Parte 14

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Ayla Eithne

Mi sveglio seminuda nel letto, sotto le coperte.
Mentre prendo coscienza che oggi è lunedì e che devo prepararmi psicologicamente e fisicamente per andare a scuola sento anche che ho le cuffiette che stanno ancora riproducendo " Cardigan " di Taylor Swift.

Le levo prima di rimettermi a piangere come una cretina.
Mi alzo e sento subito il freddo di inizio inverno, così mi infilo velocemente la divisa e il maglioncino rosa con lo stemma della scuola.
Vado in bagno e mi viene quasi un sussulto quando mi guardo allo specchio.
I miei occhi sono gonfi e i capelli che si sono asciugati da soli, al naturale,fa capire fin troppo il mio stato d'animo.

Cerco di sistemarmi, mi infilo le ballerine, i calzini bianchi alti fino al polpaccio, infine prendo...
Cazzo il mio zaino!

Mi riviene in mente la scorsa serata e mi si stringe il cuore. Avevo lasciato lo zaino in quel vicolo del cazzo, con quei tipi.
Inalo e faccio un grosso respiro profondo cercando di mantenere la calma mentre prendo la borsa di cuoio che uso per andare a scuola tra le mani, la metto a tracolla guardando dentro cosa mi manca.
I compiti per oggi, che ci avevo messo tre ore per farli, il libro di storia e di letteratura inglese, perfetto.

Scendo giù di corsa cercando di non fare rumore, una volta nel porticato vedo il pick-up arrugginito di Michael e mi ci fiondo.

<< Dobbiamo fare una piccola sosta >>, affermo allacciandomi la cintura.
Michael sbuffa ma io li sorrido sperando ceda.
<< Dove ? >>, chiede roteando gli occhi.
Ridacchio e lo conduco nel vicolo dove ieri sera stavo per ... merda.
      
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Entro in classe correndo con il fiato corto per la fatica non sono mai stata brava a correre i miei polmoni dopo 2 minuti iniziano a collassare.

Entro in classe nell'esatto momento in cui la campanella suona, ho rischiato il ritardo per un pelo.

La professoressa Martini, prof di storia, per mia fortuna non è ancora arrivata così rilascio un po' di ansia e mi siedo accanto a Amelia e Shana.
<< Che hai fatto ? >>. Mi chiede Amelia alzando un sopracciglio mentre Shana è fissa al telefono, probabilmente non si è nemmeno resa conto che sono qui per quanto è presa da quell'aggeggio.
<< Non trovo più lo zaino con cui ieri sono andata in biblioteca e lì dentro avevo i libri e i compiti per oggi, sono disperata >>, ammetto infilandomi le dita nei capelli e appoggiando i gomiti contro il banco.
Sono andata a cercare in quel vicolo ma niente, non c'era più, giustamente, io da brava cretina ci speravo.
<< Cazzo... >>. Sibilla Amelia.
Grazie amore, sei d'aiuto.
<< Lo so... lo so ... >>. Dico mordendomi il labbro.
<< Mi gioco Oxford se non ho tutte A >>, mi viene da piangere solo al pensiero, ho lavorato così tanto per quella borsa di studio.

<< Ascoltami lo spiegheremo alla Martini andrà tutto... >>, Amelia si interrompe alzandosi in piedi.
Mi giro verso la porta e realizzo che è entrata la professoressa, così mi alzo anche io dando un piccolo colpetto a Shana che è ancora mezza nelle nuvole.
Si alza anche lei guardandosi intorno con fare confuso.

<< Buongiorno ragazzi, aprite le domande che c'erano per oggi, come sapete verranno valutate quindi spero le abbiate tutto >>, il cuore inizia a scalpitarmi nel petto.
Rispondiamo tutti in coro al " Buongiorno " e poi ci rimettiamo seduti.
Mi sistemo la divisa sperando non chiami me tra tutti.

Dopo aver fatto l'appello io inizio a deglutire a fatica.
Guarda un po' tutta la classe fino a quando il suo sguardo non si posa sul mio viso.
Distolgo lo sguardo, cercando di guardare al trove.

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