Never Be The Same

Capitolo 8

Lauren si svegliò più leggera del solito, sensazione che durò poco.

Come ogni mattina fece la sua routine ma temporeggiò durante la colazione.

"Mamma ti ricordi di Camila?" chiese con nonchalance mentre addentava la sua brioche alla marmellata.

"La dolce Mila, certo che me la ricordo, qualche giorno fa l'ho sentita alla radio. Dev'essere cresciuta molto in questi anni" sorrise.

"É tornata a scuola" abbassò lo sguardo Lauren.

"Sinuhe non mi ha detto nulla, devo assolutamente chiamarla!" si affrettò a prendere il telefono ma poi le chiese.

"E tu come stai?" le chiese comprensiva, sapeva quanto Lauren avesse sofferto la sua lontananza.

"Bene, credo. Non abbiamo ancora parlato..." ammise, rendendosi conto che l'unica ignara fosse stata lei per tutti questi anni.

"Muoviti o farai tardi, vuoi che ti accompagni alla fermata?" si avvicinò per lasciarle un bacio tra i capelli.

"No mamma, grazie. Preferisco fare una camminata. Ci vediamo dopo." finì il caffè nella tazza e prese il suo zaino.

L'autobus come al solito era pieno e preferì un posto più vicino al finestrino possibile per alleggerire quel senso di soffocamento che prova. Aveva smesso di fare caso all'appartamento dei genitori di Camila ma quella mattina si sorprese a desiderare che la cubana uscisse fuori dal portone bianco come faceva anni fa addietro per poi dirigersi correndo verso la fermata dove puntualmente prendeva l'autobus per un pelo.

Lauren sapeva che l'avrebbe rivista a scuola, accompagnata da un autista o dalla sua nuova amica. Odiava quanto tutto fosse cambiato in così poco tempo. Aveva imparato a non pensarla, a non desiderare che uscisse da quel portone bianco, a non aspettarla davanti alla porta dell'autobus. Le mancava la sua migliore amica. Ora che c'erano di mezzo i sentimenti non sapeva come comportarsi.

Lauren arrivò a scuola e la vide conversare con un gruppo di persone che non aveva mai visto confrontarsi con lei.

"La gente farebbe di tutto pur di avere attenzioni da gente famosa" intervenne Dinah.

"Dj da quanto lo sai?" chiese Lauren non staccando gli occhi da Camila.

"Da quando se n'è andata." ammise tristemente.

"Come ho fatto a non accorgermene?" ormai la corvina aveva gli occhi lucidi. Camila non sarebbe stata più la sua migliore amica.

"Mi manca, Dj" Lauren non trattenne più le lacrime.

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"Camila dobbiamo parlare" Normani la prese da parte trascinandola via dal sua gruppo.

"Mani che succede?" chiese Camila visibilmente preoccupata.

"Cazzo, okay non andare fuori di testa" si ricompose.

"Emh, ciao Camila.." Lauren non ricordava che voce avesse la sua ex migliore amica al di fuori delle sue canzoni.

Camila mimò un 'che cazzo hai fatto?!' a Normani ma si girò composta.

"Ciao Lauren, hai bisogno di qualcosa?" chiese sfacciata, durante le interviste cercava di dileguarsi rispondendo in modo scortese.. si pentì subito ma non disse nulla.

"In realtà si, possiamo parlare dopo scuola? Da me?" Intervenne Normani.

"In realtà dovrebbe venire a casa mia per ripassare.. Diritto! Si, diritto.. Non ricordi Mila?" Camila avrebbe preferito gli avvoltoi a questa scena ridicola.

"Si, hai ragione. Posso passare da te domani se per te è okay?" finse disinvoltura ma avrebbe voluto sotterrarsi all'istante.

"Okay, ricordi dove..?" non finì.

"Si" certo che sapeva dove abitasse, era stata più dentro la casa dei Jauregui che dentro casa la sua.

Lauren si dileguò con un cenno e prontamente Camila si rivolse contro Normani.

"Ma sei impazzita? Che cazzo le hai detto?" Camila era su tutte le furie.

"Di ascoltare le tue canzoni." Ammise Normani.

"Che cosa?! Lei non aveva mai..." Si sentì una stupida. Per tutto questo tempo credette che ce l'avesse con lei per i suoi sentimenti. Lauren non ne sapeva nulla.

"Camila doveva saperlo, sei qui ormai. Sei ritornata per una ragione." cercò di farla ragionare.

"Normani non ha senso che io sia ritornata. Ripartirò domani sera, dopo aver parlato con lei." Normani non disse nulla, si sentì in colpa per non aver aspettato che fosse pronta. Che fossero pronte.

Nessuna ragione per restare, è una buona ragione per andarsene, no?