8)"Uscite"

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Era lunedí sera e Katherine si stava vestendo. Doveva uscire con Marcus. Il figlio del capo di suo padre. Odiava il fatto di doverci uscire per far guadagnare un aumento al padre. Suonó il campanello.
ora" pensó sbuffando. "Perchè il capo di papà non ha una figlia femmina?" si chiese scocciata.
Nel salotto trovó Marcus seduto sul divano in pelle ad aspettarla. Aveva poggiato davanti a se un cestino. Pic-nic dedusse Katherine. Fortunatamente aveva indossato un jeans e una maglietta (non poco costosi) ma i tacchi erano sicuramente inadatti. Solo che Katherine non era molto alta, e ne aveva bisogno.
-Ciao- lo salutó con un sorriso.
Marcus, inaspettatamente, si alzó e l'abbracció. -Ciao- le sussurró. Katherine era un po' sconcertata ma cercava di non darlo a vedere.
-Andiamo?-le chiese.
Katherine aveva l'ultima occasione per scappare e dire di no, ma non poteva fare questo a suo padre. Quindi si rassegnó e annuí.
Salirono sulla macchina di Marcus e lui la portó a Central Park. Ovviamente.
Si sedettero sulla coperta stesa sull'erba e iniziarono a mangiare i panini portati da Marcus. Parlarono del piú e del meno. Marcus era abbastanza simpatico rispetto a ció che si aspettava. Poi lo incontrarono. Chi poteva incontrare Katherine a Central Park durante un'appuntamento con un ragazzo super ricco? Sebastian.
Katherine appena lo vide avvicinarsi, si bloccó. Si era irrigidita tutta, la bocca piegata in un'espressione dura, gli occhi sgranati che non riuscivano a distogliere lo sguardo da lui.Le mani fermate a mezz'aria con il panino che rischiava di cadere.
"Perchè non ci ho pensato! Stupida! Lui viene a correre qui a quest'ora!" si riproverò.
Marcus cercava di risvegliarla da quella trans invano.
-Katherine- la salutó Sebastian.
Lei fece un sorrisetto un po' rassegnato e lo salutó a sua volta.
Voleva poter diventare invisibile e sparire. Ma non poteva,pultroppo. -Io sono Marcus- si presentó quell'idiota.
-Sebastian. Un suo compagno di scuola.
Marcus annuí chiaramente sollevato. Sebastian invece sembrava divertito e forse anche un po' irritato. Katherine doveva sembrare un pesce lesso. Quindi si ricompose.
-Ehm...-non sapeva che dire. Che situazione imbarazzante.
-Non mi avevi detto che avevi un ragazzo- disse evidentemente irritato Sebastian. A Kat mancó il respiro.
-Non è il mio ragazzo.- si affrettó a dire.
-Non ancora.- sussurró Marcus facendo l'occhiolino a Sebastian. Katherine scosse la testa contrariata e Sebastian scoppió a ridere.
-Okay. Ci vediamo a scuola- si congedó e Katherine rimase delusa. "Non potevi rimanere un altro po' invece di lasciarmi sola con...COSTUI" pensó.
Quando ebbero finito di mangiare, iniziarono a passeggiare e Katherine stava veramente tenendo duro per non mettersi a urlare. Marcus ci provava ogni due secondi. Non ce la faceva piú.
Quando finalmente decisero di tornare a casa lui la bació. Lei lo schiaffeggió e finalmente potè separarsi da quell'essere viscido e stupido.

La mattina dopo si dovette preparare psicologicamente per affrontare Sebastian a scuola.
-Hey- la salutó vicino al suo armadietto.
-Scusa per ieri- disse.
-Non preoccuparti. Mi divertono gli amori non corrisposti.- affermó ridendo e facendo ridere anche lei.
-In effetti
- E quindi...saresti libera tecnicamente- sussurró con voce roca avvicinandosi.
Katherine sentiva che poteva svenire da un momento all'altro. Ma si trattenne.
-Tecnicamente...si.
-Ti va di mangiare un gelato questo pomeriggio
Katherine stava per urlare dalla gioia ma si limitó ad annuire convinta.
Lui sorrise e lei ricambió il sorriso.
Alla fine si incamminarono insieme con le spalle che si sfioravano verso la classe.

Sebastian stava cercando di capire qualcosa della lezione di fisica, invano. La sera prima si era un po' irritato a vedere Katherine con un ragazzo, che come un cretino ci provavo con lei. Ma poi rendendosi conto che lei non provava niente per lui si rassicuró e inizió a trovare la situazione divertente. Quella mattina le aveva chiesto di uscire e lei aveva accettato. Quella ragazza lo faceva impazzire. Anche perchè non la capiva bene e per lui era un mistero e questo la rendeva ancora piú interessante. Tipo quando aveva accettato non riusciva a capire se era felice o meno per questo. La osservó, era china sul suo album da disegno a disegnare qualcosa. Pensó che la professoressa si sarebbe arrabbiata molto con lei se l'avesse scoperta. Continuó a guardarla. E capí che era qualcosa di prezioso, qualcosa di speciale.

Ps:è un po' corta lo so... scusate tanto

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