Conoscersi

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Mi risveglio non nella mia camera d'hotel e a quel punto mi ricordo di essermi addormentata a casa di Lamine, nel suo divano, ma non sono nel divano sono nel letto.
L'altra parte è ancora fatta quindi significa che ho dormito da sola, Lamine mi avrà portato a letto dopo essermi addormentata.

Decido di alzarmi ma in quel momento entra proprio lui, in tutta la sua bellezza, con in mano un vassoio.
"Ho deciso di portarti la colazione in camera" mi dice è una volta che posa il vassoio sul letto corro ad abbracciarlo.
"Sei felice bambina?" mi chiede e io sorrido istintivamente.

"Tanto." e questo bastava perché non era esprimibile a parole tutto quello che stavo provando.
"Dai mangiamo" quindi ci distendiamo sul letto e mangiamo i due cornetti al pistacchio che aveva portato.
"Come hai fatto a sapere che mi piacevano al pistacchio?"
"Ho i miei aiutanti" lo guardo confusa "Sempre tuo papà"
"Hai ragione" finiamo di mangiare con calma.

"Se vuoi lavarti li c'è il bagno, oggi andiamo a pranzo con i ragazzi"
"Va bene allora mi lavo"
"In bagno ti ho messo tutto, asciugamani, spazzolino"
"Grazie" esce dalla stanza e io mi faccio una doccia, rimetto i pantaloni e la maglia di ieri ma indosso la felpa di Lamine che aveva lasciato in bagno, mi lavo faccia e denti e scendo.

"Ti dona la mia felpa"
"L'ho trovata in bagno, ho pensato di metterla visto che fuori c'è freddo"
"L'ho lasciata apposta se ti serviva" e mi stampa un bacio in guancia.

"Andiamo bambina"
"Dove"
"Ti porto a fare una passeggiata prima di andare con gli altri".

Prendiamo al solito l'autista che ci lascia sul mare e ci facciamo tutto il lungo mare a piedi parlando, quando ad un certo punto mi prende la mano.
Io lo guardo sorpresa "Sono felice"
"Anche io Lamine" dico "Posso sapere una cosa?"
"Certo"
"Raccontami di te, della tua storia, me l'ha raccontata mio padre ma la voglio sapere da te"
"Sono nato in provincia di Barcellona vicino al Camp Nou, mio padre faceva il pittore e mia madre la cameriera, vivevamo in condizioni terribili, però fin da subito tutti notarono la mia passione per il calcio perché un giorno mia mamma aveva formato con la carta una pallina e io avevo iniziato a giocarci" inizia a raccontare.

"Tutti parlavano di me, a 5 anni mi sono unito alla Masia e tutti mi dicevano che avrei spaccato, io non ci credevo, era già tanto che giocavo in una squadra a mala pena i miei potevano permettersi le spese" racconta con le lacrime agli occhi e io gli prendo le mani e gli dico "Hai tanta forza" così continua il racconto "Ogni cosa che succedeva, ogni gol che facevo ero sempre incredulo, non pensavo di meritarmelo, quando poi tuo padre mi ha notato e ha parlato con l'allenatore ero incredulo per questo ho deciso di contattarlo perché se tutto quello succedeva era anche merito suo"

Adesso anche io ho difficoltà a trattenere le lacrime ma le parole in questi casi non servono quindi mi limito ad abbracciarlo e restiamo così per un bel po', che perdo anche il conto.
Interrompe lui il silenzio "É successa la stessa cosa con te, da un lato avevo paura tu potessi usarmi quando però ho capito che non era così pensavo di non meritarmelo"

"Voglio che tu mi parli di tutto da oggi in poi"
"Lo farò Bella" mi dice .
Eravamo ad un centimetro l'uno dall'altro quando si stava per avvicinare però squilla il suo telefono, per l'imbarazzo si gira e risponde 'chi é?' chiede 'va bene stiamo arrivando'.
"Sono i ragazzi, ci stanno aspettando, andiamo" quindi mi riprende per mano e prendiamo l'auto per raggiungere i ragazzi.

Una volta arrivati "Ragazzi siete tanto in ritardo" dicono in coro.
"Non rompete, ora siamo qui" dice invece Lamine.
Il pranzo passa in fretta, al solito con tutti i ragazzi c'è molta sintonia quindi il tempo vola.

"Com'è finita" mi chiede Hector mentre gli altri non sentono.
"Abbiamo parlato e chiarito" in quel momento si intromette Lamine che mi mette un braccio intorno al collo e chiede "Di che parlate?"
"Niente che ti riguardi Yamal" dico io.

"Va bene Bella questa ma la segno" togliendo il braccio.
"Dai scherzo" e vado ad abbracciarlo.

Con i ragazzi stiamo tutto il pomeriggio a passeggiare e vedendo negozi, decido di prendere dei regali, per i miei una calamita di Barcellona e per Louis una felpa della Nike.
Poi io e Hector entriamo nel mio negozio preferito Ralph Lauren, ci sono troppe cose belle, decido di prendere due cappelli di lana uno per me e uno per Lamine come regalo di capodanno.

Una volta usciti dal negozio Lamine curioso chiede cosa avevo preso
"Solo un capello per me" dico io.
"Vediamo"
"Bellissimo, lo voglio pure io" dice lui
"La prossima volta te lo prendi"
"No aspetta ci entro ora e lo prendo" lo fermo subito "No"

"Perché"
Cerco di convincerlo "Mi secca"
"Dai Bella non lamentarti"
"Lamine te l'ho già preso io"
"Perché"
"Doveva essere il tuo regalo di capodanno"

"Bambina, vieni qui" mi abbraccia
"Ragazzi mi state facendo venire il vomito" dice Marc e Gavi invece "Andiamo".

Torniamo ognuno a casa propria, e rimaniamo che ci saremmo visti l'indomani perché oggi non avevamo trovato il vestito per capodanno, tranne Lamine che decide di accompagnarmi in hotel.
Il viaggio in macchina fu molto veloce "Bella, non voglio che stai in hotel da sola"
"Sali con me ci facciamo portare la cena e poi torni a casa"

Arriviamo alla reception e Lamine mi dice "Tu inizia a salire"
"No così scelgo cosa prendere"
"Può portarci la cena in camera per favore?"
"Certo cosa volete" chiede la ragazza, noi scegliamo e poi la ragazza dice "Ve lo faccio mettere in conto alla camera?"
"No pago io" dice subito Lamine.

"Lamine no"
"Bella basta fare scena" e rubandomi il portafoglio che avevo in mano riesce a pagare lui.

Finiamo tutta sta scena e saliamo "Mi sono stancata, mi stai pagando tutto tu perora, il pranzo con i ragazzi, ora pure la cena"
"Tu mi hai comprato il cappello"
"Ma quello è un regalo"
"E che significa, comunque basta mi secca discutere"

Arriviamo in camera e la cena arriva quasi subito, avevamo ordinato due hamburger con patatine semplici.
"Devo dire molto buoni per essere dell'hotel" dico io.
"Si é vero"

Continua la cena e una volta finito come sempre ci mettiamo a guardare un film nel quale però ci addormentiamo tutti e due.

Destino~Lamine YamalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora