Bill
Qui, sulla spiaggia, si vedono meglio le stelle.
L'odore della salsedine che mi solletica le narici e lo sciabordio del mare, mi cullano in un malinconico ozio.
Un'onda di solitudine mi provoca un irreperibile tristezza.Di punto in bianco, avverto il rumore del motore di un'auto.
In lontananza, intravedo una figura ignota, che si fionda verso di me.
Man mano che mi si avvicina, riesco ad identificarla.
Si tratta di Ines.
Assumo un'espressione confusa, ma contenta.Che ci fa qui?
Se n'è andata suppergiù un'ora e mezza fa.
<<Avete mangiato piuttosto in fretta>>, affermo.
Ha un'espressione seria, ma sollevata. Respira ancora affannosamente a causa della corsa appena fatta.
<<Perché sei qui?>>, chiedo, con un tono piatto.<<Me lo chiedi pure? Gesù... è la Vigilia di Natale, Bill>>, dice, a mo' di rimprovero.
<<Non è vero che hai mal di testa. Non è così?>>.Faccio un respiro profondo e scuoto la testa.
<<Sgamato>>, dico, con un sorrisetto forzato.<<Lo avevo immaginato. Perché allora non sei andato a festeggiare con tuo fratello e i tuoi amici?>>.
Perché? Non lo so. Non riesco a rispondere neanche a me stesso.
<<Non c'è un vero e proprio motivo. Credo non fossi semplicemente dell'umore giusto>>, spiego. <<Ma perché ti interessa tanto?>>.
Cammina lentamente verso di me.
<<So bene cosa si prova a esser soli, e sei l'ultima persona che vorrei provasse questa sensazione>>, dice Ines, senza esitare. <<Ero in pensiero per te>>.Le sue parole mi prendono alla sprovvista, e sbarro gli occhi.
Repentinamente, le mie guance si arrossano."Ero in pensiero per te".
È veramente ciò che è appena uscito dalla sua bocca?
Ci guardiamo a lungo, intensamente, senza dire una parola. Ma non c'è affatto aria di disagio, anzi.Dopodiché sposta il suo sguardo sulla distesa d'acqua salata che abbiamo dinanzi a noi; chiude gli occhi e espira.
Anche io punto gli occhi sul mare, contemplandone la bellezza.Poi mi balena in mente un'idea.
Mi sfilo le Nike, e di seguito i jeans e il maglioncino, rimanendo con i boxer.
Mi avvicino all'acqua ghiacciata, immergendomi fino al bacino.<<Sei impazzito? È Dicembre, ti ammalerai!>>.
<<Avanti, tra pochi minuti è mezzanotte. In questo modo possiamo inaugurare il Natale>>, mi giro in sua direzione.
È evidentemente imbarazzata, ferma come una statua, che fissa la mia figura seminuda.
Un certo fervore perviene in me.Si toglie le scarpe, per mettere solo i piedi in ammollo.
Crede di cavarsela così?
Mi avvicino a lei, minacciosamente.
Di rimando, Ines mi osserva intimorita, alzando un sopracciglio
<<Cosa hai intenzione di fare?>>.<<Chiamasi 'divertimento', Ines!>>.
Improvvisamente l'afferro per un braccio, tirandola in acqua, bagnandola da capo a piedi.
Sussulta per l'improvviso impatto, e con uno sguardo glaciale quanto l'acqua, mi fulmina.
<<Avevo. La. Piega. fatta.>>, scandisce, a denti stretti. Si accovaccia per raccogliere un po' di sabbia e me la scaglia contro.
Da lì, parte una guerra di schizzi, combattuta all'ultimo sangue e ci rincorriamo per tutta la riva.
La sua risata rimbomba nelle mie orecchie come una dolce melodia.Poi inciampo, cadendo sulla spiaggia.
Con un ghigno mi si avvicina <<Sembra che qualcuno sia in trappola>>.
Osservo Ines dal basso, che mi sferra il colpo di grazia, con un mucchietto di sabbia.<<Ok, va bene. Hai vinto decisamente tu>>.
Entrambi ci abbandoniamo ad una fragorosa risata. Poi si siede al mio fianco, le nostre spalle si sfiorano.La sua pelle bronzea brilla sotto le luci soffuse dei lampioni; i capelli, ormai in disordine, vengono smossi dal vento, che le scompone le vesti, facendomi impazzire.
Mi rivolge uno dei suoi soliti e splendidi sorrisi. Dio, lo proclamerei ottava meraviglia del mondo.Datti una mossa. Non fare il pappamolle.
Lascio emergere tutta l'audacia che è in me e le scosto una ciocca di capelli dal viso, giocandoci un pò.
Arrossisce, guardandomi titubante, quasi preoccupata.
I nostri visi a un palmo di distanza.
Una scarica di adrenalina mi travolge.
Il suo petto sale e scende ad ogni respiro.Baciami.
Baciami.
Baciami.La voglia di possedere ogni angolo della sua anima e ogni parte del suo cuore mi sovrasta.
È così tremendamente perfetta da sembrare un'opera d'arte.
La mia mano le sfiora la guancia, con il pollice l' accarezzo dolcemente, e appoggio la mia fronte sulla sua. Il mio cuore comincia a battere all'impazzata, tanto da non permettermi di sentire nient'altro.
In risposta, la sua mano si posa sul mio petto, e con le dita sottili mi percorre il torso, fino a raggiungere il mio tatuaggio sul fianco, la stelle a cinque punte. Sotto il suo tocco tremo come una foglia.Prima di perdere il coraggio, mi lecco le labbra e la bacio.
Come avevo immaginato, le sue labbra rosee sono morbide e dolci come il miele. La pelle mi va a fuoco e uno sciame di farfalle mi svolazza nello stomaco.Lentamente ci stacchiamo, recuperando fiato. I suoi occhi fissi nei miei. La sua espressione è indecifrabile. Cosa starà pensando? Che considerazione avrà di me adesso? Le sarò sembrato troppo avventato?
Le sue braccia si aggrappano attorno al mio collo, annullando nuovamente la distanza tra di noi. I nostri occhi si incastrano in un bisognoso desiderio di divorarci a vicenda.
Si avventa di colpo sulla mia bocca, la sua lingua percorre le mie labbra, cercando disperatamente un'entrata, che non le impedisco.
Questo bacio è completamente non ha niente a che vedere con quello di prima, casto e puro, in quanto profondo e passionale.
Le nostre lingue si incontrano in una danza senza freni.Faccio scivolare una mano lungo il suo fianco, accompagnandola a stendersi sui piccoli ciottoli, ingabbiandola sotto di me. Il mio corpo palpita di eccitazione e desiderio.
Mi stringe i capelli in un pugno, costringendomi a inarcare la schiena, a premere il mio bacino contro di lei.
Un sorriso si disegna sulle mie labbra e i miei occhi brillano come stelle.
Mentre mi attira sempre più a sé, spero con tutto me stesso che questo momento duri per l'eternità.
Decisamente il miglior regalo di Natale ricevuto negli ultimi tempi.
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𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾 𝙏𝙃𝘼𝙏 𝘾𝙊𝙉𝙉𝙀𝘾𝙏𝙎 𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏𝙎 [Bɪʟʟ Kᴀᴜʟɪᴛᴢ]
Fanfiction>, dice il cantante. >, commenta seccato ma divertito. Georg si accorge di me e cerca di distogliere lo sguardo, imbarazzato, mentre Tom emette una risatina borbottando: >. >, chiede stranito Bill. Gustav mi indica con l'indice. >. Bill volta legger...