Cap. 31 - Lotta per il controllo.

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Dopo che doccia ebbe fine, in quel preciso momento, la porta degli spogliatoi si aprì e Midoriya, Todoroki, insieme agli altri ragazzi iniziarono ad entrare. Midoriya li notò subito e si avvicinò, salutando con un sorriso gentile, anche se leggermente affannato dopo l'intenso allenamento.

«Ehi, ragazzi!», disse, asciugandosi il sudore dalla fronte, «Complimenti! Siete stati tutti incredibili! Soprattutto voi, Kacchan e Kirishima, sembra abbiamo energia da spendere!».

Todoroki si limitò a dare loro un cenno del capo, mentre si dirigeva verso il suo armadietto. Tuttavia, i suoi occhi si soffermarono su Bakugo per un attimo più lungo del solito, come se cercasse di capire qualcosa.

Kirishima, che aveva appena finito di sistemare le sue cose, si sentì sollevato che i loro compagni non avessero sentito e visto nulla di compromettente. "Abbiamo finito la doccia in tempo", pensò, osservando Bakugo, il quale annuì leggermente con il capo, rispondendo con casualità, «Beh, sì. È stato un buon allenamento».

«Sì, sì, non male», rispose Bakugo con nonchalance, ma c'era un luccichio malizioso nei suoi occhi che solo Kirishima poteva cogliere.

Con tutti i ragazzi ormai riuniti nello spogliatoio, l'atmosfera si riempì di chiacchiere e risate, ma Kirishima aspettò il momento per poter parlare da solo con Midoriya e Todoroki.

Uscì dallo spogliatoio e si diresse verso l'ingresso, aveva preparato le parole giuste per affrontare la questione con tatto, ma appena approdò nella stanza vide Uraraka avvicinarsi a Midoriya e dargli un piccolo bacetto sulla sua guancia. Midoriya sembrava sorpreso e arrossito, mentre Uraraka sembrava felice.

Kirishima rimase immobile, pietrificato dalla scena. Non era certo se fosse stato il momento giusto per parlare di cose come la relazione di Midoriya e Todoroki, soprattutto ora che c'era un'altra dinamica in gioco.

Sentendosi inadeguato, decise di non intervenire in quel momento e tornò sui suoi passi, dirigendosi verso Bakugo.

Quando lo raggiunse, gli si avvicinò con un'espressione preoccupata.

«Allora? Ci hai parlato?», gli chiese.

Kirishima sospirò, «No Katsuki, e ho visto qualcosa che... beh, non mi aspettavo».

Bakugo alzò un sopracciglio, «E cosa sarebbe successo?»

«Ho visto Uraraka dare un bacio sulla guancia a Midoriya... e non me la sono sentita di parlargli di Todoroki... quindi sono tornato qui...».

Bakugo lo guardò con uno sguardo penetrante, «Che noia quei due! E immagino che non volevi rovinare il momento per nessuno, giusto?».

Kirishima annuì, «Esatto, almeno non ora che la cosa sembra... diversa».

Bakugo sbuffò, senza rispondere a parole.

«Alla fine sono problemi loro? Giusto? Pensiamo a noi piuttosto... la vuoi fare una seconda sessione? Eh?», incalzò Kirishima.

Bakugo soppesò la proposta di Kirishima con uno sguardo furbo, il suo sorriso si allargava sempre di più, «Ah, non posso negare che l'idea di una seconda sessione mi tenta. Dopotutto, se hai bisogno di aiuto per scaricare un po' di tensione...».

Bakugo fece un passo verso Kirishima, avvolgendo il braccio sinistro attorno alla sua vita e avvicinandolo a sé.

Kirishima, tentando di mantenere un'aria seria, non riuscì a trattenere un sorriso smagliante. «Oh, davvero? E io che pensavo il tuo stile fosse solo quello di scaricare energia in modo più... esplosivo».

«Non sottovalutare mai l'arte della seduzione, Eijiro. Siamo stati abbastanza discreti finora, ma chi sa? Potrebbe essere divertente rendere le cose un po' più... piccanti», sussurrò Bakugo.

Kirishima rise, percependo la vicinanza con piacere, «Piccanti? Non sono certo che il nostro piano per non farci scoprire resisterà a una sessione extra, ma sono pronto a rischiare».

Bakugo fece scorrere le mani lungo i fianchi di Kirishima, «Dai, non facciamo finta di essere dei santi. Non siamo così stupidi da pensare che il resto del gruppo non si accorga di niente».

Kirishima si strinse contro di lui, appoggiando la labbra vicino al suo orecchio, «Allora, quale sarebbe il piano? Rimanere qui e aspettare il momento giusto per scoprire chi ha orecchie più lunghe di quanto pensi?»

Bakugo scosse la testa, il sorriso malizioso non abbandonava il suo volto, «Non proprio. Ma possiamo fare in modo che sia difficile per chiunque trovare indizi su di noi. Dopotutto, se qualcuno ci scopre, sarà una bella sorpresa».

Bakugo, con un sorriso che era a metà tra il malizioso e il dominante, lasciò che la sua mano destra scorresse lentamente lungo il petto di Kirishima, tracciando ogni muscolo con una precisione quasi meticolosa.

Kirishima sentì la tensione crescere dentro di sé, sapendo che Bakugo aveva il completo controllo della situazione, e questo lo eccitava ancora di più.

La mano di Bakugo continuò a scendere, sfiorando il suo addome, prima di risalire e afferrare con decisione il collo di Kirishima. Lo tirò leggermente, forzandolo a sollevare la testa e a guardarlo dritto negli occhi, «Se devo farti esplodere, lo farò a modo mio. E di certo non in questi corridoi. Mi segui, Testa Dura?».

«Sì, Katsuki. Ti seguo», rispose Kirishima, sibilando un gemito.

«Bravo, ora sì che si ragiona. Andiamo, ma cerchiamo di non farci vedere», mormorò Bakugo, lasciando il collo di Kirishima e iniziando a camminare. Senza esitazione, Kirishima lo seguì.

Tra Fiamme e RivaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora