A Glimpse of Us

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Isabelle POV

Quando la mattina seguente mi sveglio, mi rendo conto che vorrei molto parlare di una persona come Vincent a qualcuno che sappia darmi un consiglio, o che voglia semplicemente urlare, oppure darmi della stupida. Per cosa? Non lo so, ma voglio avere qualcuno con cui parlarne, solo che qui non ho nessuno, o meglio, non ho quella figura.
Ho deciso quindi di videochiamare Grace nel pomeriggio, perché momentaneamente da loro è troppo tardi...o troppo presto, a seconda di come la vedi.

Prendo il mio telefono e lo accendo su Instagram, in modo tale che io possa scrollare qualche post mentre faccio colazione. 

Ancora seguo tutti, di Los Angeles, quindi tra le prime storie che vedo ci sono proprio quelle di Grace e Samael: una loro foto insieme, Samael ha repostato. Il terzo che mi appare è proprio Mikael, ha una storia in una casa, che riconosco essere quella che avevamo visto insieme. Che la stia vendendo? O peggio, ci sarà andato a vivere con lei?

La chiudo il più in fretta possibile, anche se L'interfaccia di Instagram stesso mi dice che lui ha altre tre storie che posso vedere, ma ne faccio a meno per la mia salute mentale. Continuo a vedere diversi post, mettendo like a quelli che mi piacciono. Ad un certo punto noto che la mia casella delle richieste ha il pallino rosso, quindi ne ho una pendente. 
Apro la casella, pronta a bloccare qualcuno, o semplicemente rifiutare la richiesta; dipende dai casi.

Quando la apro trovo diverse notifiche, la maggioranza sono da eliminare, ma tra esse salvo quelle dei miei nuovi compagni di corso, che inizio a seguire all'istante. Ma l'ultima è quella che mi stupisce maggiormente. Il profilo sembra quasi falso da quanto è perfetto, molto curato. Tutti i colori sono scelti accuratamente e le cartelle in evidenza sono perfettamente in ordine, dall'immagine nel tondino, abbinata ai colori del profilo, al nome stesso. Il nome scritto sopra non può lasciare ad ulteriori dubbi: Vincent.Dubois mi ha inviato una richiesta di amicizia. Cavoli. Rimango per un pochino con il dito sospeso, non so se accettare o meno. Prima che me ne renda conto il mio dito ha deciso da solo e va a premere sul bottone blu. 
Sto ancora scrollando nel suo profilo per vedere cosa pubblica quando mi arriva un messaggio. 

Buongiorno, spero tu sia pronta per la tua prima lezione di Fisica con un professore decente. 

Buongiorno, io sono pronta. E poi...decente. Non dovresti lasciarlo decidere a me dopo che mi avrai insegnato qualcosa?

Che maleducazione, dubitare della mia professionalità ed intelligenza. Una cattiveria aggiungerei. 

Non ti ho ancora visto all'opera, cosa dovrei fare? Crederti sulla parola?

Certo! Se sono in quest'accademia ci sarà un motivo.

Forse non trovavano nessuno e si sono accontentati. 

Dio, questa era davvero cattiva Flores. 

Lo so, te la sei presa?

Io? No mai. Ti ho già detto di essere molto competitivo, quasi troppo. Sei appena diventata una sfida. 

Grazie mille, questo si che è un complimento. Ora ti lascio alla tua ricerca, altrimenti dovrò aspettarti di nuovo. 

Potresti anche tornare qui a leggere, così alimenterai la tua mente di conoscenza sull'architettura mentre io faccio una mediocre ricerca che potrebbe sconvolgere il mondo della fisica. 

Mi stai invitando a studiare con te?

Se lo vuoi chiamare così...io sono già qui. Se verrai il mio tavolo è libero. 


Non gli rispondo immediatamente. Rimango ferma a fissare lo schermo del telefono e poi mi guardo attorno. Sono sola, di nuovo. Daniel e papà sono andati a vedere un magazzino dove terranno...non so cosa e nemmeno voglio saperlo. Alcune cose sono troppo anche per me. 
Corro al piano di sopra e mi lavo i denti di corsa. 
Recupero il mio zaino, le chiavi della macchina e in poco sono già in strada. 
Arrivo circa una ventina di minuti dopo il messaggio nei pressi dell'accademia, cerco parcheggio e infine mi addentro di nuovo nel grande edificio.  

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