𝐋𝐨𝐨𝐤 𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐘𝐨𝐮 𝐌𝐚𝐝𝐞 𝐌𝐞 𝐃𝐨

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Ines

01/01/09

Il conto alla rovescia e i fuochi d'artificio segnano ufficialmente l'inizio di un nuovo anno, il primo di 365 giorni.

Haleney mi ha obbligata ad accompagnarla ad una festa a Beverly Hills, in una villa gigantesca colma di arrampicatori sociali tutti ammassati in un buco.
L'ansia sociale e l'odio irrazionale verso ogni singolo individuo che mi sta intorno cominciano a farsi sentire.

E a dirla tutta, la presenza di Bill non rende affatto le cose facili.

La musica ad alto volume mi stordisce; e con le orecchie che fischiano e un gran mal di testa mi fiondo sul tavolo del buffet, strafogandomi con estrema voracità di tutti i dolcetti a disposizione.
Quale miglior modo per sconfiggere lo sconforto?
Impugno un muffin al cioccolato e lo addento.


Urge in me l'esigenza di prendere le redini della situazione e di andare a parlare con Bill, per chiarire ciò che è accaduto giorni fa.
Confessare tutto quello che ho provato e rendermi conto se da parte sua c'è reciprocità.

I miei occhi percorrono ogni individuo tra la folla, cercando impazienti il suo volto.
Continuo a camminare a zonzo finché improvvisamente non mi ritrovo face to face con il cantante.

Schiudo la bocca, abbagliata dalla luce della sua bellezza.

Porta dei jeans grigi, una maglietta che aderisce al suo corpo e degli stivali in pelle neri. Attorno al collo ha le suo solite e numerose collane che io definisco "collari per cani", prendendolo in giro.

Ma ciò che spicca immediatamente è la sua nuova acconciatura: lunghi dreadlocks neri.

<<Bill>>, biascico a stento il suo nome, sorridendogli.

Ma un violento schiaffo morale mi colpisce in pieno.
Al suo fianco è presente un'avvenente donna sulla trentina, slanciata, con i capelli biondi raccolti in una lunga coda di cavallo.
Quest'ultima mi esamina dall'alto in basso; in risposta, le rivolgo un'occhiataccia.
<<Ines Baker, sei proprio tu? >>, domanda, alzando un sopracciglio.

<<In carne ed ossa. Tu, invece? Saresti?>>, chiedo, fingendo di essere interessata.

<<Natalie Franz, piacere>>.

<<Il piacere è solo tuo>>, borbotto, prima di concentrare la mia attenzione nuovamente su Bill.
<<Ho bisogno di parlare con te, Bill>>.

<<Scusa, Ines. Ma ora non posso>>, si limita a dire, guardando altrove. Mentre pronuncia queste parole, sembra distaccato e apatico.

Sollevo le sopracciglia, più delusa che sorpresa.
<<Ma...>>.

<<Mi stanno chiamando>>, mi interrompe. <<Andiamo, Natalie>>, soggiunge.
Stringo i pugni così forte che le nocche delle dita mi diventano bianche.
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<Bambolina, guarda che ti sia sporcata con il cioccolato proprio qui>>, si indica la bocca, porgendomi un fazzolettino di tessuto <<Fai più attenzione la prossima volta>>.

Dopodiché Bill prende per mano la biondina e la trascina via.
Li guardo allontanarsi con gli occhi spalancati, incredula.

Avvampo per l'imbarazzo e la rabbia, che si sprigiona dentro.

𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾 𝙏𝙃𝘼𝙏 𝘾𝙊𝙉𝙉𝙀𝘾𝙏𝙎 𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏𝙎 [Bɪʟʟ Kᴀᴜʟɪᴛᴢ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora