capitolo 7

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Mi faccio veramente schifo da sola, vorrei solo essere una ragazza di 16 anni cone le altre senza mille problemi.

Vorrei essere normale.

Dusan mi aveva riportato a casa,nonostante il suo allenamento non fosse finito, ma dopo aver spiegato la situazione al mister lui capì e gli diede un giorno libero per stare con me.

Durante tutto il viaggio mi teneva la mano come quando ero piccola e lui aveva paura di perdermi nelle grandi città.

"Dusan sono uno schifo di sorella scusa"

"Ehi non pensarlo neanche lo sai quanto tengo a te e quanto ti voglio bene"

mi strinse a se in un caldo abbraccio, quello che ci voleva per tranquillizzarmi.

"Va bene se oggi faccio venire qui uno dei ragazzi? che io ho una visita medica oggi pomeriggio"

"Va bene..."

non avevo proprio molta voglia di stare con uno dei ragazzi che mi faceva da babysitter però per lui farei di tutto pure questo, e oggi ad aver fatto il casino ero stata io e non lui.

Dusan era uscito di casa da 5 minuti e suonarono al campanello.

"Vediamo quale babysitter mi ha scelto oggi mio fratello"

dissi più a me stessa che alla persona oltre la porta che non mi sarei mai aspettata di vedere.

"Ecco il babysitter più simpatico della storia"

disse Kenan ridendo; guardandolo mi misi a sorridere stavo bene con lui e passare del tempo insieme mi avrebbe fatto bene.

"Dai entra"

lui entrò e ci sedemmo sul divano in modo tale da riuscire a guardarci in faccia

"Allora vuoi dirmi cosa è successo oggi con tuo fratello o preferisci non parlare?"

sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda ma mi limitai a sbuffare perché non avrei voluto far vedere quel lato di me a lui.

"Bene allora facciamo un gioco"

lo guardai stranita per la sua affermazione insolita

"Diciamo a turno una cosa che ci da fastidio di noi, inizio io"

mi limitai ad annuire

"Odio il mio accento turco"

"Odio il fatto di avere un fratello che vive a 1000 kilometri da me"

"Non so parlare bene italiano"

"Odio non potete andare a cavallo qui a torino"

"Odio non poter sapere cosa ti succede"

silenzio

silenzio

e

ancora silenzio; mi fissava dritto negli occhi e non distoglieva nemmeno per un secondo lo sguardo

"Kenan è difficile da spiegare"

"Va bene ma io ci sono, possiamo anche fare dei piccoli passi così ti posso aiutare"

"Non mi vedo bella come le altre ragazze"

"Ecco per me invece se la ragazza più bella che io abbia mai visto, e non lo dico perché sei la sorella di un mio caro amico, ma perché appena ti ho visto e non sapevo chi fossi mi hai fatto dire 'wow, quanto cazzo è bella' ogni singolo particolare è bello di te"

mi avvicinai a lui e lo abbracciai per quelle magnifiche parole che mi aveva detto.

Le lacrime uscirono, forse stavo capendo che veramente potrei essere carina e non brutta come pensavo.

"Ehi Ehi non si piange se no come faccio a vedere il tuo magnifico sorriso che scompare per colpa delle lacrime?"

lo fissavo mentre mi asciugava le lacrime e accennai un sorriso per renderlo contento

"Eccola benim yıldızım con il suo magnifico sorriso"

"Grazie Kenan, nessuno mi aveva mai detto parole così belle"

eravamo finiti sdraiati uno accanto all'altro sul divano e la mia testa era appoggiata al suo petto, cercavo di sincronizzare il mio respiro al suo battito per calmarmi ed eliminare i brutti pensieri.

"Cosa vuol dire ' Benim yıldızım' ?"

"Lo scoprirai"

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spazio autrice:
scusate per il capitolo corto ma spero vi piaccia, nel capitolo scorso avete un po' capito il problema che affligge Eva da anni e che non la lascia in pace, ho deciso di parlare di questa malattia che affligge molte ragazze e ragazzi giovani che spesso in alcuni casi ha portato alla morte, quindi se per caso soffrite di un disturbo alimentare non state in silenzio e fatevi aiutare per ritrovare la luce.❤️❤️❤️❤️
Vi voglio bene e spero che la storia vi piaccia❤️

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