17. Cupido

4 0 0
                                    





Il primo pomeriggio di tre settimane dopo, arrivo a casa da scuola insieme a Marco.
«Non c'è nessuno in casa.» lo informo.
Lui mi sorride e mi chiede:
«Neanche Tommaso?»
«No, è a lezione.»
Mi sorride ancora, così gli afferro la mano e andiamo in camera mia.
Ci sediamo sul letto e dopo alcuni baci e carezze, esclamo:
«Dobbiamo fare un discorso.»
«Quel tipo di discorso?» mi domanda.
«Sì, proprio quello.»
«Adesso?»
«Sì, adesso.» ripeto.
«D'accordo.» dice semplicemente.
Lo fisso negli occhi e confesso:
«Non mi sento ancora pronta.»
«Va bene, ma non ti devi preoccupare, non ti metterei mai pressione. Se non te la senti va bene. Arriverà il momento che ti sentirai pronta. Non c'è fretta.» dice, accarezzandomi il viso.
«Grazie. Ti amo, ma non mi sento ancora pronta. Scusami.»
«Non ti devi scusare, piccola. E poi lo sai che io non l'ho mai fatto, mentre tu sì. Quindi voglio che sia speciale.»
«Sì, lo so.» dico, sorridendogli.
Rimaniamo a pomiciare per un po', poi facciamo merenda, e nel tardo pomeriggio Marco se ne va e arriva Carlotta, perché dobbiamo prepararci per la festa di Halloween a casa di Lavinia.
Mentre ci stiamo preparando, qualcuno bussa alla porta.
«Avanti!» dico.
Vedo la porta aprirsi e appena Tommaso mi vede, spalanca gli occhi ed esclama:
«Wow, sei una bellissima cheerleader, Giorgy.»
«Come sto?» gli chiedo, girando su me stessa e il mio gonnellino da cheerleader gira insieme a me.
«Benissimo.» risponde, scrutandomi dalla testa ai piedi.
«E io come sto, Tommy?» salta su Carlotta, poi la vedo alzarsi dal letto e girare anche lei su se stessa.
«Stai benissimo anche tu, Carlotta.» risponde Tommaso, sorridendole.
Osservo Tommaso entrare in camera mia e raggiungere il mio letto, per poi dire:
«Possiamo parlare solo io e te, Giorgy?»
«Ho capito, io vado in sala a parlare con tua madre, Gio.» salta su Carlotta, poi esce dalla mia stanza.
«Allora, Giorgy... come va con Marco?» mi domanda, sedendosi sul mio letto.
«Benissimo, a parte una piccola cosa.»
«Cosa?»
«Non posso più confessarti tutto adesso. Non stiamo più insieme. Siamo solo fratello e sorella.» rispondo.
«Okay, ma immagino già cosa sia.»
«Ah sì?»
«Sì. È capitato che stavate per farlo, ma tu non hai voluto perché non ti senti ancora pronta. Non è neanche un mese che ti ho lasciato e ti devi ancora abituare a stare con un altro ragazzo.» afferma.
Cazzo, ci ha preso in pieno.
«Wow. Come diavolo fai a saperlo?»
«È ovvio, dai. Ma lui è ancora vergine?»
«Sono affari suoi, non ti intromettere.» rispondo.
«Vergine o no vedrai che non vede l'ora. Lo capisco, è un ragazzo. Anch'io quando avevo la sua età non vedevo l'ora di farlo.»
«Ma perché voi ragazzi avete solo quello in testa? Non vi importa dell'amore? Solo al sesso pensate?» sbotto improvvisamente, osservandolo, e poi guardandomi allo specchio.
«È così e basta, non c'è una spiegazione. E comunque non puoi dire che tra di noi c'era solo sesso.» dice, e dallo specchio vedo che mi scruta dalla testa ai piedi.
«Infatti non l'ho mai detto.» affermo, e mi giro per guardarlo negli occhi.
«Meno male.» dice, sorridendomi.
«Dai, raccontami com'è successo.» aggiunge.
«No, Tommy. Sono cose mie e di Marco.»
«Dai, tanto ormai so qual è il problema.» insiste.
Sospiro, poi mi siedo accanto a lui ed esclamo:
«È successo oggi pomeriggio quando siamo tornati da scuola. Ci stavamo baciando sul mio letto, quando lui ha cominciato a toccarmi, ma io l'ho bloccato. Allora gli ho detto che non mi sentivo ancora pronta per farlo.»
«E lui cos'ha detto?»
«Che aspetterà e che non ha fretta di farlo. Se non mi sento pronta non c'è problema, non mi farà nessuna pressione.» rispondo.
«E bravo il nostro Marco. Ale, invece?»
«Ale cosa?»
«Ha la ragazza?»
«Che sappia io no. Perché?»
«Perché la sorella di un mio amico, che è amica di una compagna di classe di Ale, vorrebbe conoscerlo.»
«Aah. Beh, allora indagherò se è fidanzato o no, ma che io sappia è single. Ma quanti anni ha?»
«L'età di Ale.» risponde.
«Verrà alla festa di stasera Ale?» aggiunge.
«Sì.»
«Allora potranno conoscersi stasera. Verrà anche Martina, la sorella di questo mio amico.» mi spiega.
«Sì.»
«Allora... ti lascio continuare a preparare.» esclama, ed uscendo dalla stanza sento che dice:
«Carlotta, puoi tornare in camera!»
Ovviamente la mia migliore amica mi chiede cosa ci siamo detti, così glielo racconto subito.

