...did i deserve babe, all the hell you gave me?

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🗓️-2 mesi e 2 settimane

🗣️ Mikael

Mi alzo dal letto con uno slancio e mi vesto nel minor tempo possibile.
Vado verso la camera di mio fratello e busso alla porta.
Sono le cinque e mezza del mattino ma non m' importa, il mio obbiettivo è più importante di qualsiasi altra cosa.

"Ma che cazzo...Mik!" È mio fratello quello ad aprire la porta.
"Samael, ho bisogno di Grace"
"Sta dormendo, come dovresti fare anche tu. Buonanotte" prova a chiudere la porta ma io poso violentemente il palmo della mia mano sulla porta ed entro.
"Ma che ti passa per la testa?! Hai bevuto?" Mi guarda
"No, cazzo. Non ho bevuto! Ero a dormire fino a mezz'ora fa"
"Tornaci" cerca di liquidarmi in fretta, ma la mia miglior virtù è la testardaggine.
Alcuni direbbero che è un difetto.
Me ne importa qualcosa?
Meno di niente.
"Devo parlare con Grace"
"No"
"Samael!"
Sentiamo dei passi correre per la stanza e poi Grace sistemarsi i capelli "Ma che succede? Sam?"
"Mio fratello sta...non lo so. Non riesco a capire se è completamente ubriaco o no" lascio perdere la sua insinuazione, considerando il fatto che ho già risposto. Se non vuole credermi sono affari suoi.
"Mikael che succede?"
"Chi è...venuto ieri per prendere Isabelle?"
"Non lo so, uno che lavora per suo padre." Sbadiglia. "Perché mi fai questa domanda e a quest'ora poi?"
"No. No, è importante! Devi dirmi chi cazzo era"
"Non me l'ha detto! Non ha detto niente, solo che lavorava per i Foster e che era qui per la figlia del capo. Era un tizio taciturno. Si è messo in un angolo ad aspettare, fermo e muto. Sembrava più una statua che un essere umano"
Sta in silenzio per un attimo e poi mi guarda preoccupata. "Che sta...che sta succedendo?"
Sospiro pesantemente "Non era uno degli uomini dei Foster. Non so chi fosse ma Isabelle non è mai arrivata a casa sua.
Hanno chiamato il signor Foster una quarantina di minuti fa, la stanno usando come metodo di scambio."
Grace si mette una mano sulle labbra, spalancando la bocca.
"Merda" mormora mio fratello.
"Io scendo a sentire più dall'interno. Voglio sapere se circola qualche voce particolare su di lei.
Voi invece tornate a dormire. Ci sentiamo più tardi"
"Se ti serve una mano io-" lo stronco sul nascere "No Samael, ci penso io."
Lui annuisce e dopo che mi sono incamminato per il corridoio sento chiudere la porta della stanza.
Vado in Garage e prendo la mia macchina.

Dopo ore di ricerca che portano al nulla più assoluto mi arriva una chiamata.
Il numero risulta sconosciuto.
"Pronto?" Con le dita premo sulle palpebre chiuse. Mi bruciano gli occhi, da morire, segno che dovrei dormire un po'.
"Harrison?"
"Si"
"Mikael Harrison? Se è lei abbiamo qualcosa che potrebbe interessarle."
Rimango subito di sasso "Qualcosa o qualcuno?"
Una risata. Voce maschile, roca. Molto roca.
"Entrambe, in realtà. Ho provato a negoziare con Alexander Foster ma lui...non può essermi d'aiuto."
"Cosa cerchi?"
"Affari"
"Di che tipo?"
"Buoni. Oppure mi dai soldi. Un sacco di soldi"
"Puoi lavorare per me"
Fa un verso di disapprovazione. "Voglio armi e droga. Da rivendere ma non come tuo secondo, voglio il mio giro."
"Non so nemmeno se mi stai prendendo per il culo"
Lui fa un sospiro spazientito "Oren!"
Sento dei passi e dei lamenti "Tienila ferma"
Il telefono viene spostato e poi i rumori si interrompono.
Deglutisco a vuoto. "Pronto?"
Dei versi. "Isabelle?" Ancora versi.
"Oh, si. È con noi, ma non è propriamente collaborativa ora"
Stringo le mani sul volante.
"Dove sei?"
"Non penserai di potermi trovare così facilmente"
"Dove cazzo pensi che ti porterò la roba?Coglione!"
"Oh, su. Non fare così." Il tono sembra quasi dolce, poi cambia. "Ti conviene non farmi incazzare o la uccido. Il tuo futuro è quello di tutta la tua fottutissima famiglia, è nelle mie mani. Vedi di fare il bravo."
Detto ciò chiude la chiamata.
Sono così nervoso e incazzato che mi viene voglia di uscire dalla macchina per prendere a pugni qualcuno. Chi? Probabilmente il primo che esce da quel vicolo con una faccia poco raccomandabile, ormai ho fiuto per i pezzi di merda, quindi andrei sul sicuro.
Un respiro profondo e riparto, aspettando che mi arrivino informative sul luogo per poter fare lo scambio.

A T E L O P H O B I ADove le storie prendono vita. Scoprilo ora