Cap. 16 - Datevi un bacio!

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Il mattino seguente, Midoriya si svegliò sentendo delle mani che si muovevano sul suo corpo. Il suo cuore accelerò e, per un momento, si sentì completamente disorientato. Quando aprì gli occhi, si rese conto che erano le mani di Todoroki ad accarezzargli dolcemente i capelli.

«Buongiorno», gli disse.

Midoriya sollevò un respiro di sollievo, «Shoto, mi hai fatto prendere un colpo!».

«Scusa, Izuku», rispose Todoroki con un sorriso divertito, «Non volevo spaventarti. Solo che ti vedevo così sereno mentre dormivi, non ho resistito».

Midoriya arrossì, prese in mano il suo cuscino e lo gettò sulla sua faccia, «Ma sei scemo?!».

Todoroki rise, spostando il cuscino con una mano.

«Ok, ok, mi merito questo», ammise, il sorriso ancora sulle labbra.

Midoriya scoppiò a ridere, «Ammetto allora che è davvero un bel modo di svegliarsi».

Todoroki annuì, sedendosi sul letto con le gambe incrociate, «Che ne dici di prepararci per la giornata? Dobbiamo affrontare le lezioni e, beh, anche i nostri amici curiosi».

«Certamente non uscendo insieme dalla mia stanza!», esclamò Midoriya, prendendo di nuovo il cuscino e gettandolo addosso a Todoroki, che lo afferrò al volo, ridendo, «Hai ragione, potrebbe essere un po' sospetto».

Midoriya si alzò dal letto, stiracchiandosi.

«Allora, tu esci per primo e io aspetterò un po' prima di uscire», suggerì, cercando di sembrare calmo nonostante il leggero rossore ancora presente sulle sue guance.

Todoroki annuì, rimettendosi la maglietta e posando un ultimo bacio sulla fronte di Midoriya prima di dirigersi verso la porta, «Ci vediamo dopo».

Midoriya lo guardò andare via, poi, dopo essersi vestito e sistemato, uscì dalla stanza e si diresse verso la sala comune, dove trovò alcuni dei suoi compagni di classe già intenti a fare colazione.

Appena entrato, notò subito Bakugo che lo fissava con un'espressione sospettosa.

«Buongiorno, Deku».

«Buongiorno, Kacchan», rispose, cercando di sembrare il più naturale possibile, poi si servì una tazza di caffè e cercò un posto libero a tavola.

Kirishima, che era già lì, seduto vicino a Bakugo, si unì alla conversazione con entusiasmo, «Ciao, Midoriya! Hai dormito bene?».

Midoriya annuì, sorridendo, «Sì, grazie, Kirishima. E tu?».

«Sì, abbastanza. Ma sembra che qualcuno abbia avuto una notte interessante, vero?».

«Che vuoi dire? Hai sentito qualcosa stanotte?!», esclamò Midoriya, arrossendo sul viso.

In quel momento, Todoroki passò vicino a lui e lo colpì sulla testa.

«Non fare tu lo scemo, ora», sussurrò, ridendo.

Kirishima, vedendo l'imbarazzo di Midoriya, decise di cambiare argomento per alleggerire la situazione, «Ehi, non è nulla di cui preoccuparsi. A volte le cose semplicemente accadono».

«Vero Deku, quindi hai davvero passato la notte con Todoroki? Non è che avete fatto qualcosa di strano, vero?», si aggiunse Bakugo.

«Non abbiamo passato la notte insieme!», rispose Midoriya, sentendo il nervosismo montare.

«Todoroki non era in stanza, stanotte», intervenne Bakugo con un tono deciso.

Midoriya rimase in silenzio, allora Kirishima intervenne, notando l'atmosfera tesa, «Dai, Bakugo, forse è stato solo un malinteso. Non c'è bisogno di fare supposizioni».

Bakugo rimase perplesso, «Beh, se lo dici tu, Deku. Ma non lasciarti distrarre troppo».

«Comunque, che ne dite di prepararci per le lezioni?», propose Midoriya.

Dopodiché la giornata proseguì in modo tranquillo, e Midoriya e Todoroki frequentarono le lezioni cercando di mantenere un comportamento normale per evitare ulteriori sospetti.

In seguito, durante la pausa pranzo, i due si trovarono seduti vicini, circondati dagli altri compagni di classe. Uraraka si unì a loro con un sorriso radioso, iniziando una conversazione leggera su un esercizio di allenamento che aveva trovato particolarmente difficile.

«E voi come avete trovato l'allenamento di ieri?», chiese, guardando prima Midoriya e poi Todoroki.

«È stato intenso, ma credo che ci abbia aiutato a migliorare», rispose Midoriya.

Todoroki annuì, aggiungendo, «Sì, è stato utile. Ci ha permesso di testare i nostri limiti».

«E invece che ne dite del gioco di ieri sera?», incalzò Bakugo.

Kirishima, cogliendo l'occasione, intervenne con un sorriso malizioso, «Io penso che forse avresti dovuto chiedere a Midoriya di baciare Todoroki!».

Non appena quelle parole uscirono dalla bocca di Kirishima, Todoroki, che stava bevendo un sorso d'acqua, sputò tutto, colto completamente di sorpresa.

Midoriya, invece, arrossì profondamente, «K-Kirishima!».

Bakugo sorrise in modo compiaciuto, «Ah! Sembra che qualcuno sia un po' nervoso...».

Uraraka ridacchiò, «Su, ragazzi! Era solo un gioco! Non c'è bisogno di agitarsi così tanto!».

Todoroki sospirò, asciugandosi la bocca con un tovagliolo e recuperando la compostezza. «Kirishima, certe battute... dovresti tenerle per te».

Kirishima ridacchiò, alzando le mani in segno di resa, «Scusate, non volevo creare problemi. È solo che... beh, sembrava divertente».

«Non lo è, perdonami», lo riprese Midoriya.

«E se vi baciaste adesso?», propose Uraraka.

Midoriya e Todoroki si scambiarono uno sguardo intenso, cercando di capire cosa fare, mentre il cuore di Midoriya batteva così forte che temeva potesse sentirsi in tutta la stanza.

«Non penso sia necessario», disse Todoroki con calma, voltandosi verso Uraraka con un'espressione fredda in volto.

Midoriya annuì rapidamente, «Esatto. Siamo amici, e certe cose non dovrebbero essere fatte solo per scherzo, siamo anche maggiorenni e maturi, si pensa...».

Uraraka balzò sulla sedia, «Avete ragione, scusate. Volevo solo... alleggerire l'atmosfera».

«Sì, e scusate anche me, ragazzi. Non volevo mettere in imbarazzo nessuno», disse Kirishima.

Bakugo, intanto, osservava la scena con uno sguardo pensieroso.

«Bene, ora che abbiamo chiarito tutto, torniamo a mangiare. Abbiamo un allenamento duro questo pomeriggio e dobbiamo essere in forma», disse dopo.

La conversazione riprese un tono più leggero, e tutti si rilassarono un po'. Ma per Midoriya e Todoroki era ancora difficile continuare a fingere di nulla.

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