17.

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Dadda's pov

-NON VOLEVO, SCUSAMI, HO SBAGLIATO MA NON LASCIARMI PURE TU-

Queste sono le parole che mi svegliano all'improvviso, non so di preciso che ora sia, fuori ancora non c'è neanche uno spiraglio di luce quindi sicuramente prima delle 5:00.

Mi giro e vedo Simo seduto, con una mano stretta tra i capelli come se volesse tirarseli e la maglietta completamente fradicia di sudore. Sta tremando e dai movimenti irregolari della schiena capisco che sta piangendo.

-Simo tutto bene?- ricevo solo un singhiozzo come risposta

-Shh, va tutto bene, calma- gli dico mentre mi avvicino, ha il respiro veloce, lo abbraccio da dietro nel tentativo di calmarlo.

Gli tolgo le mani dai capelli

-Ti fai male così-

lui continua a non rispondere, sembrava quasi disconnesso, si guardava le mani come se fosse la prima volta che le vedeva e i suoi occhi balzavano da una parte all'altra della stanza.

Lo stringo ancora più forte a me, Lui appoggia la testa sul mio petto e continua a piangere

-Scusa non volevo svegliarti- dice tra i singhiozzi

-Fa nulla, ora stai calmo e respira- Non so cosa fare, quindi inizio a toccargli i capelli.

Questo gesto sembra funzionare, piano piano il suo respiro torna regolare, e dopo un po' si stacca da me e si asciuga gli occhi con il dorso della mano.

-Cosa ti è successo? Ti va di parlarne?-

-Ho solo avuto un'incubo, nulla di che-

-Simone hai appena avuto un'attacco di panico, non può essere una cosa da nulla, parlami ti prego lasciami aiutarti-

-Io...non mi ricordo nulla, so solo che ho avuto paura- feci finta di credergli, ma ero più che convinto che quella fosse una grandissima cazzata.

-Ok, se mai te ne ricorderai e vorrai parlarne, lo sai che io sono qui-

-Lo so, ma ora ti prego torniamo a dormire-

Simo si distese di nuovo su di me, io non dormo, non fino a quando lui non dorme. Lo voglio proteggere da qualsiasi cosa, anche da se stesso se ce n'è bisogno.

Quando finalmente mi rendo conto che si è addormentato lo guardo un'attimo: ha le labbra socchiuse e vicino agli occhi ci sono ancora i residui delle lacrime. Cosa gli era preso? Dovevo capirlo in un modo o nell'altro.

L'indomani mattina Simo dormiva ancora, non avevamo impegni e non mi sono sentito di svegliarlo dopo la nottataccia che aveva avuto.

Lo sposto delicatamente da me e lo sistemo sull'altro cuscino. Gli scattai delle foto, e una di queste divenne il mio sfondo sul cellulare.

Ogni giorno mi alzavo e potevo vedere il mio ragazzo mentre dormiva, mi sarei alzato solo per quello.

Non sapevo cosa fare per passare il tempo, così mi feci una doccia e poi inizia a preparare del pollo, almeno per pranzo avevamo qualcosa da mangiare.

Awed's pov

Quando mi sveglio non so che ora sia, ma poco importa il mio pensiero ero un'altro: Dadda.

Speravo che dormendo insieme a lui quelli stupidi incubi sarebbero spariti, e invece no, Dadda mi aveva pure sentito, era stato bravo a calmarmi e grazie a lui ero riuscito anche a non vomitare cosa che quando ho l'ansia succede spesso.

Ho mentito, mi ricordavo perfettamente quello che avevo sognato, ma avevo paura a dirlo ad alta voce a Daniel, mi avrebbe sicuramente preso per uno strano.

C'eravamo io e lui e avevamo litigato per colpa mia, io provavo a scusarmi, ma a quanto pare la situazione era così grave che Dadda non mi poteva perdonare e voleva lasciarmi, io provavo a trattenerlo per non farlo andare via ma lui con una mano mi spostava, e diceva che piuttosto si sarebbe conficcato un coltello in gola che rimettersi con uno come me.

Era solo uno stupido sogno, ma nonostante ciò avevo una paura fottuta che una scena del genere potesse succedere pure nella vita reale.

Mi metto seduto e ancora assonnato mi passo una mano stropicciandomi gli occhi, sentivo dei rumori provenire dalla cucina, Dadda doveva essere sveglio da un po'. Dopo essere andato in bagno e sciacquato la faccia vado di là.

-Ti sei svegliato, come stai?- Dadda mi viene incontro con un sorriso e mi bacia la guancia

-Bene, scusami ancora per sta notte-

-Non ti devi scusare- Mi passa una tazzina di caffè.

-Bevi Simo, ti sveglierai del tutto.-

-Grazie- la prendo e inizio a sorseggiarla

-Simo dobbiamo parlare- non capendo mi presi di paura per un attimo

-Cosa ho fatto?-

-Nulla, tu sei fantastico come sempre stai tranquillo. Volevo solo parlati di sta notte, non so cosa ti è successo, so che ti ricordi l'incubo ma non ho intenzione di forzarti a dirlo. Il mio obbiettivo come tue ragazzo è quello di farti stare bene, quindi mi chiedevo se ti andasse di restare qua a casa mia ogni notte, fino a quando non andrà tutto bene, così se stai male ci sono io ad aiutarti...Sempre se vuoi-

lo avevo fatto preoccupare così tanto da farmi chiedere di vivere con lui a neanche un mese dall'inizio della nostra relazione. Bravo Simone, sei un coglione come sempre.

Però non potevo e soprattutto non volevo rifiutare, lui mi sa calmare, averlo vicino mi fa solo piacere.

-S..si, per me va bene- Dadda viene da dietro e mi dà un bacio sulla nuca facendomi rabbrividire

-Cosa c'è? Hai freddo?-

-No no tutto bene tranquillo- lui mi squadrò la faccia per poi cominciare a ridere

-Quindi ti faccio quest'effetto? Mi basta solo un bacio per mandarti in tilt- arrossì violentemente e abbassai lo sguardo.

Dadda cominciò a darmi dei baci per tutto il collo, causandomi innumerevoli brividi, una delle due mani va sotto la maglietta e inizia ad accarezzarmi la pancia

-Dadda che fai?-

-Faccio le coccole al mio ragazzo, non posso?

-Si certo, solo che così....mi ecco... mi stimoli un po' troppo, e se non vuoi andare avanti ti prego non farlo- lui si ritrasse, facendomi sentire la mancanza del suo tocco, lo guardai era totalmente rosso, sembrava un pomodoro.

-Onestamente non so se dirti scusami oppure no-

-Non ti devi scusare, il problema sono io che ad ogni minimo tuo tocco parto. Senti, io penso che ora vado di là a farmi una doccia- dico guardandomi il cavallo dei pantaloni -Però dopo ci mettiamo sul divano e ci guardiamo una serie su netflix, ti va?-

-Si certo vai, io intanto vedo che possiamo guardare-

Mi piaceva questo momento imbarazzante, perché era il tipico imbarazzo che c'è all'inizio di ogni relazione, quando ancora non sai cosa dire, come dire e cosa fare,

pensavo che con il fatto che io e Dadda ci conoscessimo da tanti anni questa fase sarebbe saltata, ma a quanto pare no, ed ero abbastanza felice.

Eravamo una coppia normale alla fine.

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Quanto sono carni? Tutti abbiamo bisogno di qualcuno come Dadda nella nostra vita che si prenda cura di noi, io lo sto ancora cercando:(
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se volete lasciate una stellina e un commento, ci vediamo al prossimo vi voglio bene <33

La luna è bella vero? // dadda x awedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora