CAPITOLO 10- Federica

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questo capitolo contiene i seguenti tw:
-vomito/nausea
-argomenti trattanti il dca
-flashbacks
Detto ciò, spero vi piaccia ❤️

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Rido con mio padre, intanto che camminiamo per il parco e scherziamo. Noto mia mamma che ci segue e ride anche lei.

<<Sei la mia salvezza, ti voglio bene principessa.>>

Mi dice mio padre, e io sorrido.
Mi prende in braccio e inizia a girare, apro le braccia e imito un uccello che vola.
Rido a squarciagola, finché mi inizia a farmi male la faccia.

<<Papi>> tra una risata <<dai mettimi giù.>> e rido ancora più forte.

Lui mi gira e mi bacia sulla fronte.
Ma ovviamente c'è sempre qualcosa che rovina i momenti più belli.
Sento un'auto della polizia avvicinarsi, con le luci accese.

<<Papino, cosa succede?>> chiedo confusa.
Lui si gira e mi mette giù, quando vede l'auto della polizia si gira contro la mamma e fa una faccia strana.
Lei capisce qualcosa, che a me ancora non arriva.

<<Sei un bugiardo, schifoso!>> urla mia mamma e si avvicina a lui, puntandogli un dito contro.

<<Mi avevi promesso che avresti smesso di fare queste cose, di stare dentro questo giro.>>

Nel frattempo l'auto della polizia accosta vicino al parco e così scendono 3 poliziotti.

<<Mani in alto! La dichiaro in arresto Stefan Tarklow!>> urla un poliziotto con la pistola in mano.

Io scoppio in un pianto, intanto che mia mamma gli tira uno schiaffo, io corro verso di lui.

<<Papino, per favore, non andare.>> urlo piangendo intanto che mia mamma mi prende in braccio.

<<Mi dispiace, principessa. Tornerò.>>

Succede tutto così in fretta, e l'unica cosa che so è che mio padre non tornerà per un bel po' di tempo.

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Mi sveglio sudata, facendo fatica a respirare.
Sento le lacrime salire.

Tornerai eh? Ti sto aspettando da 10 anni.

Mi prendo la testa tra le mani e mi avvolgo con una coperta intanto che tengo le gambe al petto seduta.

Chiudo gli occhi e provo a riprendermi dall'incubo appena fatto.

È sempre così, ormai mi capita almeno una volta alla settimana di sognare questo momento.

Mi giro a tocco lo schermo del telefono, sono le 3 di notte.

Chissà come sta, chissà se si è dimenticato di me.

Mi sdraio di nuovo sul letto e provo a prendere sonno, ma niente da fare. Non ci riesco.

Allora mi alzo e mi metto una maglietta su ed un pantaloncino, e poi esco dalla stanza.

unachievable loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora