CAPITOLO 6- TOBIAS

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<<no cazzo.>> vado in panico appena noto che ho schiacciato per sbaglio il cuore.

<<cosa faccio lo levo?>> parlo ad alta voce come se qualcuno potesse sentirti. Spoiler, sono a casa da solo.

Ci metto un po' a capire quale fosse la decisione migliore, e alla fine ho deciso di levare il cuore.
Diciamo che non sarebbe molto bello vedere un professore che ti mette like alle storie, o mi sbaglio?
Lascio giù il telefono e mi copro la faccia con le mani, sbuffo dal nervoso.
Mi alzo dal divano e mi reco nel mio studio, a dare una controllata ai test di ingresso che hanno svolto i miei studenti.

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Sono passate 2 ore da quando ho iniziato a controllare i test, e sono stanco morto.
In questo periodo per me è difficile trovare la voglia di fare un qualcosa nella mia vita del cazzo.
Però, da quando l'ho vista, non sento tanto il peso di andare a scuola.
Però poi esco dalla mia immaginazione e torno alla realtà.

<<Sono un cretino del cazzo. Non posso già pensare a lei così tanto.>> mi alzo dalla sedia e sento un dolore atroce alla schiena.

<<Minchia, sono già così vecchio che addirittura mi inizia a fare male tutto?>> e ancora mi ritrovo a parlare da solo.

Sono messo male.
Mi reco verso la cucina e mi preparo degli instant noodles, la mia voglia di cucinare è pari a zero.
Una volta finito di mangiare, mi faccio una doccia gelata e mi butto nel letto.

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Suona la sveglia, e sono le 5 del mattino. Mi ritrovo a brontolare dalla stanchezza.
Poi trovo la forza di alzarmi dal letto e cammino verso il bagno.
Mi metto subito sotto il getto d'acqua gelato della doccia e sto sotto 10 minuti.
Anzi 10 minuti sono pure pochi.
Quando esco passo leggermente l'asciugamano sui capelli, per togliere l'acqua, e intanto mi lavo i denti.
Una volta finito di fare tutto, mi vesto velocemente, prendo la mia borsa da scuola e faccio 2 spruzzi di profumo sauvage.
Esco di casa, chiudo la porta a chiave, e cammino verso la mia bmw.
Entro dentro e l'accendo, però aspetto che si scaldi un po'.

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Arrivo a scuola e parcheggio nel mio posto riservato, scendo dalla macchina, e mi sistemo un po' i capelli all'indietro.
Appena cammino, una ragazza si avvicina.

<<Buongiorno Prof, come sta oggi?>> mi chiede la ragazza.
Credo che lei sia del secondo anno, ma non ne sono sicuro, siccome non presto tanta attenzione alle ragazze in questa scuola.
Beh, se si parla di Federica potrei fare un'eccezione.

<<Buongiorno, io sto bene, e lei invece?>> le rispondo.

Noto che si crea un po' di rossore sulle sue guance, e io sorrido tra me e me.

<<Molto bene prof. Allora buone lezioni!>> mi dice lei prima di girarsi e andare dal suo gruppetto di amiche, dove inizia a strillare come un'oca.

Oggi sarà una giornata di merda, me lo sento.
Mi incammino subito verso la mia aula, cercando di evitare qualsiasi conversazione.
Ma poi qualcosa cattura la mia attenzione, c'è Federica in fila per le macchinette. È vestita con un pantalone a torre nero, e una maglietta corta bianca. Ha le AirPods su, ed ai piedi indossa delle new balance bianche con il marchio nero.

Anche se si veste larga, riesco ad ammirare tutte le sue curve.
Esco dai miei pensieri quando lei esce dalla coda e sbuffa, credo incazzata.
Le vado incontro da bravo scemo.
Però poi mi fermo.
Non posso dare l'idea di un pedofilo, quindi ritorno indietro e vado verso la mia aula. Questa volta sperando che non ci siano interruzioni.

Quando arrivo nell'aula, apro la porta chiusa a chiave ed entro, cammino verso la mia cattedra e appoggio subito la borsa.
Mi siedo e prendo il mio computer, lo apro e intanto che aspetto si accendi, prendo i miei occhiali e li indosso.
Sto perdendo la mia vista, giorno dopo giorno.

Il primo studente ad entrare in classe è il nerd della scuola. Viene sempre bullizzato da tutti, ho provato ad intervenire certe volte ma agli altri professori non importa. Ogni volta che lo guardo mi viene in mente la mia adolescenza, quando anche io venivo preso in giro sul fatto che mi piaceva studiare e leggere.
Torno alla realtà quando entra la seconda studentessa, insieme ad altri. 6.
Piano piano la classe si fa piena e come ultimi studenti entrano Federica, e altri 2 ragazzi.

Noto che Federica ha uno libro in mano, ma non riesco ad intravedere il titolo.

Si siede in seconda fila, all'angolo, e tira fuori tutti i libri. Sistema il suo banco e poi si fa uno chignon veloce.
Mi alzo dalla mia sedia e incomincio a parlare, scrivendo sulla Lavagna uno schema che ci servirà per un lavoro.

Dopo quasi 30 min di spiegazione, decido di distribuire la classe in coppie, ovviamente per il lavoro.

Noto che tutti sono già in coppia ma c'è una persona che è rimasta da sola, ovvero il nerd.
Federica si gira verso la sua amica, e le dice qualcosa, poi va verso il nerd e si siede di fianco a lui.

Rimango scioccato, è la prima volta che ho visto una studentessa lavorare con lui, ed è incredibile come penso addirittura al fatto che lui sia fortunato a lavorare con lei. Vorrei essere io al suo posto.

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Tra 1 minuto suonerà la campanella delle prime 2 ore, e ci sarà la pausa.
Inizia a suonare la campanella e tutti escono dalla classe in fretta e furia.
Federica come sempre rimane l'ultima in classe e così decido di parlare.

<<È stato un gesto molto gentile lavorare con Adam. Buon lavoro, Federica.>>
Lei alza di scatto la testa e mi sorride, con un sorriso che mi fa perdere nei suoi lineamenti perfetti.

<<Grazie mille Prof, sono una ragazza che è sempre disposta ad offrirsi per aiutare qualcuno in difficoltà. Quindi è stato solo un piacere.>>

Le sorrido e poi abbasso lo sguardo, sono un po' titubante a chiederlo ma mi faccio avanti.

<<Le posso offrire qualcosa alle macchinette? Anche solo un caffè o un the. Prims ho notato che c'era molta fila per prendere qualcosa.>>

Le si illumina lo sguardo.
<<Beh, si avrei proprio bisogno della mia dose di caffè. Se no non credo di riuscire a sopravvivere le prossime ore.>>
Lei ride leggermente.

<<Vabene allora, se vuole l'aspetto fuori intento che lei mette a posto tutto il materiale.>> le dico.

<<Nono, sono pronta. Arrivo!>> mi dice lei e si incammina verso di me.
Io le apro la porta e lei esce subito. Prendo la mia chiavetta dalla tasca e ci incamminiamo verso le macchinette.

Gli studenti, appena mi vedono, indietreggiano e mi lasciano posto.
Però quando notano Federica, iniziano a lamentarsi.
Allora mi giro e dico <<È con me ragazzi, non vi preoccupate.>> e così si zittiscono tutti.

Prendiamo da bere e lei mi ringrazia, ma suona subito la campanella.

<<Grazie mille, Prof! Ora vado che se no arrivo in ritardo.>> mi dice lei intanto che si gira e inizia a camminare verso la sua aula.

Non ho neanche la forza di rispondere, sto lì impalato come un deficiente a guardarla.

È la ragazza più bella che io abbia mai visto in vita mia.





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Ciao belli, scusate per l'assenza ma la vacanza mi ha distratta e non ho avuto il tempo di scrivere.
Ecco qua il capitolo 8! Spero vi sia piaciuto!

Nuovo capitolo Martedì alle 15!
Love you all ❤️❤️❤️

unachievable loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora