CAPITOLO 12: LA MORTE DI ORFEO

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Potete pensare benissimo cosa c'entra Orfeo con questa storia. Posso spiegarvelo ora. Orfeo andò negli Inferi per recuperare la sua amata Euridice, ma non doveva in nessun modo girarsi per guardar indietro ... Bene, io non dovevo in nessun modo girarmi per guardare indietro, perché questo generò una serie di eventi che portarono alla morte di un cittadino di Burnville: Orfeo.

Orfeo era un uomo gentile, sempre a disposizione di tutti. Quando avevi un problema, lui si prestava per aiutarti a risolverlo. Le signore più anziane della cittadina facevano a gara nel farsi aiutare da lui, anche perché era un bell'uomo di colore, pieno di muscoli e sempre con una maglia di lino e i pantaloni lunghi. Era una persona che aveva visto tante guerre e vissuto tante vite, ma che nonostante questo riusciva a vedere sempre il lato buono e bello delle persone. Non era ingenuo, era semplicemente una persona buona. Dava tutto per i suoi amici e questo gli bastava per non smettere mai di sorridere ad ogni nuovo giorno che passava. A pensarci bene non ho mai saputo la sua età, ma credo avesse intorno ai cinquant'anni, portati molto bene ... come vi ho descritto prima. Orfeo aveva un cane, Hermes, e un cavallo, Arione, che amava molto e che portava spesso con sé nelle sue passeggiate.

Un giorno di autunno mi rivolsi a lui per chiedergli un parere a riguardo del coinvolgimento del sindaco nella scomparsa di Aurora. Lui mi diede una mano, nonostante sapesse della pericolosità e di cosa avrebbe perso nel caso fosse andato tutto storto.

IN MEMORIAM ORFEO FAREES

ET

EURIDICE CHARLOTTE NIVALL

«Era veramente una brava persona» dissi, in piedi davanti la sua tomba nel cimitero di Burnville.

«Si, lo era. Non si meritava questa fine» aggiunse Austin.

«Ragazzi, è ora di tornare a casa» disse mia mamma che era venuta a prenderci per riportarci a casa.

Guardai per l'ultima volta la bellissima tomba fatta con delle sculture poste sopra di essa, prima di voltarmi e andarmene insieme agli altri da quel posto pieno di anime perse e piante.

«Ora potrà finalmente raggiungere la sua amata Euridice ... che storia triste la loro ... destinati ad amarsi fino alla fine dei loro giorni, troppo brevi per essere vissuti appieno» disse Marylin.

Orfeo ed Euridice finalmente erano di nuovo assieme, ma in un modo e in un mondo completamente diverso da quello che si aspettavano.

«A qualcuno di voi va di raccontare cosa è successo a quei due? Fino all'altra settimana sembrava andasse tutto bene e poi tutto si è sfasciato portandoli a fare questa fine ...» disse mia mamma mentre guidava la nostra macchina, una Range Rover Evoque.

«Lo abbiamo messo dentro una situazione che ha portato prima lei e poi lui a fare questa fine ...» dissi senza aggiungere altro.

«Di cosa stai parlando, Cesare?» mi chiese mia mamma, molto preoccupata.

Non risposi ... quella conversazione stava diventando molto difficile da affrontare e non ero pronto.

Il pomeriggio andai a trovare Marylin a casa, finalmente noi due da soli dopo tanto tempo ...

«Come è andata la tua giornata?» mi domandò, sdraiata al mio fianco nel suo letto.

«Mah ... vorrei non parlarne se possibile».

«Sicura di non volerne parlare? Sono qui, ti ascolto e sai che non ti giudico».

«Si, ma non c'entra ... Il fatto è che discuto spesso con i miei fratelli e i miei genitori ... Non capiscono che ho bisogno di sentirmi più libera e meno la "bambina della famiglia"».

«Sai che anche io sono il più piccolo in famiglia ... l'unico modo per non sentirsi così è quello di dimostrare di poter essere all'altezza delle situazioni ... e se non ti ascoltano o non notano ciò che fai, beh fallo per te e sii tu contenta, senza per forza avere il loro appoggio ... sappi però sempre che a modo loro ti dimostrano di volerti bene, comunque vadano le cose».

In quel momento mi abbracciò, non tanto forte ... ma quanto bastò per farmi sentire che stava soffocando il suo pianto disperato nel mio petto. Ovviamente ricambiai l'affetto e l'abbraccio, dandole prima un dolce bacio sulla fronte. Ero lì per lei e questo credo lo sapesse, non serviva aggiungere altro.

Dopo qualche minuto, si addormentò.

Non sapendo cosa fare, mi addormentai al suo fianco.

C I S O N O C O S E C H E

N O N C A P I S C O

C O S E C H E S E N S O

N O N H A N N O

B U R N V I L L E

A U R O R A

M E

L U I

Mi svegliai, guardail'orologio ... OH MIO DIO.

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