Forever Young

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Isabelle POV

Con i libri in mano torno al piano inferiore. La settimana scorsa siamo riusciti a convincere Daniel a trasferirsi da noi, quindi al tavolo della cucina trovo entrambi, mio padre e Daniel, a lavorare a qualche progetto. Qualche appalto credo, perché nel tavolo ci sono diverse cartine distese.

"Ciao" saluto entrambi.

"Ciao Isabelle" mi risponde mio padre.

"Ciao Isa" si aggiunge Daniel, poi torna a guardarmi perplesso "Cosa sono quei libri?"

"I libri del corso di architettura, all'accademia"

"Oh, fa vedere" Tende le mani verso di me ed io gli lascio i libri tra le mani

"Molto interessanti, inizi a guardarli ora?"

"Pensavo di iniziare a studiare qualcosa, giusto per non arrivare completamente impreparata"

Mio padre ci guarda "Facciamo una pausa, magari Daniel può aiutarti a vedere qualche argomento"

"Oh si, grazie. Se puoi e se ne hai voglia" Daniel annuisce e poi scende con un salto dallo sgabello alto, uguale agli altri attorno all'isola della cucina. Andiamo in salone ed io sistemo tutto per poter studiare, sembrerò maniaca ma se non ho tutto sistemato nel minimo dettaglio non riesco a studiare. "Vuoi qualcosa da mangiare nel mentre?" Lui annuisce e insieme andiamo a scegliere uno spuntino nel frigo, fatto di succo e delle Tortillas. 

Verso il contenuto di un pacchetto in una ciotola e porto il mio bicchiere in sala "Bene, ora che abbiamo tutto pronto possiamo cominciare."

Partiamo da matematica, perché avendola fatta a scuola riesco a gestirla molto bene, ricordo quasi tutto, devo solo rinfrescare i passaggi per risolvere le diverse equazione e i vari calcoli.

Passiamo poi a geometria in cui pensavo di avere qualche intoppo, in realtà è andata molto meglio del previsto, poi fisica ed informatica. 

Con informatica non ho problemi, abbiamo fatto un corso alle superiori ed io sono risultata la migliore, ad ogni test. Mi piace come materia, dunque mi riesce molto facile. 

Fisica è la materia che mi mette più in difficoltà, infatti a fine pomeriggio siamo ancora fermi a ripassare. Guardo l'orario "Io devo andare, oggi quando sono passata a ritirare i libri ho incontrato un gruppo di ragazzi che frequenterà il corso con me fra due mesi e ci siamo accordati per una piccola cena, per conoscerci prima dell'inizio delle lezioni. Vado a prepararmi, grazie per l'aiuto" gli passo accanto stringendogli una mano contro la spalla. "Vuoi venire con me per caso?"

"È una cosa tra di voi, non mi sembra il caso"

"Possiamo portare chi vogliamo. Vuoi essere il mio più uno?"

"Il tuo più uno" Ridacchia, enfatizzando le ultime due parole "Va bene, come mi vesto?" lo guardo per qualche secondo, pensandoci su un momento, ma non conoscendo il suo armadio mi rimane difficile. 

"Posso vedere il tuo armadio?"

"Il mio armadio?" io annuisco

"Si, riesco ad indicarti meglio i vestiti se so cosa hai a disposizione"

"Hai mai pensato alla carriera da stilista?" 

"Gli architetti bravi vengono pagati meglio" Lui scoppia in una risata fragorosa, poi si alza dal divano e mi aiuta a rimettere in ordine. Portiamo in cucina ciò che abbiamo usato per fare merenda e riporto in camera i miei libri, i quaderni e le varie penne.

"Vieni, ti faccio vedere quello che ho portato" Annuisco contenta 

"Mi piace dare consigli!"

"Intanto orientami. È un posto elegante?"

A T E L O P H O B I ADove le storie prendono vita. Scoprilo ora