Epilogo - Dai, raccontami questa storia

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"Sai..." prese una pausa per riordinare i pensieri "Quando ero piccolo, ero convinto che un giorno avrei avuto un ragazzo e che avremmo vissuto in una casetta immersa nel verde, con un grande albero, dove avremmo letto delle storie...sì, insomma dove avremmo potuto leggere" confessò Louis ad un tratto.

In quella tarda mattinata, quando Harry riaprì le palpebre, Louis era già sveglio accanto a lui. Questa volta non aveva sentito il bisogno di allontanarsi. Al contrario sembrava non essere riuscito a togliergli gli occhi di dosso, mentre gli accarezzava con dedizione i ricci aggrovigliati.

Dopo una doccia condivisa e un'abbondante colazione cucinata dal ragazzo inglese, si sdraiarono in giardino, all'ombra della grande quercia.
Era una giornata calda, estiva, accompagnata solo dai suoni della natura dimentica del traffico cittadino.
Protetti nella loro privacy dalla vegetazione rigogliosa, si erano preoccupati esclusivamente di recuperare un telo, lasciando i vestiti nell'armadio.
Probabilmente nei paradisi terrestri funzionava così.

Si raccontarono, complici, stralci di vita vissuta. Harry gli parlò della sua passione per la fotografia e del suo lavoro come autore per un rivista di giardinaggio. Gli disse di avere una sorella con cui sarebbe andato terribilmente d'accordo e che già temeva il momento in cui si sarebbero coalizzati contro di lui. Gli parlò di sua madre, di come fosse solito trascorrere il 1° febbraio, giorno del suo compleanno, e di come a novembre la sua casa profumasse già di spezie e di cannella.
Louis colmo di gratitudine per questi frammenti di vita, poco alla volta fece fluire piccole parti di sé, della sua quotidianità. Gli parlò del suo colore preferito, di cosa amasse mangiare, dei film e dei libri che aveva apprezzato, del suo debole per il calcio. Anche questo era pur sempre un inizio.

"Quindi mi stai dicendo che ti piaccio solo perché ho questa meravigliosa casa con questo meraviglioso albero sotto al quale ti piacerebbe leggere dei libri a dei bambini altrettanto meravigliosi?" scherzò Harry, intuendo dove Louis non avesse avuto il coraggio di andare a parare.

Louis ignorò l'allusione altrimenti il suo cuore non avrebbe retto. Era troppo presto, eppure il pensiero era tornato a far capolino alla base del suo stomaco.

"In realtà non ho mai detto che mi piaci." lo punzecchiò in risposta, lasciandogli un bacio affettuoso sulla spalla, con una mano posata pigramente sul suo addome.
"Sei il solito stronzo" borbottò Harry, incrociando le braccia al petto, quando Louis ridacchiò soddisfatto.

Poi l'audacia di pochi istanti prima sembrò essersi consumata per lasciare il posto a qualcosa di diverso. Inghiottendo un groppo in gola, con un filo di voce, fece una semplice proposta.

"Se vuoi posso inaugurare oggi il rituale delle storie raccontate sotto la quercia" mormorò intimidito.
"Lou ci vogliono nove mesi per avere un bambino, credo manchi la materia prima per realizzare il tuo desiderio"

Il ragazzo castano schiaffeggiò con affetto lo stomaco che stava lentamente accarezzando.

"Mi sto già pentendo di averti scelto"
"Dai, raccontami questa storia." lo incalzò Harry, guardandolo negli occhi "Che storia è?"

Louis deglutì. Ora o mai più.

"La storia di un ragazzino terrorizzato al pensiero di essere lasciato, che preferiva chiudere gli occhi per non doverlo scoprire. È un po' straziante, lo ammetto, ma a tratti è anche divertente ed ha un lieto fine; ad un certo punto arriva anche una giraffa molto sexy di cui questo ragazzino si innamora".
Due occhi lucidi si persero in uno specchio blu come il mare. "E da quando le giraffe sono sexy?"
"Beh sono anche goffe e adorabili, se è per questo."
"E quindi se ne innamora..."
"Mi stai rovinando la storia con tutte queste domande. La vuoi stare a sentire?"
"Puoi scommetterci. Credo proprio che amerò molto questo ragazzino."


Fine

***

Eccoci qui, giunti alla fine di questa storia estiva che ho avuto voglia di scrivere dopo tutti i fatti degli ultimi mesi.
Non sono di Roma, come avrete intuito. Per fortuna aggiungerei, perché non sarei uscita di casa al pensiero di imbattermi in Harry, passeggiando per le vie del centro. Spero comunque di aver reso giustizia alla vostra città.
Non escludo che prima o poi possa esserci un sequel, per ora però godiamoci la loro vita alla luce del sole.

Mi raccomando, se la storia vi è piaciuta, lasciatemi qualche stellina e condividetela.
Grazie <3

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