CAPITOLO 11: INDIZI O TRANELLI?

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Eravamo tutti molto preoccupati per la famiglia Beasly, soprattutto dopo la scomparsa di Aurora e Johanna. La notizia era stata data dal giornale BnR, con tanto di accuse al vento e deduzioni errate. Si dava la colpa ai genitori per il loro mancato ruolo di educatori, per poi passare a dare la colpa alla scuola ... assurdo.

Io avevo la mia idea dei fatti, ma dovevo in qualche modo dimostrarlo ed ero sicuro che in tutto questo centravano le famiglie malavitose e la famiglia Wale.

Non potevo recarmi dal sindaco e accusarlo, non dopo il nostro incontro che già di per sé aveva creato attriti che non sarebbero di certo stati a nostro vantaggio.

«Ragazzi, io torno a casa ... ho bisogno di riposare» dissi dopo aver passato il pomeriggio a non fare altro che a pensare a tutta questa storia mentre ero con i miei amici.

Appena tornai a casa, Andy mi accolse come al suo solito. Una buona manciata di minuti ad annusarmi per capire dove fossi stato e con chi.

«Andy, tranquillo ... non sono stato con altri cani» gli dissi affettuosamente.

Salutai mia mamma e i miei due fratelli super studiosi, poi mi diressi dritto a letto. Mi sdraiai e fissai il soffitto per un po' prima di chiudere gli occhi e addormentarmi.

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«Cesare!».

Non riuscivo a rispondere.

«Cesare! Ti prego, fai in fretta!».

Ma perché sentivo e vedevo tutto ciò?

Un momento di silenzio poi aprì di colpo gli occhi. Era tutto buio. C'era solo una capanna che resisteva al forte vento che gli sbatteva contro.

«Cesare!».

Ma ... da dove proveniva quella voce? Forse ... no, non è possibile. O forse si ... Che sia proprio lei?

Devo sbrigarmi o potrebbe essere troppo tardi ... o forse lo è già.

«Dove sei?!» urlai, cercando di raggiungerla con la mia voce per farmi dare qualche indicazione.

Non sapevo dove dirigermi, nonostante non avessi molte alternative.

«Sono qui! Proprio davanti ai tuoi occhi e non te ne sei mai accorto!».

Mi incamminai verso la capanna, ma il vento si fece sempre più forte man mano che mia avvicinavo. Non riuscivo a proseguire ... mi sembrava di essere finito dentro ad una tempesta di sabbia. La capanna diventò sempre più piccola, fino a scomparire nella tormenta.

La sabbia si tramutò in acqua e tutto ciò che era nel buio attorno a me si rivelò.

Ero ora in una cittadina, simile a Burnville, ma diversa in molti aspetti e mi trovavo esattamente al centro di un ciclone appena nato che stava scendendo giù dal cielo verso di me ... verso la finta Burnville.

«Aurora».

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