Durante la festa, chiedo a Marco:
«Amore, tuo fratello ha la ragazza?»
«No. Perché?»
«Perché alla sorella di un amico di Tommaso piace tuo fratello.»
«È alla festa questa ragazza?»
«Sì, si chiama Martina.»
«Quanti anni ha?»
«L'età di Ale.»
Poco dopo raggiungo Tommaso e gli domando:
«Dov'è Martina? Ho chiesto a Marco e mi ha confermato che Ale è single.»
«Laggiù.» risponde, indicandomela.
«Ha già conosciuto Ale?»
«No.»
«Allora provvediamo subito.» esclamo, così io e Tommaso facciamo conoscere Alessandro e Martina.
Mentre stanno parlando fra loro, a pochi metri di distanza, dico a Tommaso e Marco:
«Direi che vanno d'accordo.»
«Sì, direi di sì.» concorda Marco.
«Sì, lo penso anch'io.» concorda con me anche Tommaso.
«Spero per lei che piacerà ad Ale. L'amore è bello quando funziona.» affermo, sospirando, guardandoli.
«Già.» concorda Marco, poi mi dà un bacio.
Più tardi, mentre sto parlando con Marco, Carlotta e un nostro compagno di classe, arriva Alessandro che dice:
«Ragazzi! Grazie mille per avermi fatto conoscere Martina. Mi piace. È carina, simpatica e domani usciamo insieme.»
«Le hai chiesto d'uscire?» gli chiede Marco.
«Sì.»
«Dammi un cinque, fratello!» esclama Marco, e osservo i fratelli Bonanni battersi un cinque.
«Comunque devi ringraziare soprattutto Tommaso. È lui che mi ha detto che la sorella di un suo amico è interessata a te.»
«Allora vado subito a ringraziarlo.» dice Alessandro, e se ne va.

In tarda notte, quando io e Tommaso torniamo a casa dalla festa di Halloween, mentre siamo entrambi in bagno e io mi sto struccando, dico:
«Comunque stasera sei stato proprio cupido, sia perché eri travestito così sia per aver fatto conoscere Ale e Martina.»
«Allora ho scelto il costume giusto.» afferma, sorridendomi.
«Sì.» concordo.
«Posso fare pipì con te qui?» mi chiede.
«Ehm...» rispondo.
Ci siamo lasciati quasi un mese fa, o meglio, lui mi ha lasciato, quindi non so se sia più il caso che lui faccia pipì in mia presenza.
«Va bene, dai.» aggiungo, qualche secondo dopo.
Mentre Tommaso sta facendo pipì, butto l'occhio sul suo pene.
Non stiamo più insieme da quasi un mese, quindi non facciamo sesso e non lo vedo nudo da quel sei ottobre.
Faccio un respiro profondo e lui viene a lavarsi le mani nel lavandino.
Chissà se si è accorto che gli ho guardato il pene mentre faceva pipì.
«Buonanotte, Giorgia.» dice, con la sua voce roca.
«Buonanotte, Tommy.» affermo, sorridendogli, poi raggiunge camera sua.

Qualcosa di piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora