Midoriya abbassò lo sguardo, cercando di riprendere fiato, «Mi sento in colpa, Shoto...».
Todoroki sorrise, «Ehi, tranquillo... Capisco come ti senti. Ma devo confessarti una cosa, Izuku. Quando hai toccato il mio petto... anche a me è piaciuto. Ho solo reagito d'impulso, ma non era una reazione negativa».
Midoriya alzò lo sguardo, sorpreso, «Davvero? Pensavo di averti messo a disagio...».
Todoroki scosse la testa, «No, non è così. È solo che voglio essere sicuro che ogni passo che facciamo sia quello giusto per entrambi, senza fretta».
«Ma... tu mi baciato per primo! E quando poi mi hai morso il labbro...», accusò Midoriya.
Todoroki accarezzò dolcemente la mano di Midoriya, cercando di trasmettergli tutto il suo affetto, mentre i suoi occhi evocavano desiderio e incertezza.
Senza dire una parola, si avvicinò e posò le labbra su quelle di Midoriya con una dolcezza che si trasformò rapidamente in passione.
Midoriya rispose al bacio, sentendo le mani di Todoroki che si muovevano lungo la sua schiena, esplorando ogni curva e muscolo.
Lentamente, iniziarono a spogliarsi degli indumenti superiori, scivolando sotto le magliette e sfilandole via. I loro corpi si avvicinarono ancora di più, il calore dell'uno si fuse con quello dell'altro.
Le labbra di Todoroki si spostarono lungo il collo di Midoriya, lasciando una scia di baci ardenti facendolo gemere piano, poi le sue mani si mossero sul suo petto, sentendo il battito accelerato del cuore sotto la pelle.
La passione li travolse, e quando quelle mani iniziarono a scivolare più in basso, con l'intenzione di togliere altri indumenti, Midoriya sentì un'ondata di panico e lo fermò delicatamente, afferrandogli i polsi, «Aspetta, Shoto... non sono pronto per questo. Non ancora».
Todoroki si fermò immediatamente, guardandolo con comprensione e dolcezza, «Va bene, Izuku. Non c'è fretta. Faremo tutto a nostro ritmo».
Midoriya annuì, rilassandosi leggermente mentre le mani di Todoroki tornavano a posarsi in modo rassicurante sulle sue spalle.
Dopodiché i due continuarono a baciarsi, godendosi il momento senza ulteriori pressioni, fino a quando la stanchezza non li sopraffece. Quando poi furono le sei del mattino, Midoriya si svegliò lentamente, aprendo gli occhi per trovarsi accanto a Todoroki.
Il ricordo della notte precedente lo colpì all'improvviso, e realizzò con un sussulto che entrambi erano mezzi nudi. Il panico iniziò a crescere dentro di lui.
«Shoto... devo andare!», esclamò, alzandosi dal letto, raccogliendo i suoi vestiti sparsi per la stanza e correndo via.
Todoroki aprì gli occhi, ancora assonnato.
«Capisco, Izuku», mormorò, ma ormai Midoriya era uscito.
Quella mattina l'aula era pervasa da un'aria di inquietudine. Midoriya e Todoroki entrarono insieme, ma la loro interazione fu nervosa e distante.
E mentre i compagni di classe si sistemavano, Uraraka notò immediatamente il loro comportamento insolito. Non poteva fare a meno di sentirsi gelosa e preoccupata. La sua cotta non dichiarata per Midoriya la faceva sentire in difficoltà, e la tensione tra lui e Todoroki la turbava.
Quando il professor Aizawa entrò e iniziò la lezione, il suo sguardo non poté evitare di notare l'imbarazzo tra i due ragazzi, ma evitò di intervenire.
La lezione procedette normalmente, nonostante i tentativi di Midoriya e Todoroki di concentrarsi sembravano sempre più maldestri. Si scambiavano sguardi furtivi e bisbigliavano tra loro, creando una discreta agitazione nell'aria.
