05 - ... And that makes me feel horrible

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Cercò di fuggire ma ovunque si
Voltava si trovava sempre di fronte a sé stesso, era murato da sé stesso, era
Ovunque se stesso, ininterrottamente se stesso, rispecchiato all'infinito nel labirinto.
- Mito del Minotauro

Mi affrettai ad uscire dalla camera, avevo sentito delle voci provenire dall'ingresso, e non mi piacevano, affatto.

«Alex!» Urlai per fermarlo.

Se ne stava per andare. Stava per andare via senza nemmeno salutarmi.

Spintonai papà che si trovava in mezzo, e corsi fermandomi all'uscio della porta.

«Alex» ripetei.

Lui finalmente si fermò voltandosi verso di me.

Ci guardammo negli occhi per degli attimi che sembrarono infiniti.

Sorrise, aprendo le braccia, facendomi segno di andare da lui.

Lo raggiunsi all'istante e mi tuffai in quell'abbraccio.

In quel momento esplosi, le lacrime sgorgavano una dietro l'altra, implacabili.

«Credevo che te ne saresti andato senza salutarmi» dissi stringendolo piú forte.

Mi sentii di nuovo bambina, di nuovo io. Il mio posto era lí, tra le sue braccia.

Lui mi posò una mano sulla testa e iniziò ad accarezzarmi i capelli.

«Lo stavo facendo, Diana. Me ne stavo andando» disse lui, con la voce incrinata.

Ma non importava, perchè ora io ero qui e anche lui.

Mi strofinai gli occhi con le mani, scacciando via le lacrime.

«Quindi vai via» sussurrai.

«Vado via» sussurrò a sua volta.

«Come farò, Alex?» gli chiesi, mentre delle goccioline salate mi solcavano le guance, di nuovo.

«Come hai sempre fatto, starai meglio, vedrai»

Iniziai a scuotere la testa.

«No»

«Io invece ti dico di sí»

Perchè dovevo stare meglio senza di lui? Come poteva solo pensarlo?

Da quando lui era sparito dalla mia vita mi sono persa anche io. Ma almeno avevo la sua presenza silenziosa a confortarmi.

«Stai andando via di nuovo»

Lui annuí continuando ad accarezzarmi, come se fosse l'ultima volta. Come se dovesse imprimere negli occhi ogni mio dettaglio.

«Ci dobbiamo salutare» disse infine lui.

«Suona piú come un addio questo, Alex»

Lui mi guardò dritto negli occhi, come a dirmi 'In realtà lo è. È un addio'.

«Perchè?»

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