Ero nel bel mezzo dei miei sogni quando il cigolino della porta mi fece alzare di scatto. <<Scusa ti ho svegliato? Piacere, mi chiamo Jane e ho anche un secondo nome non è divertente? Il mio secondo nome è Elizabhet. Tu come ti chiami?>>
Ero stranita dall'entusiasmo di Jane che non mi sembrava per nulla scossa, <<Io penso di chiamarmi Ophelia ma non ne sono sicura. Da dove vieni?>>
<<Non so da dove vengo ,anche tu non dovresti saperlo>> mi guardò con fare sospetto così feci sengno che neanch'io mi ricordavo del mio passato ,lei scoppiò in una fragorosa risata e disse:<<Certo che sei proprio buffa Mrs Penso di chiamarmi Ophelia>>
Non mi piaceva quel nomignolo e sforzai i miei muscoli facciali in un sorriso estremamente finto. Mi spiegò che era lì da sette settimane e mi accompagnò a fare il tour dell'edificio.
Appena uscite dalla porta c'era un lungo corridoio pieno di altre porte, attraversammo il corridoio e una volta uscite da quel corridoio di stanze c'era una specie di balcone interno che dava su delle scale. Jane aprì un cancello mimetizzato tra le barriere del balcone e mi condusse in un'aula <<Qua è dove faremo lezione>> quel luogo mi sembrava molta familiare e quando ero quasi riuscita a capire cosa mi ricordasse Jane fermò i miei ragionamenti <<Oh sono già le 9 é ora di entrare!>>. Dopo la noiosissima lezione suonò la campanella per l'ora di pranzo. Notai subito che erano tutti allegri ed estremamente gentili e altruisti , ad esempio quando presi il mio vassoio col cibo mi cadde uno dei tanti tovaglioli e quando feci per prenderlo una ragazza mi precedette e quando me lo porse mi ringraziò per averle dato l'opportunità di vedere che il pavimento aveva una microscopica macchia (che per vedere mi ci volle un'ora) così non appena ebbe abbassato il vassoio lei e altre 10 ragazze la aiutarono a pulire quella microscopica macchia. Altra cosa bizzarra che notai e che tutte avevano la mia età, e tutte avevamo i capelli bianchi. Poi quando chiesi a Jane ogni quanto venissero persone desiderose di adottare lei mi fece una faccia stranita e mi disse che li nessuno adottava <<Ma come, è un orfanotrofio!>>
<<Non lo sapevi? Qui nessuno viene adottato, questo è un istituto che accoglie i ragazzi e le ragazze orfane>>
<<Ci sono anche dei ragazzi?>>
<<Sì ma non li vediamo mai>>Dopo pranzo Jane mi portò verso uno splendido giardino che mi era super familiare ma non capivo perché, di lato c'era un'enorme arpa che raggiunsi subito, era come se quell'oggetto mi attirasse e appena ci fui vicina mi sembrò di riconoscere le note e lo cominciai a suonare, in effetti anche se non sapevo come lo riuscì a suonare perfettamente. Jane si avvicinò a me lentamente e mi disse:<< Wow sei bravissima! Ma dove hai imparato?>> <<Non lo so>> ammisi.
Dopo un'altra noiosa lezione era ora di cena, servivano puree e carne. Dopo una volta rientrate in camera mi misi la camicia da notte mi lavai i denti e mi buttai a letto.
Conclusi così la mia prima giornata in quello strano posto.
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THE GARDEN
FantasyTHE GARDEN narra di una ragazzina che studia in una scuola di magia, Di un elfo bloccato in un finto e malvagio orfanotrofio, Di un mistero da svelare. Le storie d'amore hanno sempre un lieto fine?