Capitolo 3

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Camila sapeva bene cosa avesse Lauren, non poteva certo biasimarla. Avevano progettato la loro vita assieme da quando giocavano con i peluche di stoffa e a nascondino. Non ci fu nessuna promessa scritta o confermata a parole, ma entrambe avevano pianificato la loro vita su di essa.

Ad ogni giocattolo rotto di Lauren c'era una Camila che non vedeva l'ora di condividere i suoi, nuovi o vecchi che fossero. Ad ogni fiocchetto perso di Camila c'era una Lauren che raccoglieva un fiore dal prato per colorare i ricci della cubana come facevano i suoi fiocchi. Proseguì così fino all'inizio della loro adolescenza: Lauren consolava Camila per ogni brutto voto così come la cubana faceva da spalla alla corvina per ogni litigio con i suoi genitori. Non sapevano come descrivere il loro rapporto o delineare quando tutto questo era iniziato ad essere così travolgente e pervaso di affetto.

Dove era Camila, c'era Lauren. Dove una mancava, l'altra avrebbe finto un mal di pancia per non andare. Erano molto diverse tra loro ma questo invece che dividerle, le ha unite sempre di più. Clara definiva questa sintonia come "Eclissi"della luna e il sole, le chiamava così mentre loro erano sul divano a mangiare schifezze o a fare i compiti nella stanza di Lauren al piano di sopra.. sentito quel nomignolo correvano verso la cucina ma non prima di aver lavato le mani.

Camila era innamorata di lei.

Vincere XFactor le aveva dato l'opportunità di allontanarsi dal suo cuore, di scoprire il piacere per le cose che riguardassero solo lei e non più lei e Lauren. Sapeva cosa stava facendo, sapeva che la stava ferendo. Non era vero che le mancasse il tempo da dedicarle. Quando non era su un palco, preferiva ascoltare la musica e leggere un libro o farsi una passeggiata al mare rimanendo fino a poter rimirare il tramonto.

In quegli anni sperò con tutta se stessa di dimenticarsi di Lauren. Aveva cercato di esorcizzare i suoi sentimenti incidendoli in ogni canzone dei suoi album e parlandone ad ogni intervista con un qualunque giornalista sfacciato. Era lì che le dedicava la maggior parte del suo tempo.

La cubana si convinse che la rabbia di Lauren fosse dovuta al sentimento che nutriva nei suoi confronti e che non fosse ricambiato.

La cantante non fece mai il suo nome ma ogni riferimento era tutt'altro che casuale. Le riservava il soprannome "Luna" e non specificava mai il sesso delle persone per cui scriveva nonostante le infinite domande su di esso. Solo Lauren avrebbe capito di cosa parlavano davvero le sue canzoni. Di sguardi nascosti, di gesti tarpati sul nascere, di sentimenti mai espressi ma sentiti fino alle ossa.

Sapeva che sarebbe stato difficile ma comunque tornò nella vecchia scuola di Miami per rivederla e provare a farsi perlomeno ascoltare. Camila non avrebbe costretto Lauren a parlarle. Sapeva cosa stesse pensando e provando in quel momento.

Era davvero così?

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