Il breve bacio di Midoriya colse Todoroki di sorpresa, facendolo rimanere immobile per un momento, con gli occhi spalancati, mentre il suo viso mostrava shock e meraviglia. Midoriya, arrossito fino alle radici dei capelli, si distaccò immediatamente, il suo cuore batteva freneticamente nel petto.
Todoroki si riprese per primo, incredulo, «Non me lo aspettavo. Perché l'hai fatto?».
Midoriya si strinse nelle spalle, «Non lo so bene. Dopo tutto quello che è successo, mi sembrava giusto... mostrare che forse anch'io provo qualcosa per te... forse... cioè... anche tu... mi piaci».
Todoroki sorrise timidamente, i suoi occhi freddi si sciolsero in una calda espressione, «Quindi anch'io ti piaccio, non solo come amico? Wow, e me lo dici solo adesso?», stuzzicò, riprendendo in parte il rimprovero dell'altro eroe coi capelli color verde prato.
Midoriya arrossì ulteriormente mentre cercava di formulare una risposta, «S-sì, non sapevo bene come dirlo. È solo che... le cose si sono complicate e non volevo agire impulsivamente. Ma dopo il bacio... ho realizzato che sento qualcosa di più forte di una semplice amicizia».
Todoroki guardò Midoriya con uno sguardo profondo e riflessivo, «Capisco. E non preoccuparti per l'impulso, io stesso mi sono lasciato trasportare dal momento. Ma se questo è quello che senti, dobbiamo affrontarlo insieme».
Midoriya scosse la testa, «Non lo so, dovrei prima capire un po' di cose, per esempio cosa provo davvero per Uraraka...».
Todoroki si avvicinò e posò una mano rassicurante sulla sua spalla, «Non c'è fretta. Prendiamoci il tempo necessario per capire cosa proviamo davvero, anzi, perché non ci vediamo di nuovo domani? Dopo le lezioni? Cominciamo a vederci più spesso e vediamo come va».
«V-va bene, ma ora usciamo dal bar e paghiamo, non vorrei che qualcuno ci veda», disse Midoriya, «Ah, e ovviamente nessuno deve sapere dei due baci», aggiunse in un secondo momento.
Todoroki annuì e insieme uscirono dal bar, camminando lungo le strade illuminate della città. Arrivati ai cancelli della UA, si prepararono a rientrare nel dormitorio maschile, consapevoli che avrebbero dovuto comportarsi in modo naturale davanti agli altri.
Mentre camminavano verso l'entrata del dormitorio, Midoriya prese un respiro profondo, «Bene, siamo qui. Cerchiamo di comportarci normalmente».
Todoroki lo guardò con un leggero sorriso, «Certo, Izuku».
Midoriya si innervosì immediatamente, arrossendo, «Non chiamarmi Izuku! Mi infastidisce!», disse incrociando le braccia sul petto.
Todoroki ridacchiò e, senza preavviso, si avvicinò da dietro, abbracciando Midoriya e posando la testa sulla sua spalla, «Non posso farci niente, Izuku, è il tuo nome. Mi piace chiamarti così», sussurrò, con voce carica di dolcezza provocatoria.
Midoriya diventò un peperone di rossore e si scostò dall'abbraccio, il suo cuore batteva all'impazzata, «Ti prego, Todoroki! Qualcuno potrebbe vederci o sentirci!».
Todoroki ridacchiò e si staccò, «Volevo solo... metterti alla prova...».
«Non farlo più!», sbottò Midoriya. Dopodiché, i due entrarono in silenzio nel dormitorio e trovarono Iida e Kirishima che chiacchieravano nella hall.
«Ehi, Midoriya! Todoroki!», esclamò Kirishima con il suo solito entusiasmo, «Siete usciti insieme per caso, eh? È tutta la serata che non vi vediamo!».
«Sì, siamo andati a mangiare qualcosa. È stato bello prendere una pausa dalle lezioni», rispose Midoriya cercando di suonare naturale, nonostante il rossore ancora presente sul suo viso.
Kirishima colse l'occasione per stuzzicarli con un sorriso malizioso, «Oh, c'è una nuova coppietta nell'aria?».
Midoriya arrossì ancora di più e cominciò a balbettare, «N-No, non è c-così! Solo... amici!».
«Sicuri?», incalzò Kirishima, osservandoli con più attenzione.
«Sì, abbiamo solo preso una bibita al bar... Nulla di più», rispose Todoroki, anche se leggermente imbarazzato, ma mantenne la calma.
Iida, notando il disagio dei suoi amici, intervenne con il suo solito tono serio, «Kirishima, non dovresti fare battute del genere. È importante rispettare la privacy dei nostri compagni».
Kirishima alzò le mani in segno di resa, «Ok, ok, era solo per giocare un pochino!».
«Beh, sono stanco. Vado a letto», disse Todoroki.
«Anch'io», lo seguì Midoriya.
I due così si avviarono nei corridoi, e una volta arrivati alla porta della stanza di Midoriya, Todoroki lo fermò, si avvicinò a lui e gli diede un piccolo bacio a stampo sulle labbra. Midoriya si agitò immediatamente, arrossendo violentemente e spingendo Todoroki in avanti.
«Sh-Shoto, non qui!», esclamò, guardandosi intorno nervosamente.
Todoroki ridacchiò leggermente, poi si avvicinò di nuovo, questa volta avvicinandosi al suo orecchio per sussurrargli, «Ricorda il nostro appuntamento... dopo le lezioni».
Midoriya, ancora confuso, balbettò, «A-Appuntamento?».
Todoroki sorrise dolcemente, «Sì, il nostro appuntamento. Buonanotte, Izuku».
Midoriya si sentì invadere da una nuova ondata di rossore e annuì, nascondendo il sorriso nervoso che apparve sulle sue labbra, «S-Sì, lo ricorderò, ma smettila di chiamarmi per nome!».
«Se tu mi chiami Shoto, lo stesso vale per me di chiamarti Izuku», provocò Todoroki prima di allontanarsi. Midoriya intanto chiuse la porta della sua stanza dietro di sé e si lasciò scivolare lungo di essa per la seconda volta, ancora incredulo per tutto ciò che era successo.
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Tra Fiamme e Rivali
FanfictionÈ l'ultimo anno alla U.A. e gli studenti sono in fermento, pronti a diventare pro hero. Tuttavia, durante un allenamento, una distrazione di Izuku Midoriya porta Shoto Todoroki a dargli un bacio improvviso, accendendo una fiamma inaspettata tra i du...