Ines
Seduta sulla panca dell'aeroporto, la mia gamba non fa altro che tremare, mentre mi massacro le unghie.
Non posso credere di averlo fatto.
Che mi è saltato in testa?
Sono stata sciocca e sconsiderata.
È da giorni ormai che non penso ad altro.
Cerco di non darci troppa importanza e di ignorare il diretto interessato, ma risulta del tutto impossibile.<<...amiche a Capodanno>>.
Alzo il capo verso mia madre. Sembra mi stesse dicendo qualcosa.<<Scusa, non ti stavo ascoltando>>.
Alza gli occhi al cielo <<Quando mai?>>, chiede, seccata.
<<Ti dicevo che...>>.Ho urgentemente bisogno di un consiglio.
A chi altro chiedere se non al mio grillo parlante?
<<Mamma>>, la richiamo, angosciata, e deglutisco a fatica. <<Ho baciato Bill>>, dico tutto d'un fiato.Il suo viso si illumina, alza le sopracciglia <<Lo sapevo!>>, ride mentre batte le mani.
<<No mamma, non c'è niente da ridere. È una tragedia!>>,
Mi guarda, alzando un sopracciglio.
<<Cosa ci sarebbe di tragico? Mi piace quel giovanotto, è un bravo ragazzo>>, commenta <<Certo, a parte per quei capelli da scossa elettrica>>, soggiunge, provocandomi una risatina.<<Non è stato nulla di serio. È stato un bacetto... occasionale>>.
Non sembrava così tanto casuale quando l'hai afferrato e gli hai ficcato la lingua in gola.
Mi do un pizzicotto.
<<Non provo nulla per lui. Te l'ho già detto. Poi io...lui...>>, faccio una risata isterica, <<No>>.
<<Ok>>, dice, facendo spallucce. <<E quindi? Quale sarebbe il problema?>>.
Ammettilo, su.
Un altro pizzicotto.
<<Io...io...non so come comportarmi, ecco. E per il mio benessere ho deciso di stargli alla larga, e prendermi qualche giorno per riflettere>>.
<<Perché? Se non provi niente per lui, cosa c'è che ti turba?>>.
<<Ho paura mamma. Ho paura di ferirlo...e di essere ferita>>
Tanto so come vanno le cose.
Tutte le volte che mi lego a qualcuno, e le cose sembrano andare per il verso giusto, va sempre a finire male.
E la storia si ripete.
Perché questa volta dovrebbe essere diverso?
<<Mamma, io non so se ce la faccio>>.<<Questo devi scoprirlo tu, Ines>>
I lividi maggiori me li sono fatti amando.
Non sopporterei provare per l'ennesima volta un dolore altrettanto forte.Chissà, magari sarà qualche specie di maledizione.
Magari l'amore è una cosa che non mi riguarda, che non merito."Non ci sperare, tanto se ne va".
È questo quello che mi è automatico pensare non appena mi affeziono a qualcuno.<<È il mio volo! Devo andare!>>, dice mia madre prima di darmi uno di quegli abbracci stretti e calorosi che solo lei è in grado di dare.
<<Ci vediamo, bambina mia. Ricorda: ogni volta che hai bisogno di me, fammi un colpo di telefono>>, un sorriso rassicurante.
<<Ti voglio bene, mamma>>.
La guardo allontanarsi mentre mi manda un bacio volante.
Una sensazione di tristezza mischiata a malinconia mi assale.
Quanto vorrei fosse rimasta ancora per qualche giorno.Come mi sento?
Imponente.
Tra l'altro, è sempre stato così.
Quando assistevo ai terribili scenari in cui mio padre picchiava mia madre, e io per quanto volessi intervenire, non potevo.
Quando ho visto mio fratello Blake, l'unica persona che mi ha saputo volere veramente bene, a parte mia mamma, superare per l'ultima volta la soglia della porta e non tornare più a casa.
Quando quella che una volta era la mia migliore amica, Bailey, mi ha sputtanato davanti a centinaia di persone nel bel mezzo di un'intervista, e l'unica cosa che ho saputo fare è fuggire.Per non parlare di tutte le relazioni in cui sono stata lasciata per essere stata accusata di essere una psicopatica paranoica.
Come dargli torto?
È diventata ormai routine sdraiarmi inerme sul letto, ripensando a quel bacio avvenuto in spiaggia.
Chiedendomi se si sia trattato di una menzogna, come al solito o anche in piccola parte, della verità.D'altronde com'è che si dice?
Fidarsi è bene. Non fidarsi è meglio.Blake, dimmelo tu, cosa devo fare?
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𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾 𝙏𝙃𝘼𝙏 𝘾𝙊𝙉𝙉𝙀𝘾𝙏𝙎 𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏𝙎 [Bɪʟʟ Kᴀᴜʟɪᴛᴢ]
Fanfiction>, dice il cantante. >, commenta seccato ma divertito. Georg si accorge di me e cerca di distogliere lo sguardo, imbarazzato, mentre Tom emette una risatina borbottando: >. >, chiede stranito Bill. Gustav mi indica con l'indice. >. Bill volta legger...