Pedalando su una bici presa a noleggio, Harry finì per perdersi almeno un paio di volte, prima di giungere a destinazione.
Google Maps gli aveva indicato la via per il Rione Trastevere, ma districarsi nel traffico di una città così popolata e con un senso di marcia inverso rispetto a quello londinese aveva minato più volte la sicurezza che prima o poi sarebbe arrivato davvero al mercato di Porta Portese.Dinanzi alla porta seicentesca che aveva riconosciuto grazie a una rapida ricerca sul suo telefono, un mix di voci, colori e odori prese il sopravvento, tra oggetti di antiquariato e modernariato, bancarelle di giocattoli, dischi, biancheria e cimeli stravaganti. I venditori, consci della calura estiva, se ne stavano all'ombra dei rispettivi tendoni, governando però le redini di questo rito domenicale romano.
Dopo aver riconsegnato la propria bici in una delle aree di noleggio, inforcò gli occhiali da sole, confondendosi tra la folla di gente che contrattava il miglior prezzo per i propri acquisti.
Scattò delle foto ai banchi più bizzarri, ispezionò qualche oggetto di design forse troppo impolverato fantasticando su come si sarebbe inserito a casa propria e si dedicò con cura a una rella di camicie vintage dalle stampe vistose.
Ad attirare la sua attenzione fu però un giubbino con un'enorme tigre ricamata che partiva dal fianco e si volgeva fino alla spalla, dove un rapace la fronteggiava."Ehi tigre, non riuscivi proprio a stare un giorno senza vedermi?"
Un brivido inaspettato corse lungo la schiena di Harry nel riconoscere quella voce insolente.
Possibile che Roma fosse così piccola?
Sorrise qualche attimo, mordendosi il labbro inferiore, prima di voltarsi con un sopracciglio alzato."Potrei sbagliarmi, ma non mi sembra di essere a fare acquisti nella tua bottega".
Le mani strette sui fianchi accompagnarono con enfatizzato disappunto il sarcasmo di Harry, sebbene le fossette appena accennate tradissero il reale sentimento del ragazzo riccio.Louis, ritto sui due piedi, con i Rayban vintage inforcati sul naso, faceva capolino tra vinili, musicassette e vecchi cd divisi per genere. Pop, rock, metal, jazz, ce n'erano per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Alcuni, forse quelli con le copertine più particolari, erano appesi al telo protettivo sopra le loro teste grazie a delle mollette, per mostrare ai passanti la varietà della loro merce. Avevano infatti, stando ai cartelli scritti a mano, sia pezzi recenti e più comuni che chicche introvabili per veri collezionisti.
In sottofondo, quando i due si guardarono reciprocamente, il giradischi suonava Wonderwall degli Oasis."Infatti ti sbagli, visto che di domenica lavoro proprio a questo banco. Bel giubbino, comunque. Io, però, sceglierei la camicia coi fenicotteri rosa. Ti si addice di più".
Harry adocchiò sul banco adiacente l'indumento di cotone a mezze maniche con quella stampa bizzarra e sorrise trovandola realmente adorabile. Forse avrebbe accolto il suo consiglio.
"Pensavo fosse il tuo giorno libero"
"E tu come lo sai?" aggrottò la fronte Louis, colpito dall'affermazione del ragazzo "aspetta, quindi sei davvero passato in negozio, davvero non sei riuscito a stare nemmeno ventiquattro ore senza vedermi! Dio Harry, sei proprio ridicolo!" lo canzonò il ragazzo castano, alzando le sopracciglia.Harry si maledisse mentalmente per aver parlato troppo, poi posò il giubbino, dimenticò la camicia e si incamminò nella direzione opposta senza nemmeno replicare.
Non l'avrebbe fatto godere del suo imbarazzo, non questa volta, non di nuovo."Harry aspetta!"
In quel turbinio di voci, di musiche e di rumori, le parole di Louis non giunsero alle orecchie di Harry, ormai troppo lontano per poterlo sentire o anche solo per volerlo attendere.
Louis sbuffando si voltò verso la ragazza castana con cui gestiva il banco, scambiò qualche rapida parola di intesa e poi corse nella stessa direzione di Harry, sperando non si fosse allontanato troppo.
Farsi largo tra la folla non fu semplice, tanto che si sentì urlare contro un 'ma che modi' quando per sbaglio travolse una signora con un ingombrante carrellino per la spesa. Forse schiacciò anche qualche piede.
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Step into the light and stay
FanfictionQuando Harry si trasferisce a Roma, dall'Inghilterra, in una villetta tranquilla immersa nel verde, non immagina che il semplice acquisto di una teiera sconvolgerà così tanto la sua esistenza, ma soprattutto quella altrui. È una storia estiva, a tra...