Parte 17

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Ayla Eithne

<< All I wanna ever say is " Are you mine?"...
R U Mine degli arctic monkeys rimbomba nelle mie orecchie mentre sono distesa sul letto.

Rimango a pensare al più e al meno, guardando il soffitto mentre la musica, a massimo volume,  mi martella le orecchie.
Non mi sento triste, non mi sento felice, non mi sento niente.

Rimango con lo sguardo fisso sul soffitto cercando di capire cosa sia reale fuori dalla mia testa.
Odio questa sensazione di vuoto incolmabile che mi pervade di tanto in tanto.
È come se non mi sentissi reale.

Mi porto le mani davanti al viso cercando di sentire il contatto con la realtà ma è come se fossi dentro una specie di realtà virtuale.

Mi alzo dal letto sorreggendomi la fronte con la mano, sono le 5 del mattino.
Inutile dire che non ho praticamente chiuso occhi.
Sono stata fino l'una e mezza a studiare, il resto del tempo l'ho passato a complementare lo spazio circostante con la musica che mi martellava il timpano.
Non so nemmeno come siano passate queste ore.
A volte mi sembra di non vivere il tempo.

Mi strofino la fronte levandomi le cuffie.
Restano un secondo immobile ad ascoltare il silenzio e prendo una decisione.
Esco.

Non importa se sono le cinque del mattino.
Andrò a correre, ho bisogno di andare in un posto.

Mi metto un paio di ciclisti rosa e il primo top che trovo, non importa se appena uscirò di casa sentirò freddo perché ho intenzione di riscaldarmi correndo un po'.
Mi guardo un secondo allo specchio.
Respiro profondamente mentre mi infilo le scarpe da ginnastica.
Recupero le cuffie, sfilo il telefono dalla carica e riaccendo la musica mettendo play a Spotify.

Partano gli One Direction, ridacchio ma decido di finire la canzone mentre scendo le scale di casa.

Fuori il cielo è un misto tra colori chiari che danno fino a un arancione intenso più in basso e un blu scuro se invece ti giri nella parte opposta.
L'alba è stupenda e mi prendo qualche secondo per contemplarla. Respiro a pieni polmoni inalando aria fresca.

Sento il petto appesantirsi quando i miei piedi si muovano in quella direzione.

Inizio a prendere un po' di corsa mentre mi dirigo verso il " Park of Dreams ".
Softcore nelle mie cuffiette mi fa tremare mentre i ricordi mi pervadano come una coltellata al petto quando sorpasso la recinzione arrugginita.

                                         Passato

8 ~12
<< Tanto non mi prendi !! >>, urlo mentre corro nel parco pieno di margherite essendo inizio primavera.
Rido quando mi sento afferrare per la vita.
<< Ti prenderò sempre invece Ayla >>, lo sento sussurrare al mio orecchio.
Rido.
<< Magari quando cresco divento più veloce >>, provo a dire.
<< Non importa, ti prenderò comunque, perché sei mia per sempre >>, mi dice stringendomi forte da dietro come se avesse un disperato bisogno di sentirmi vicina.
<< Lo so, e io voglio esserlo >>, confermo girandomi per abbracciarlo da davanti.

                                     Presente

Mi sento trafiggere e mi piego leggermente in avanti come se il mio corpo avesse trasformato il dolore  puramente mentale in dolore fisico.

Serrò la mascella e chiudo gli occhi un secondo cercando di scacciare quel dolore e costringendomi ad andare avanti.
Preferisco provare dolore, che il niente, almeno provo qualcosa.

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