Parlare fino a tardi

385 12 0
                                    

"Quindi Bella che ne pensi di Barcellona?" mi chiese Lamine una volta che mio padre svoltò l'angolo per tornare in hotel.
"In realtà non ho visto molto troppo occupata a guardare i tuoi allenamenti"
"Ti piacciono così tanto?"
"Non ti montare la testa Yamal sono troppo piccola per andare in giro da sola, anzi che mio padre mi ha lasciato rimanere qui con te"

"Tuo padre é follemente innamorato di me"
"Si lo so, ma dobbiamo dire che la cosa é reciproca"
"Assolutamente, non l'avrei invitato sennò".

"A proposito non ho capito come mai sei venuta anche tu" mi chiede lui a quel punto, e io in realtà non sapevo come rispondere.
"Mi secca rimanere a casa e adoro viaggiare quindi perché no" risposi tranquillamente in parte era la verità, io amavo veramente viaggiare e poi la mia cotta era passata.
Ma veramente avrei voluto coltivare questo rapporto poiché secondo me si potrebbe formare una bella amicizia.

"Anche io adoro viaggiare, da piccolo non lo facevo mai, adesso invece con la squadra e tutto il resto lo faccio molto più"
"Immagino sia un sogno per te tutto questo"
"Non si può spiegare, ero semplicemente un bambino quando tuo padre mi ha trovato e portato al Barcellona e da lì é iniziato e gli sono molto grato per questo, senza di lui tutto questo non sarebbe successo"
"Sei nato per fare questo mio padre ha solo riconosciuto il tuo talento"

"Tu sei un appassionata di calcio?"
"Prima no, dopo che ti ho visto mi sono innamorata"
"Di me?" chiede per scherzo ridendo.

"Stupido parlo del calcio" riusciamo a parlare come se ci conosciamo da una vita ed é una sensazione bellissima.
"Spiegati meglio"
"Odiavo il calcio, mi teneva lontano da papà, quando poi ci ha invitato a venire qui per vedere quello che faceva, io ho visto te
con che passione giocavi, la voglia che ci mettevi ma soprattutto la voglia di mio padre di farti splendere" iniziai a spiegare
"Adesso ti vedo e penso quanto sia bello il calcio e il lavoro di mio papà" concludo.

"É bellissimo quello che hai detto e sono contento che sia stato anche merito mio"
"Non montarti troppo la testa però"
"Ti confesso che io non mi ricordavo di te"
"Ci sta, stavamo nelle tribune e non mi sono mai presentata, ma io si quindi questo vale" confesso un po' imbarazzata.

"Però oggi abbiamo legato tanto, parlare con te é bello" disse lui e io concordavo pienamente e non potevo esserne più felice.
Continuammo a parlare per ore fin quando un cameriere ci viene a chiamare "Ragazzi il locale sta chiudendo"
"Che ore sono mi scusi?" chiedo io.
"Mezzanotte"
"Oddio mio padre mi ucciderá"
"Stai tranquilla, ti accompagno con l'autista"
"No stai tranquillo posso tornare anche da sola"
"Ma non scherzare neanche sali in macchina" e mi apre la portiera della macchina, accetto e salgo in macchina.

Sale anche lui in macchina e mi guarda "Vuoi fare una pazzia?"
"Oddio Lamine che pazzia"
"Fidati di me" così si gira verso l'autista e dice "Prima di accompagnarla in hotel passiamo dalla fontana magica"
"Lamine non é molto vicino all'hotel" comunica l'autista.
Si gira verso di me, mi sorride e poi dice "Non importa andiamoci comunque"

Io ero immobile e senza parole, perché stava facendo tutto questo.
Lui però come se mi leggesse nel pensiero mi dice "Così non potrai lamentarti di non aver visto niente"
Non potevo credere alle sue parole, mio padre mi avrebbe ucciso ma non mi importava, ero molto fortunata e questo bastava.

Il viaggio passò tra una canzone e un karaoke di Lamine.
"Devo dire che sei molto bravo a cantare"
"Lo so é il mio punto forte"
"Se fallisci come calciatore sai cosa fare"
"Ma non fallirò come calciatore"
"Vedremo Yamal".

In quel momento l'autista ci comunica che potevamo scendere, Lamine scende per primo e mi porge una mano, ma la cosa più bella fu la vista che mi si presentò davanti una volta scesa.

"Ma é bellissima"
"Te l'avevo detto che ne valeva la pena".
Restai minuti ferma ad ammirare la bellezza di quella fontana che con i giochi di luci illuminava tutto.

In quel momento Lamine mi risveglia dai miei pensieri "Vuoi esprimere un desiderio?"
"Si" così mi porge una monetina che io butto nella fontana esprimendo il desiderio di 'poter essere felice'.
Non mi accorgo che mentre tiravo la moneta mi aveva scattato una foto.

"Cancellala subito" dico io seria.
"Non ci penso proprio" dice lui divertito invece.
"Lamine sono seria, sono venuta malissimo"
"Non è vero, fai giudicare a me"

Mi giro e faccio l'offesa era venuta veramente brutta quella foto, "Non fare la finta offesa Bella" dice lui
"Ti ho portato in questa meraviglia non puoi essere offesa" e non aveva tutti i torti.

Poco dopo decidiamo di tornare a casa e dopo un altro karaoke finalmente arriviamo.
"Un viaggio in macchina con te si può fare, ma basta uno, due sono già troppi" ci scherzo su.
"Comunque grazie Lamine, veramente" dico.

"Buonanotte bambina, scrivimi appena sei su" mi dice porgendomi un bigliettino.
"Hai sempre un bigliettino con il tuo numero per provarci con le ragazze" chiedo io curiosa.
"Per stasera ti lascio il dubbio, ci vediamo domani". a quel punto mi giro e salgo in hotel.

Una volta varcata la porta, realizzo tutto quello che era appena successo e mi sentivo in un sogno.
Ma vado a dormire perché la giornata di domani sarà ancora più lunga, trovo papà dormire così mi addormento anche io.

Destino~Lamine YamalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora