Capitolo 8 - Una cena tra perfetti sconosciuti

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"Fiorellino profumato, non ci crederai mai ma ho conosciuto un ragazzo fantastico e niente l'ho invitato a cena. Viene col suo fidanzato, o forse il fidanzato è del suo coinquilino, ti spiace?"
"Tu cosa?" urlò Harry, voltandosi di scatto. Le spalle ora erano girate verso il frigorifero, lasciato aperto con la spesa non ancora del tutto riposta sui ripiani. "Nì, è stato un pomeriggio di merda al supermercato e ora l'ultima cosa che vorrei è cenare con degli emeriti sconosciuti a cui non saprei nemmeno che cazzo dire."
"Come mai? Che è successo? Ti avevo detto che sarei andato io!"

Harry sospirò, forse se avesse dato ascolto a Niall le cose non sarebbero precipitate in quel modo, forse non avrebbe incrociato Louis, forse avrebbe ancora potuto illudersi di avere una speranza.

Non ottenendo risposte, Niall proseguì: "Raggio di sole, non arrabbiarti, mi dispiace, ma sono sicuro che sarà piacevole. Forse avrei dovuto rimpolpare le quote rosa delle nostre amicizie, ma ti assicuro che Liam è un cuore di panna".
"Liam? Chi cazzo è Liam?"
"Raggio di sole, non mi stai seguendo. Liam è il ragazzo adorabile che ho conosciuto e che verrà a cena col fidanzato del coinquilino o col coinquilino del fidanzato, vabbè non è importante".
"Di bene in meglio, non sai nemmeno chi cazzo hai invitato."

Harry aveva le braccia conserte e gli occhi socchiusi in un una sottile fessura. Sembrava un bambino imbronciato a cui era stato imposto un intero pomeriggio di compiti.

"Devi sapere che ho trovato su internet l'indirizzo di questa super bottega di cose per la casa, una figata pazzesca, c'è dai primi del 1900 sai? Scelgo solo il meglio per te, dovresti essermi riconoscente."
Un sospiro uscì dalle labbra del ragazzo. "La conosco." lo liquidò Harry.
"Beh ma allora avresti potuto dirmi che sarebbe rimasta chiusa fino a data da destinarsi. Non sei molto d'aiuto"
"Aspetta... cooosa?" calcò l'ultima parola il ragazzo riccio, senza premurarsi di nascondere il moto di panico.
"Ho detto che non sei molto d'aiuto. Vabbè non è una novità, Harry, calmati"
"No, prima"
"Che resterà chiusa? Fino a data da destinarsi?"
"Sai come mai?"
"Cosa vuoi che ne sappia? Liam mi ha detto qualcosa, credo li conosca, ma avevo premura. È comunque estate, saranno in vacanza. Sai quell'abitudine antica di prenotare un aereo o un treno o che ne so, vedere posti nuovi, mangiare un sacco di cibo mai provato, scopare sconosciuti? Ecco. Tornando a noi, Liam mi ha accompagnato in un altro negozio poco distante, ho comprato quello che mi serviva e anche un'alzatina perché quando l'ho vista l'ho subito immaginata a casa tua, durante una della tue adorabili stronzate, tipo il tè delle 5".
"Merda" mormorò Harry.
"Merda, sono felice, Niall sei il migliore o Merda, che merda?"
"Nì, scusami, no sono felice e tu sei il migliore, solo mi spiace che abbia chiuso, spero stiano bene, ecco" aggiunse il ragazzo riccio con un sorriso tirato, stringendo Niall in un abbraccio tiepido.
"Harry. Non vorrei dire, ma è oltraggioso il tuo modo di mentirmi."
"Nì..."
"Lascia stare, abbiamo un sacco di cose da preparare. Confido però che a fine serata o al massimo domani tu voglia parlarmene. Ci siamo capiti?"
"Sì, mamma." ridacchiò il ragazzo, dando questa volta un abbraccio nettamente più convinto a Niall. "Comunque quando mi chiami Harry sento un brivido corrermi lungo la schiena."
"Immagino non di piacere"
"No, decisamente no" replicò Harry con un sorriso sghembo.
"Bene. Ora... vuoi che ti aiuti a scegliere i vestiti?"
"Nì, non mi hai organizzato un appuntamento con questo Liam, vero?"
"Non mi permetterei mai"
"No, tu ti permetteresti eccome. Te lo chiedo di nuovo, questo Liam verrà a cena convinto di avere una possibilità con me?"
"Te lo giuro sull'Irlanda, Raggio di sole. Niente appuntamenti tra te e Liam, almeno non che io sappia, come ti dicevo nemmeno mi ricordo se sia lui quello fidanzato".
" NIALL" sbottò esasperato, fulminandolo con lo sguardo. "Prega che questo non voglia un cazzo da me, letteralmente".

Felice come un bambino, Niall lo seguì poi in camera da letto e quando il riccio spalancò le ante del suo armadio per un attimo gli parve di essere tornato a una di quelle serate in pieno stile pigiama party.

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