2.10

14 3 1
                                    

Il sole baciava l'erba del praticello davanti alla casa dei Park. Jimin era seduto per terra con le gambe incrociate, un libro in una mano e un evidenziatore giallo nell'altra.

Studiava o, meglio, ci provava. Il suo volto veniva illuminato da un sorriso ogni volta che pensava a Jungkook e agli avvenimenti della sera prima: la giornata trascorsa in barca, la sera sul molo e il bacio sotto le stelle.

Non riusciva a concentrarsi, ma se solo poche ore prima una cosa del genere lo avrebbe gettato nello sconforto più totale, in quel momento non gli importava: Jungkook aveva la precedenza.

Così, più che studiare, nascondeva il viso tra le pagine del libro e pensava a lui. Pensava ai momenti che avevano condiviso, ai discorsi che avevano avuto e alle volte in cui i loro sguardi si erano incrociati.

Sebbene una parte di sé si rimproverasse ancora per il trattamento che gli aveva riservato in quei cinque anni, la gioia prevaleva e schiacciava il senso di colpa.

**************

Verso le dieci di mattina, l'oggetto dei suoi desideri e dei suoi pensieri si presentò al cancelletto alla fine del sentiero che conduceva alla casa dei Park.

“Ehi, ragazzo bassino!”.

Jimin alzò lo sguardo e quando vide Jungkook, gli occhi gli si fecero più grandi e luminosi.
Non pensò nemmeno a come lo aveva chiamato: averlo davanti a sé in carne e ossa era il regalo più bello che potesse ricevere.

Jungkook lo raggiunse, sorridente; poi si chinò su di lui e gli lasciò un tenero bacio sulla fronte. Tale semplice gesto bastò a confermare al maggiore che gli avvenimenti della sera prima non erano stati né un sogno né frutto della sua fantasia.

“Sono felice che tu sia passato a trovarmi” mormorò, completamente perso negli occhi di Jungkook.

Il moro ridacchiò e gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. “È estate e non si studia!”.

“Non stavo davvero studiando” ribatté Jimin, per poi accettare la mano e alzarsi in piedi.

Sotto lo sguardo di Jungkook, allo stesso tempo dolce e leggermente provocatorio, si strinse nelle spalle e non seppe che cosa aggiungere. Si sentiva nervoso, sotto esame, ma allo stesso tempo fremeva dalla voglia di posare un'altra volta le labbra su quelle di Jungkook.

“Posso offrirti qualcosa?” domandò, per trovare qualcosa da fare pur di liberarsi dei pensieri fin troppo intensi che gli affollavano la mente.

“Non dico di no” rispose Jungkook, sollevando un angolo della bocca e lasciando che i suoi occhi si posassero sulle labbra piene di Jimin.

Il maggiore fece un respiro profondo per darsi una calmata, poi si girò e si avviò verso la porta. Per fortuna in quel momento né sua madre né suo padre erano in casa, così non avrebbero potuto notare niente e, soprattutto, non fare domande imbarazzanti.

Il diciassettenne entrò in cucina e aprì il frigorifero, per cercare qualcosa da offrire a Jungkook. Si sforzava di sembrare impegnato e concentrato su ciò che stava facendo, ma in realtà la sua mente e i suoi sensi registravano ogni movimento del minore, dal suo modo di guardarsi intorno al modo in cui si era seduto sulla panca d'angolo.

Dopo aver dato una rapida occhiata a ciò che c'era all'interno del frigorifero, Jimin afferrò una lattina di tè freddo. Poi aprì un cassetto e vi estrasse due cannucce.

“Un tè freddo?” domandò Jungkook non appena vide ciò che l'altro stava tenendo in mano.

La sua voce tremò leggermente e i suoi occhi si posarono su un punto indefinito, mentre la sua mente corse subito all'episodio d'infanzia che lo legava a Jimin e a una bottiglietta di tè freddo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Reach For The Stars || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora