XXIV. Inaspettato

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L'incoronazione di Aegon cambiò molto le dinamiche reali. D'un tratto, Myra si rese conto che quello che lei conosceva non c'era più; adesso il suo principe era stato assorbito e inghiottito da una nuova personalità.

Aegon era il Re.

Il regno però, subì una crisi tale da mandare tutti gli abitanti in confusione. Nacque la guerra tra i due pretendenti al trono: Rhaenyra, la primogenita e i suoi bastardi al seguito e dall'altra parte Aegon, supportato da sua madre e dai suoi fratelli. Tutto il regno iniziò a erigere stemmi neri o verdi a seconda del proprio schieramento.

Aegon portava fieramente la corona del suo avo Aegon il Conquistatore e ben presto, lui stesso fu soprannominato "il magnanimo". Rhaenyra invece era stata incoronata da suo marito Daemon, con la corona trafugata dalla tomba di Viserys I il pacifico.

Il nuovo re iniziò subito a darsi da fare. Sedeva a ogni concilio, ascoltava i propri sudditi e cercava di esaudire le loro richieste. Otto Hightower, il suo primo cavaliere, non era molto d'accordo con questo atteggiamento disponibile.

Myra si rese conto ben presto di quanto suo nonno e i membri del concilio lo considerassero inesperto e inadatto a quella guerra. Ma Aegon non parve curarsene.

La tensione che regnava tra i due schieramenti esplose con una piccola scintilla: Lucerys Velaryon, il secondogenito di Rhaenyra, era stato "inavvertitamente" ucciso da Aemond il guercio. La faida che si era scatenata anni prima quando Lucerys aveva cavato un occhio a suo zio proprio quando questo si era appropriato di Vaghar, si era conclusa nel peggiore dei modi.

Nessuno osò rimproverare Aemond per la sua sfrontatezza e per quell'errore imperdonabile che avrebbe dato vita a un turbine di avvenimenti orribili.

Si respirava aria di guerra nella Fortezza Rossa.

Nell'aria satura di tensione e sospetti, Myra trovava conforto nei piccoli gesti quotidiani. Mentre attraversava uno dei corridoi meno frequentati della Fortezza Rossa, notò una nuova cameriera, dai capelli rossi e dal bel viso, che si affannava a trasportare un pesante secchio d'acqua. Era fuori luogo in quel posto, sembrava una giovane lady priva di ogni esperienza costretta a servire per qualche oscuro motivo. Le altre serve, approfittando della sua inesperienza, la prendevano in giro senza pietà.

- Hanno assunto un'altra buona a nulla. - ridacchiò Raska indicandola, mentre quella con fatica avanzava.

- Ha un bel visino, non è abituata a sporcarsi le mani. Ti dico io in cos'è brava quella! - commentò un'altra più anziana strizzando uno straccio con tutta la forza che aveva.

Myra osservava la scena in silenzio, incapace di intervenire con le parole, ma con il cuore pesante per la giovane cameriera. Di solito si faceva gli affari suoi, ma quella giovane fanciulla le ricordava tanto sé stessa nei primi mesi di lavoro. Decise di avvicinarsi e, con un gesto gentile, prese il secchio dalle mani della ragazza, che la guardò sorpresa.

- Grazie... - sussurrò la cameriera, visibilmente imbarazzata e grata. Myra le sorrise dolcemente, cercando di rassicurarla con lo sguardo. La giovane la seguì silenziosamente mentre Myra la conduceva lontano dalle prese in giro delle altre serve.

Giunte in una stanza più appartata, Myra posò il secchio e iniziò a mostrare alla giovane cameriera come svolgere correttamente le sue mansioni. Usando gesti e movimenti delle mani, Myra spiegò come distribuire l'acqua senza sprechi e come mantenere l'equilibrio. Poi prese uno straccio e lo gettò nell'acqua, lo strizzò e le mostrò come lavare il pavimento. La giovane osservava attentamente, cercando di memorizzare ogni dettaglio.

- Sei molto gentile... È la prima volta per me. Come ti chiami? - domandò con un sorriso dolce sul volto.

Myra ricambiò il sorrisi e fece un piccolo cenno con la testa, indicando la propria bocca chiusa e poi fece cenno di no con la testa. Il volto dell'altra mutò, divenne compassionevole subito.
- Sei muta, vero? Deve essere orribile... -

Myra scrollò le spalle, come per dire che ormai ci aveva fatto l'abitudine, e poi prese le mani dell'altra tra le sue, stringendole in un gesto di conforto. Non erano necessarie parole per far capire che avrebbe potuto contare su di lei.

Nel silenzio che seguì, le due lavorarono insieme in armonia. La giovane cameriera imparò rapidamente e, grazie all'aiuto di Myra, iniziò a sentirsi più sicura nelle sue mansioni. Fu assegnata ben presto alla regina Alicent.  In quei momenti, lontane dal tumulto della guerra imminente e dalle maldicenze delle altre serve, entrambe trovarono un'inaspettata alleanza.

Mentre il sole calava dietro le mura della Fortezza Rossa, le due si sedettero sulle gradinate di una torre isolata.

- Hai gli occhi tristi... Nessuno qui è felice, ma tu sembri avere così tanto da dire. Ti dà fastidio se parlo ad alta voce? - domandò curiosa. Myra fece cenno di no con il capo. Quasi nessuno conversava con lei o almeno provava a farlo.
- Oh, bene. È così difficile stare qui. -

La giovane serva raccontò del suo passato. Era figlia di una schiava ed era stata venduta a sua volta come schiava all'età di quattordici anni. Aveva un'aria mistica, due occhi così profondi da perdersi. Il fisico era morbido e sensuale, una vera delizia per gli occhi.

Myra si chiese quale fosse il suo nome, ma per ovvi motivi, non riuscì a chiederlo. La ascoltò parlare con interesse e dopo poco capì di avere finalmente trovato un'amica.

I'm the King - Aegon II Targaryen Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora