare il maggior scompiglio in questa cittadina che fino alla scomparsa di Aurora non usciva mai dall'ordinario, dalla tradizione, dalle solite feste e le solite persone.

Forse. Forse no.

Sembrava quasi che a nessuno importasse veramente di scoprire cosa fosse successo alla famiglia Beasly, nemmeno alle forze dell'ordine.

«Ragazzi, ho fatto una scoperta ...» dissi.

Piano piano nel mio volto comparve un sorriso enorme, dimostrazione della fierezza che provavo in quel momento.

«La carne insieme al burro di arachidi!».

«Che schifo!!!» dissero in coro.

«Ma come? L'avete mai provata?».

«No, ma non vorrei mai ... perché, anche se dovesse piacermi, è un agglomerato di grassi talmente forte che potrebbe assegnarti un posto in prima fila nel mondo dell'aldilà» disse Jessie, la più salutare del gruppo.

Era spesso fissata con il vegetarianismo, ma nessuno le credeva mai fino in fondo perché spesso la beccavamo a mangiare pesce o derivati. Sua mamma aveva insistito molto affinché lei riuscisse a mangiare solo cose verdi o derivati della terra, fin da quando Jessie era piccola ... ma la tentazione verso i dolci e la carne era troppo forte per resisterle, anche perché suo papà non condivideva questa filosofia.

«Ah ok, allora sarà un piacere che mi godrò da solo ... voi pensate alla linea e a tutto il resto, io non mi tolgo di certo il godimento nella mia vita» risposi, facendo il finto offeso.

Arrivò li con noi Hayden, che qualche giorno prima ci aveva detto del ritorno in città dei Beasly, ma nessuno ancora li aveva visti ... come faceva lui a dire del loro ritorno, se nessuno poteva confermarlo?

«Ehi, Hayden! Qualche novità dal fronte Beasly? Come hai scoperto che sono tornati?» gli chiesi.

«In realtà è una mia deduzione, perché mi ricordo i loro volti e i nuovi arrivati in città ci assomigliano un sacco» disse, cercando di non vergognarsi dal sembrare quasi ridicolo ai nostri occhi.

«Chi? I Coleman?» domandò Marylin.

«Si, proprio loro ... non notate qualche somiglianza?».

«Si, ma non riesco a ricordare bene il loro volto ... è passato un po' ...» rispose Marylin.

«Va beh, comunque bisognerebbe scoprire le origini dei Coleman e come mai si sono trasferiti proprio qui a Burnville ... che dite, gli facciamo una visita?» domandai.

«Serve per forza che ci intromettiamo in un'indagine della polizia che va avanti da molto tempo? Siamo solo dei ragazzini, se andiamo nei casini non sappiamo come uscirne senza chiamare i nostri genitori ... e io non vorrei proprio disturbare i miei, sapete come sono ...» disse Austin.

Suo padre era lo sceriffo quando l'ex sindaco, nonché padre dell'attuale sindaco, Ernesto Wale era all'apice del suo potere. In città si chiacchierava sui suoi loschi affari, ma non ho mai voluto approfondire la questione anche perché ero molto piccolo e i miei genitori non hanno mai voluto affrontare l'argomento.

«Austin, ma tuo padre non era l'ex sceriffo?» gli chiesi.

«Si, era ... ora invece fa il pensionato che commenta ogni singolo avvenimento in città confrontandolo con quanto ha fatto lui e quanto farebbe se tornasse in carica» rispose Austin.

«Potremmo chiedergli qualche informazione in più riguardo alle voci che giravano una volta sul padre del sindaco, Ernesto Wale».

«E perché? Io non ci credo».

«Io ci ho sempre creduto. Mamma e papà mi hanno raccontato che l'ex sindaco aveva acquistato varie proprietà in città e fuori città, ma che non le aveva mai sfruttate. Poi Ernesto ha lasciato il posto al figlio una volta che le voci stavano diventando troppe» disse Marylin.

«Confermo tutto» disse Hayden.

«E cosa c'entra tutto questo con la ricomparsa della famiglia Beasly? E con la scomparsa di Aurora e della sorella? Credo che siate parecchio fuori strada ragazzi.

A mio parere dovremmo concentrarci sulla villa. Adesso che non è più circondata dalla polizia è di nuovo accessibile, ma dovremmo stare attenti ... quel posto è pericolante».

«Non è una brutta idea, ma credo che dobbiamo prima parlare con tuo papà. È in casa ora?» gli chiesi.

«Si, dove dovrebbe essere sennò?».

«Ok, andiamo!».

E mi seguirono tutti.

BurnvilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora