Cap. 15 - Paura di andare oltre.

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Midoriya si rilassò, tirando un sospiro di sollievo. Poi, i due si avvicinarono di nuovo al letto, sdraiandosi fianco a fianco. Todoroki allora si tolse la maglia, la tolse a Midoriya e lo avvolse in un abbraccio protettivo, facendolo finalmente sentire caldo, al sicuro e sereno.

«Sapevo di non sbagliare, tu mi sei sempre piaciuto, e solo con quel bacio potevo dirtelo», sussurrò sul collo nudo di Midoriya.

Midoriya sentì un'ondata di calore attraversarlo al suono di quelle parole, «Anch'io ti ho sempre voluto dire quanto significassi per me, Shoto», rispose, la sua voce appena un sussurro.

«Ma ho sempre avuto paura di rovinare tutto. V-vedi i ragazzi? Sospettano di noi e Uraraka e Kacchan... Kirishima... non vorrei ci avessero visto...», aggiunse.

Todoroki sospirò, «Capisco come ti senti. Anche io ho avuto l'impressione che qualcuno ci stesse osservando, ma non sono sicuro. Potrebbe essere solo una nostra impressione, specialmente con il gioco improvviso e le domande di Bakugo».

Mentre parlava, il ragazzo coi capelli bicromati cominciò a baciare dolcemente la schiena dell'altro, le sue labbra erano leggermente fredde, ma confortanti.

Continuò, sfiorando delicatamente i suoi fianchi con le mani altrettanto fredde e sentendo la tensione del suo corpo.

«Ma parlando di tutto questo... cosa hai provato prima, quando ti ho chiamato 'Deku'?».

«Mi ha fatto sentire... speciale. È un soprannome che Kacchan usava solo per me, e sentire te chiamarmi così mentre eravamo così vicini... è anche il nome da eroe, perciò...».

«Beh, è vero. Ormai un po' tutti quando siamo in missione ti chiamano... Deku».

Todoroki continuò a baciargli la schiena, facendo scivolare le mani lentamente verso l'alto, abbracciandolo stretto mentre il suo corpo si avvicinava sempre di più all'altro.

Midoriya emise un gemito sommesso. Todoroki allora tentò la seconda volta e infilò le dita delle mani nell'orlo dei suoi pantaloni.

«Fallo», disse Midoriya, gemendo.

«Ne sei sicuro?», domandò Todoroki.

«No! Accidenti!», esclamò Midoriya, coprendosi il volto arrossato e spingendo Todoroki indietro, cercando di mettere distanza tra i loro corpi.

Todoroki si fermò subito, alzando le mani in segno di resa, «Scusa, Izuku, scusa».

Midoriya, respirando pesantemente, abbassò le mani dal viso e guardò Todoroki con un'espressione di imbarazzo e frustrazione. Forse aveva anche sentito una improvvisa eccitazione giù nella sua parte più nascosta, «Non è che non voglia, Shoto. È solo che... non so se sono pronto per questo. Tutto sta accadendo così in fretta, e me lo sento alto!!».

Todoroki lo abbracciò, ridendo, «Ehi, calmati e calma la tua... grandezza! Non dobbiamo fare nulla che non ti faccia sentire a tuo agio! Possiamo prenderci il nostro tempo. Io sono qui per te, qualunque cosa tu decida, siamo sempre migliori amici, no?».

«Forse più di migliori amici, adesso più di prima», rispose Midoriya riprendendo un vecchio argomento, poi si rilassò leggermente nell'abbraccio di Todoroki.

«E grazie, Shoto. Apprezzo davvero la tua comprensione», disse dopo.

Todoroki sorrise, tenendolo stretto, «Sempre, Izuku. Sempre».

Midoriya sospirò, «Tienimi ancora nel tuo abbraccio... senza fare cose azzardate, ti prego...».

«Tranquillo, Deku. Nulla corromperà la nostra amicizia, e nemmeno la tua assurda goffaggine», disse Todoroki con un sussurro e ridendo di nuovo, leggermente.

Midoriya rise a sua volta, sentendo finalmente la tensione dissolversi, «Grazie, Shoto. Davvero. Non so cosa farei senza di te».

Todoroki lo strinse un po' più forte, sentendo il calore del loro legame rafforzarsi, «La smetti di ringraziare? Siamo sempre stati lì, l'uno per l'altro, e continueremo a esserlo. Nessuna fretta, nessuna pressione. Solo noi due e il nostro legame».

«Già, un legame che forse è sempre più intimo, ora che la situazione sembra cambiata. Non so se riusciremo a... insomma... gli altri sospettano troppo, anche solo a vederci mentre beviamo un semplice succo di frutta!», lamentò Midoriya.

«Ma Izuku! C'era qualcosa di profondo dietro, il ghiaccio, ti ho quasi congelato il...».

«SHOTO!», urlò Midoriya.

Todoroki gli coprì la bocca, «Sssh! Lo so io come lo sai tu, furbetto!».

Midoriya arrossì intensamente, sentendo il calore salire fino alle punte delle orecchie. 

«Ma Shoto! Ti sembra il caso??», balbettò, cercando di trovare le parole giuste.

Todoroki lo guardò con un sorriso dolce, mantenendo la mano sulla bocca di Midoriya per qualche secondo ancora, gli sussurrò quella parola mancante e Midoriya arrossì intensamente.

«Lo hai detto, accidenti!», esplose subito dopo quando la mano di Todoroki lasciò la sua bocca.

Todoroki lo osservò con confusione, «È solo il nome della parte intima maschile, Izuku...».

«Detta in quel contesto è diverso!», Midoriya ebbe l'istinto di girarsi di schiena.

Todoroki gliela abbracciò, massaggiando le sue braccia, «Tranquillo...».

Midoriya tentò di calmarsi, poi si sciolse nell'abbraccio di Todoroki, «Che ne dici di dormire? Domani ci dobbiamo svegliare riposati per le lezioni e poi gli altri potrebbero avere sospetto se arrivassimo in ritardo di nuovo...».

Todoroki annuì. «Vero, ora che ci penso, è mezzanotte e mezza. Per gli altri? Bakugo e Kirishima non saprei, forse Uraraka può essere un problema, ma ce la caveremo».

Si sdraiarono l'uno accanto all'altro, e Todoroki avvolse un braccio intorno a Midoriya, tenendolo vicino, «Non pensiamoci e dormiamo, allora. Buonanotte, Izuku».

«Buonanotte, Shoto», rispose Midoriya, ormai rilassato.

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