| Buon pomeriggio bimbe belle 🤍
Perdonatemi, sapete che non mi intrufolo mai nel vostro spazio di lettura ma ci tenevo a ribadire che questa storia è un dark romance, e che in quanto tale, vengono trattate tematiche forti. Questo capitolo in particolare non è adatto a chiunque.
Se non ve la sentite, chiudete la pagina 🙌🏻
In caso contrario... buona lettura!💗"L'angoscia si può definire come una specie di stato di attesa o di preparazione al pericolo, anche se ignoto."
Sigmund FreudUna settimana dopo...
«Micheal, Michael!» dissi, ridendo a crepapelle a causa del solletico che i suoi baci sul collo mi provocavano. «Mi farai impazzire» sussurrò, afferrandomi dal braccio. E in un rapido movimento mi spinse all'interno di una stanza che noi infermieri utilizzavamo come magazzino.
«Qui non ci disturberà nessuno» affermò. «Ma la porta... non si chiude» gli feci notare, pensando a tutto quello che sarebbe potuto succedere se ci avessero scoperti. «Non è un problema...» rispose, continuando a lasciarmi lunghi baci su tutta la zona del collo «... ti metti a novanta e la mantieni» ordinò, mettendo a dura prova il mio autocontrollo.
Ma lo feci, allungai le braccia sulla parete della porta e mi lasciai inondare dal piacere che solo lui era in grado di procurarmi.
Mi lasciai toccare.
Mi lasciai baciare.
Mi lasciai stringere.Anche se la forte emicrania mi impedì di godermi al massimo il momento. Sentivo di essere bloccata, sia fisicamente che mentalmente. Mi voltai verso di lui, indolenzita. «Ti sto facendo male?» domandò, notando la mia espressione. Scossi la testa ma si fermò ugualmente.
«La testa» sussurrai, indicandola. Mi lasciò un bacio sopra, delicato e puro. «Stress?» chiese, facendomi voltare verso di lui. «Così dice Logan» risposi, scrollando le spalle. «E tu invece cosa dici?» domandò, volendo sapere anche il mio punto di vista sulla questione.
«Che mi sta per venire il ciclo» dissi semplicemente, anche se sembrava essere in ritardo. «Camille» il suo timbro di voce cambiò, diventerò serio e autorevole e le sue mani si posizionarono sulle mie spalle. «Dimmi» risposi, cercando di intuire dal suo sguardo che cosa ci fosse di sbagliato nella mia affermazione.
«Stai prendendo la pillola regolarmente, giusto?» chiese, preoccupato delle conseguenze. Non avevamo mai affrontato davvero il discorso; mi raccomandava sempre di prendere la pillola quando ci dimenticavamo di utilizzare il preservativo.
Inoltre, non sapevo nemmeno se provasse qualcosa per me. Ci conoscevamo da pochissimo tempo, ma eravamo l'uno attaccato all'altro. Da una parte mi convincevo che era semplicemente sesso, che entrambi usavamo il nostro corpo per procurarci piacere.
D'altra parte non capivo il motivo per cui si preoccupava così tanto per me.«Ma certo Michael, non scherziamo su queste cose» risposi, rilassando i muscoli. «Non volevo farlo, infatti», mise in chiaro ed io sospirai per il dolore. «Ti fa così male?» domandò. Annuii.
«Da quanto tempo va avanti questa cosa?» chiese, iniziando a sfoggiare le sue competenze. «Una settimana, ma oggi è decisamente più intenso» risposi, massaggiando le tempie. Si avvicinò a me, e il suo sguardo professionale si mescolava a una preoccupazione personale che conoscevo bene.
Sentii le sue dita sfiorare la mia fronte, con un tocco esperto che sapeva quando essere dolce e quando deciso. «Camille, sai bene che non dovresti ignorare questi sintomi. Potrebbe essere solo lo stress, ma niente va mai sottovalutato», affermò.
Cercai di sorridere, ma il dolore pulsante mi impedì di farlo completamente. «Lo so, Michael. Ma c'è così tanto da fare in reparto...», sussurrai, ormai ossessionata da quell'ambiente.
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Heal me
ChickLitTanti sono i segreti che si insinuano fra pareti di un ospedale, specialmente quando la morte è dietro l'angolo e la speranza tarda ad arrivare. Michael e Camille, due anime vittime di un amore frastornato. Vittime di un amore che sembra fare più m...