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Jisung pov:
Mi sveglio il mattino seguente non avendo dormito nemmeno un minuto. Sono stordito e stanco dalla serata di ieri. Ancora ripenso a quei ricordi che i ragazzi mi hanno fatto tornare in mente. Perché sono andato a quella festa. Non mi fiderò più di nessun amico. Vaffanculo jeongin e Felix.
Mi guardo allo specchio e vedo un altro me. Le occhiaie scure contornano i miei occhi e il mio sguardo non è dei migliori. Mi limito a mettermi una felpa nera con il cappuccio e ad uscire di casa per andare a scuola. Sono in ritardo, come sempre, ma non ho assolutamente voglia di mettermi a correre. Se fosse stato per me sarei rimasto a casa nella mia depressione, ma essendo nuovo, ogni giorno è importante per recuperare il programma.

Entro dentro le mura di quella scuola e l'idea di quello che potrebbe succedermi non mi spaventa ormai più. Mi siedo nel mio solito banco mentre sento alcune ragazze della classe parlarsi all'orecchio tra di loro. Poi altri due ragazzi ridere silenziosamente dopo avermi guardato. Non ci faccio caso, dopotutto anche io avrei riso di me stesso in queste condizioni. Appoggio la testa sul banco e la rialzo solo al suono della campanella di metà giornata, dove mi sarei dovuto recare in mensa.
Incontro jeongin nel percorso per andare in mensa che, a differenza mia, sembra che non fosse mai andato alla festa.
"Come stai?" Dice jeongin titubante, non guardandomi negli occhi.
"Una merda jeongin, una merda." Lo guardo ma lui non ricambia lo sguardo. È avvilito e in mano tiene un pezzo di carta. Non ci do importanza e guardo per terra.
"Hai saputo?" Nel frattempo arriviamo in mensa dove ci sediamo ad un tavolo senza prendere da mangiare, dato che entrambi abbiamo lo stomaco chiuso dalla serata di ieri.
"Cosa?" Gli dico guardandolo perplesso.
"Ah, no nulla" mi dice giocando compulsivamente con le sue dita.
"Jeongin cosa succede?" Il ragazzo tira fuori il pezzo di carta che teneva tra le mani e me lo porge.
"Jisung mi dispiace tanto"

Apro il foglio e mi paralizzo sul posto. È un volantino rappresentante la mia faccia.

'Verginello gay cerca un compagno con cui scopare!"

Non riesco a muovermi. Rimango paralizzato mentre lentamente alzo la testa dal foglio di carta e realizzo tutto.
Quei volantini decoravano la scuola su tutte le pareti. Tutti avevano in mano uno di quelli e ridevano tutti insieme prendendomi in giro.
"Jisung vedrai che troveremo il colpevole" mi dice il mio amico nel panico per quella situazione.
Ma io so esattamente chi è stato. Non avevo parlato a jeongin di questioni private, ma bangchan forse si era fatto un'idea sbagliata sul mio conto.
Accartoccio il foglio di carta in preda alla rabbia che stava scorrendo nelle mie vene da quando il ragazzo mi ha dato il volantino.
Senza ragionare troppo individuo il tavolo di bangchan e i suoi amici e subito mi fiondo verso di loro.

"Sei uno stronzo di merda!" Gli urlo contro. Lui si gira e non si aspetta l'azione seguente.
Gli tiro un pungo forte dritto del naso, che lo fa cadere dalla sedia stordito. Gli monto a cavalcioni e gli lascio cadere addosso un'altro pungo, più forte di quello di prima. Poi unal'tro, poi ancora uno. Continuo cosi fino a che Minho non mi toglie dal corpo ormai steso di chan che si passa una mano sotto il naso togliendosi il sangue colante, sorride.
Mi giro verso il corpo di Minho che mi aveva precedentemente tolto dal corpo del suo amico.
"Vaffanculo anche te" gli dico spingendolo verso il muro dove il ragazzo ci sbatte la testa e cade stordito a terra.
Corro fuori dalla mensa verso il bagno seguito da Minho che si riprese molto in fretta.

"Jisung!" Mi chiama il maggiore. Io scappo in bagno e chiudo la porta di uno di essi, ma minho mi precede forzando quest'ultima e riuscendo ad entrare nel bagno con me.
Avevo gli occhi lucidi, questa volta dalla rabbia.
"Era necessario Minho?" Gli dico iniziando piano a piangere, sfogandomi. "Mi odiate veramente cosi tanto?" Gli tiro dei pungi sul petto che non lo smuovono di un centimetro. Poi appoggio la fronte sul suo petto iniziando a piangere più forte.
"Jisung" mi dice.
"Jisung, Jisung, Jisung!" Gli urlo spingendolo lievemente e staccandomi da lui. "sai dire solo Jisung. Devi lasciarmi stare Minho" lo minaccio cercando di raggiungere la maniglia per aprire la porta ma la mano del maggiore mi precede.
"Jisung, mi dispiace." Mi fermo a contemplare la maniglia poi sposto lo sguardo sul ragazzo.
"Non me ne faccio nulla delle tue scuse." Dico. In quel momento la rabbia è l'emozione dominante.

Minho pov:
Guardo il ragazzo staccare violentemente la sua mano dal mio polso e aprire la porta.
Odio chan, lo odio con tutto me stesso. La sua crudeltà non ha limiti. Sia nei miei confronti sia verso quelli degli altri.
Torno in mensa furioso.
"Chan ti sembra il caso?!" Gli dico dandogli una leggera spinta.
"Ohh calma, ora sei dalla sua parte?" Dice ridendo tamponandosi il sangue che scende ancora dal suo naso.
Si, sono dalla sua parte. Questo avrei voluto dire se solo avessi avuto il coraggio.
Chan mi spaventa. La sua famiglia ha in mano l'azienda dei miei genitori. Un solo passo falso e lui rovina tutto con uno schiocco di dita.
"Rovini la vita alle persone. Non ti sopporto più" mi azzardo a dire.
"Minho Minho.." lui mi guarda e si avvicina al mio orecchio sussurrando.

"Ricordati chi sono e cosa posso fare."

Truth or Dare? [minsung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora