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Io e Mario ci vedevamo ogni giorno, in qualche modo tra un impegno e l'altro trovavamo del tempo per noi due. Legammo molto in questi mesi. Fin quando non mi fece una proposta.

<Ti va di venire a Genova con me? Ti faccio conoscere la Drilliguria> mi propose il ragazzo
<Magari ti faccio conoscere anche mia madre>

<Mi piacerebbe molto Ma> gli dissi abbracciandolo

<Va bene se domani partiamo?> mi domandó

<Certo! Non vedo l'ora> mi risposi

[...]

<Sei pronta nana?> mi urlò Mario dal piano di sotto

<Sì arrivo> dissi mentre stavo portando la valigia più pesante di me

<Te la porto io> si propose così gli passai il bagaglio

<Cosa c'hai messo qua dentro?! Tutto l'armadio?> mi disse facendo una smorfia di fatica

<Può darsi> gli risposi ridendo e facendo spallucce.

Nel viaggio cantammo a squarciagola tutte le canzoni della Drilliguria. Mario mentre stava cantando spostò la mano dal cambio al mio interno coscia. Per fortuna stavo guardando fuori dal finestrino, in modo che non mi vedesse,  perché le mie guance si arrossirono in un attimo. I suoi polpastrelli a contatto con la mia pelle mi fecero venire i brividi. Era un'emozione indescrivibile.

<Siamo quasi arrivati> mi disse sorridendomi

<Meno male ho una fame> gli risposi

<Allora ci fermiamo in un ristorante buonissimo> disse accarezzandomi la guancia

[...]

<Avevi ragione qua é buonissimo> gli dissi

<Io ho sempre ragione> mi rispose facendomi l'occhiolino

<Sisi contaci> risi

Mi prese la mano, era bellissimo, aveva lo sguardo fisso nei miei occhi verdi.

<Vieni ti porto in un posto speciale> mi disse prendendomi la mano e dirigendomi nella sua macchina

<Mario ma dove mi porti?> gli chiesi

<Sh... vedrai...> mi disse guidando

<Siamo arrivati>

Mi portò in un posto isolato che si affacciava sul mare. Ormai la luce sta pian piano svanendo con il calar del sole, l'acqua si dipinge di rosa, riflette le sfumature del cielo, e le strisce di sole sembrano diamanti di salsedine, brillanti e chiari.

<Mario é bellissimo> gli dissi portandomi una mano sulla bocca

<Mai quanto te piccola> mi disse spostandomi una ciocca dietro l'orecchio

Lo guardai profondamente negli occhi.  Gli occhi denudano l'anima per scrutarla.
In pochi secondi la distanza tra i nostri visi si azzeró, mi strinse i fianchi e le nostre labbra si unirono. Il cuore mi batté all'impazzata, mi sentii quasi stordita. 
Una volta che ci siamo staccati lo guardai e lo baciai io. Questa volta fu un bacio passionale.
Da quel bacio mi resi conto che ero proprio innamorata di Mario. Era il ragazzo perfetto, era premuroso, gentile,altruista, infinitamente bello e un po' geloso.
Il suo viso,i suoi occhi, mi fanno sentire le farfalle nello stomaco.

<Sai non ho mai portato qualcuno qua.> mi disse abbracciandomi

<Non so che dire.> rimasi senza parole

<Beh puoi dire che mi ami> mi sussurrò

<Ti amo Mario>

<Ti amo anch'io piccola> mi disse lasciandomi un bacio umido sulle mie labbra

Ti ho persa e cercata come la farfalla dell'orecchino- TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora