La serva mutilata entrò nella grande sala del trono, con il cuore pesante e il respiro affannoso. La magnificenza della stanza non riusciva a distrarla dalla nausea che la pervadeva. Le alte colonne di marmo, i lampadari brillanti, gli arazzi intricati raffiguranti la storia dei Targaryen: tutto le appariva come una farsa crudele. Il trono di spade, imponente e minaccioso, era un simbolo di un potere che ora le sembrava vuoto e privo di significato. Tutti che combattevano e si ammazzavano per sedersi su quel trono, come se tutto il resto non avesse importanza.
Gli invitati chiacchieravano tra loro, ignari del tumulto interiore che si celava in Myra. Vestiti in abiti sfarzosi, sembravano quasi esultare per il matrimonio imminente, un evento che per lei era solo fonte di sofferenza.
Larys Strong era stato di parola: dopo averle tagliato la lingua l'aveva liberata. Adesso era infertile e muta. Spazzolare i capelli del suo principe era stato un dolore immane. Le altre cameriere avevano riso quando l'avevano vista conciata in quel modo. La ferita era stata cauterizzata dal fuoco, ma bruciava ancora di un dolore infernale.
Si fece strada tra la folla, trovando un posto da cui osservare la cerimonia. Ogni passo era un'agonia silenziosa, un tormento incapace di esprimere poiché Larys Strong le aveva strappato la lingua e in questo modo l'aveva resa inutile.
Il trono di spade era vuoto e si beffava di chiunque lo guardasse. Re Viserys I non era in grado di camminare, di alzarsi e presenziare quel matrimonio reale. Per questo motivo, al suo posto, c'era Otto Hightower. Il primo cavaliere vigilava dall'alto la situazione, sempre vicino a sua figlia, la regina reggente.
Heleana era già in piedi vicino all'altare, bellissima e radiosa come non mai. Myra l'aveva sempre invidiata: era una donna di una bellezza straordinaria, tipica dei Targaryen. Il suo abito bianco, arricchito da dettagli azzurri, sembrava conciliare l'azzurro del cielo con il viola dei suoi occhi. I ricami delicati, i capelli biondi intrecciati con perle e fiori, tutto contribuiva a renderla l'immagine ideale di una sposa. Ma Myra vedeva oltre l'apparenza: negli occhi di Heleana, scorgeva un'ombra di tristezza che rifletteva la propria sofferenza. Neanche lei era felice di sposarsi.
La regina Alicent appariva preoccupata, il volto segnato da un'ansia che aumentava con ogni minuto che passava. Gli ospiti cominciavano a mormorare, impazienti e curiosi.
Aegon era assente, e la tensione cresceva nella sala.
Dopo quella che sembrò un'eternità, le porte si aprirono con un clangore, rivelando Aegon, sorretto dal fratello Aemond.
Gli ospiti iniziarono a borbottare, indicando il principe che non si reggeva in piedi. Dove aveva trovato l'alcool necessario a sbronzarsi nel giro di solo un'ora? Dov'era fuggito?
Myra sentì il cuore spezzarsi un po' di più alla vista dell'uomo che amava, ubriaco e sfigurato dalla dissolutezza che marciava in modo non troppo convinto verso la sua sposa. L'aspetto angelico che aveva fino a poche ore prima era sparito, adesso il suo bel completo regale era stropicciato e macchiato, e il suo volto arrossato e gli occhi vitrei erano una triste parodia della nobiltà. Mentre barcollava verso l'altare, biascicava parole incomprensibili e rideva in modo isterico. Aemond il guercio lo guidò verso la sposa, per poi mettersi di lato e assistere a quella cerimonia.
Il septon, un uomo anziano e austero, fissò Aegon disgustato. Le sue mani tremavano un po' mentre teneva il libro sacro del Credo, ma la sua voce rimase ferma quando iniziò a recitare i voti nuziali. Tuttavia, l'atmosfera era ormai compromessa.
- Alla presenza degli Dei antichi e nuovi, giuri di prendere questa donna come tua legittima sposa, di amarla, proteggerla, onorarla e sostenerla per tutti i giorni della tua vita? -
Aegon emise un risolino e coprì il suo sorrisino con il dorso della mano per poi annuire.
- E tu, alla presenza degli Dei antichi e nuovi, giuri di prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo, di amarlo, proteggerlo, onorarlo e sostenerlo per tutti i giorni della tua vita? -
Heleana guardò prima sua madre cercando un suggerimento, poi abbassò lo sguardo e disse "lo giuro".
- Giurate davanti al Padre, che giudica tutte le cose, che sarete giusti l'uno con l'altro. -
- Giuriamo. - dissero entrambi, ma Aegon un po' in ritardo. Per nulla convinto di ciò che stesse dicendo.
- Giurate davanti alla Madre, che conosce tutti i segreti dei nostri cuori, che sarete misericordiosi l'uno con l'altro. - continuò il septon, senza distogliere l'attenzione dal librone che stringeva tra le mani.
- Giuriamo. - rispose Heleana, perché la risposta di Aegon non arrivò affatto.
- Giurate davanti alla Vergine, che ama la purezza, che vi sarete fedeli l'uno con l'altro. -
- Giuriamo. - rispose ancora la donna, mentre sul fratello a quelle parole tornò un attimo serio, cercando qualcosa o qualcuno tra la folla. Myra si nascose dietro una colonna, consapevole di cosa sarebbe successo se lui l'avesse vista.
Il septon tossì.
- Giurate davanti al Fabbro, che rinforza le nostre mani e i nostri cuori, che vi sosterrete l'un l'altro. -
- Giuriamo. - risposero entrambi.
- Giurate davanti all'Anziana, che ci dà la saggezza, che vi consiglierete l'un l'altro. -
E ancora una volta i due giurarono.
- Giurate davanti al Guerriero, che vi darà coraggio nelle vostre vite insieme, di difendervi a vicenda. -- Giuriamo. - dissero con voce più forte.
- Giurate davanti allo Sconosciuto, che veglia su tutti noi nella morte, di accettare il mistero delle vostre vite future insieme. -
- Giuriamo. - dichiararono ancora, ma stavolta si sentì di più la voce di Aegon.
- In nome dei Sette, vi dichiaro uniti in matrimonio. Che i vostri giorni insieme siano lunghi e pieni di gioia. Scambiatevi le promesse davanti al Credo. -
Myra sospirò, consapevole che la sua vita non poteva peggiorare ancora. Guardò Aegon dire "Lei è mia ed io sono suo" e poi vide il suo goffo tentativo nell'infilare l'anello al dito di Heleana. Quando quello rotolò rovinosamente a terra si alzò un chiacchiericco. Era un matrimonio disastroso.
Ogni istante di quella cerimonia era un tormento per la povera serva. Si era resa conto di amare Aegon con tutto il suo essere, ma vederlo in quello stato, costretto in un matrimonio che lo umiliava e lo degradava, era insopportabile. Lo avrebbe servito tutta la vita in silenzio, sopportando l'idea che adesso era sposato e che lei era davvero stata solo una breve parentesi nella sua vita.
Sentiva il dolore di Heleana, intrappolata in un'unione che prometteva solo infelicità, e il proprio dolore per un amore che non poteva avere.
Mentre la cerimonia proseguiva in un'atmosfera sempre più tesa, Myra guardò il trono di spade, chiedendosi come fosse possibile che il potere e la gloria potessero condurre a tale miseria. La promessa di unione e amore eterno sembrava vuota e beffarda di fronte alla realtà che si dispiegava davanti ai suoi occhi.
Con un ultimo sguardo a Aegon, Myra si rese conto che il suo amore era destinato a rimanere inascoltato e irrealizzabile, sepolto sotto il peso del silenzio e della sofferenza. Si portò una mano al ventre, sentendo ancora quei dolori lancinanti che da un paio di giorni la perseguitavano, poi si girò e andò via.
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I'm the King - Aegon II Targaryen
FanficAegon II Targaryen ha compiuto tanti errori nella sua vita. È un personaggio spezzato, che non ha mai ricevuto amore nella sua vita e sa essere terribilmente crudele. Poco prima della dipartita del suo non tanto amato padre, Viserys I, conosce per c...