Uraraka, seduta più indietro, osservava attentamente, non riusciva a ignorare i loro sussurri e il modo in cui si evitavano gli sguardi degli altri. La sua preoccupazione cresceva a ogni minuto.
Aizawa, allora, notando che l'argomento sembrava assorbire completamente l'attenzione dei due, decise di prendere parola, «Midoriya, Todoroki, se avete qualcosa di così importante da discutere, forse dovreste condividerlo con la classe», disse con tono incisivo.
Midoriya e Todoroki si scambiarono uno sguardo imbarazzato, «Non... non è nulla di particolare», balbettò il primo, cercando di dissimulare il proprio imbarazzo.
«Se è qualcosa che vi distrae tanto, potrebbe essere utile parlarne apertamente», proseguì Aizawa.
Uraraka osservava, il cuore le batteva forte nel petto. Ogni parola del professor Aizawa sembrava amplificare la sua gelosia e preoccupazione. Midoriya e Todoroki intanto si alzarono, visibilmente riluttanti.
«Va bene. Abbiamo solo avuto un battibecco sui tipi di sushi che ci piacciono», disse Todoroki.
«Ed è necessario interrompere la lezione per questo? Vi lascio stare, ma d'ora in poi vi voglio muti», rimproverò Aizawa.
La lezione riprese, ma per Uraraka, l'atmosfera rimase pesante. La sua mente era piena di domande e dubbi, e il desiderio di aiutare Midoriya si scontrava con il dolore della gelosia non espressa.
Quando la lezione finì, Midoriya si avviò verso il suo armadietto per prendere le sue cose, ma Todoroki lo seguì, e, una volta arrivato anche lui all'armadietto, infuriato, ne sbatté la porta proprio davanti a Midoriya.
Questo causò un rumore secco del metallo contro il muro che lo fece sobbalzare e girarsi di scatto verso di lui.
«Che diavolo, Todoroki! Non c'era bisogno di fare tutto questo rumore!», esclamò.
«Non c'era bisogno di lasciarmi in quel modo stamattina, Midoriya!», esplose Todoroki.
«Ma io non volevo solo... lo sai...», mormorò Midoriya.
«Dopo quel che è successo stanotte?!», urlò Todoroki, espandendo il tono.
«Abbassa la voce!», implorò Midoriya, guardandosi intorno nervosamente, «Non è il momento di fare una scenata!».
Todoroki si calmò leggermente, ma il suo sguardo rimase severo, «Non sto cercando di fare una scenata, è solo che... è stato tutto così intenso. Non posso semplicemente dimenticare quanto è successo senza parlarne».
Midoriya annuì, «Certo, ma dobbiamo farlo con calma. Non aiuterà gridare».
Todoroki sospirò, prese Midoriya per un braccio e lo portò via fuori dalla scuola nello stesso posto appartato del giorno precedente, poi lo bloccò al muro.
«Eravamo quasi senza vestiti, Izuku», gli disse con tono serio e provocatorio.
Midoriya fece un cenno con la testa di approvazione nervoso e veloce.
Todoroki mantenne il suo sguardo fisso su di lui, la frustrazione era ancora evidente nei suoi occhi bicromatici, «E tu mi hai solo detto che dovevi andare, scappando via!», disse con rabbia.
Midoriya abbassò lo sguardo, sentendosi sopraffatto dal senso di colpa.
«Scusami!», rispose, cercando di trovare le parole giuste, «Ero in ansia di essere visto da qualcuno! Non sapevo cosa fare e ho agito d'impulso. Non volevo ferirti».
STAI LEGGENDO
Tra Fiamme e Rivali
FanficÈ l'ultimo anno alla U.A. e gli studenti sono in fermento, pronti a diventare pro hero. Tuttavia, durante un allenamento, una distrazione di Izuku Midoriya porta Shoto Todoroki a dargli un bacio improvviso, accendendo una fiamma inaspettata tra i du...