19. Sbloccarsi

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La sera di un paio di settimane dopo, io e Marco siamo usciti fuori a cena in un ristorante non lontano dal Colosseo.
Passeggiamo nella zona e poi andiamo a casa mia.
Appena entriamo salutiamo mia madre e Fabio, poi chiedo loro:
«Marco può rimanere a dormire qui stanotte?»
Rimangono in silenzio per qualche secondo e poi mia madre risponde:
«Va bene, ma lasciate la porta aperta.»
Finalmente Marco può rimanere a dormire a casa mia dopo un mese e mezzo che stiamo insieme. E poi forse ha acconsentito perché ci conosciamo sin da bambini, altrimenti sicuramente avrebbe detto di no.
«Grazie, Roberta.» dice Marco, sorridendole.
«Sei un bravo ragazzo, Marco, e ti conosco da quando sei bambino, ma fai il bravo, okay?» esclama mia madre.
«Promesso.» afferma, poi andiamo in camera mia.
Rimaniamo in camera mia per tutta la sera, poi ci mettiamo a dormire.
Nel cuore della notte mi sveglio e vado in bagno, per poi raggiungere la cucina e bere un po' d'acqua.
Ad un tratto sento aprirsi la porta di casa e vedo entrare Tommaso.
«Giorgy.» esclama, vedendomi.
«Stai rientrando adesso?» gli chiedo.
«Sì.» risponde, ridacchiando.
«Sei ubriaco?» gli domando, osservandolo.
«Naa.»
«Per me sì, un po'.» dico.
«Ti conviene andare subito a letto prima che ti becchino i nostri genitori.» aggiungo.
«Stai bevendo, Giorgy?»
«Sì.» rispondo, e non faccio neanche in tempo a dire e fare altro che Tommaso afferra il mio bicchiere e beve.
«Che carina che sei con il pigiama.» dice, scrutandomi dalla testa ai piedi.
«Buonanotte, Giorgia.» aggiunge, dandomi un bacio sulla guancia e poi ridandomi il bicchiere d'acqua.


La mattina del giorno dopo quando apro gli occhi, sorrido vedendo Marco accanto a me.
«Buongiorno.» dice, dopo aver aperto anche lui gli occhi.
«Buongiorno.» gli faccio eco.
Marco si avvicina ancora di più a me e mi dà un bacio.
Ad un tratto comincia a baciarmi il collo, così dico:
«Marco... lo sai che se mi baci il collo mi sciolgo.»
«Lo faccio apposta.» afferma.
«Ti amo.» mi sussurra all'orecchio.
«Anch'io.»
«È stato bello dormire insieme stanotte.» dice.
«Sì, lo è stato.»
Ci diamo un bacio e subito dopo ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi. Forse ci siamo, forse sono pronta per farlo.
«Siamo soli? Mi avevi detto che i tuoi domenica mattina sarebbero usciti.» salta su.
«Sì, siamo soli.»
Marco mi sorride e mi dà un bacio.
Ci guardiamo di nuovo negli occhi e d'istinto cominciamo a spogliarci.
«Hai un preservativo con te?» gli chiedo.
«Sì, ma prima fammi chiudere la porta a chiave.» risponde, così si alza e chiude la porta di camera mia, per poi tornare sotto le lenzuola.
Ci baciamo subito e dopo esclamo:
«Stavolta sono pronta.»
Marco mi sorride e ci ribaciamo.
«Sei sicura?»
«Sì.» rispondo, facendo anche cenno di sì con la testa, così ci ribaciamo per la millesima volta.
Finiamo per fare l'amore in camera mia, sul mio letto, e quando siamo entrambi nudi l'uno accanto all'altra, Marco mi dice:
«È stato bellissimo.»
«Sì, lo è stato, e sono contenta che finalmente sia successo.»
«Anch'io.» dice, e mi accarezza i capelli.
«Sei bellissima, amore.»
Gli sorrido e ci baciamo, poi ci alziamo per fare colazione.

La sera del giorno stesso, dopo che Marco se n'è andato, sono in camera mia a preparare lo zaino di scuola per il giorno dopo.
«Carly, non indovinerai mai cos'è successo stamattina.» esclamo, appena Carlotta risponde alla mia chiamata.
«Dimmi tutto.»
«Io e Marco l'abbiamo fatto.» confesso.
La sento urlare dalla gioia, così ridacchio.
«Finalmente ti sei sbloccata.» dice.
Sì, probabilmente mi sono sbloccata dopo averlo fatto con Tommaso però.
«Sì, finalmente cazzo.» esclamo, felice, dopo il mio pensiero nella testa.
«E com'è stato farlo con Marco?»
«Bellissimo, Carly. È stato... romantico, dolce e... genuino.» rispondo, ricordando il bel momento intimo fra me e Marco di stamattina.
«Sono felice per te, Gio.»
«Grazie, Carly.» dico.
«Carlotta?» aggiungo, pochi istanti dopo.
«Giorgia?»
«Ho fatto sesso con Tommaso.» confesso, dopo un respiro profondo.
«Cosa? Non hai appena detto di averlo fatto con Marco? Sono confusa, Gio. Spiegami»
«Sì, stamattina ho fatto l'amore con Marco, ma... due settimane fa... beh, è successo con Tommaso. Ero tornata a casa dopo non essere riuscita a farlo con Marco, e Tommaso mi ha raggiunto in camera e alla fine è successo con lui.» confesso.
«Mi aveva detto che è ancora innamorato di me e io di lui, Carly. Lo sai che non ho mai accettato che mi abbia lasciato.» aggiungo.
«Giorgia, tu sei fuori di testa. Due settimane fa l'hai fatto con Tommaso e ora con Marco. Tu sei pazza.» la sento dire.
«Lo so, Carly, ma giuro che sono due settimane che ho chiuso quel capitolo per sempre.» esclamo.
«Immagino.»
«No, giuro. L'ho promesso a me stessa che dovevo chiuderlo una volta per tutte, anche perché adesso sto con Marco. Anzi, adesso abbiamo anche fatto l'amore.» dico.
«Se lo dici tu.»
«Giuro.» insisto.
«Comunque Tommaso è uno stronzo. Che cazzo ti ha mollata a fare se poi ti dice che ti ama ancora e fate sesso? Mah.» la sento che dice.
«Già.» concordo.
«Comunque ci vediamo domani a scuola, perché mia madre mi sta già rompendo le palle che devo prepararmi per andare a letto. A domani, Carly.» esclamo.
«A domani, Gio.»
«Stavi parlando con Carlotta?» mi chiede ad un tratto la voce roca di Tommaso.
Alzo lo sguardo ed è sulla soglia della porta con indosso una tuta con il pantalone grigio.
Vengo distratta per un attimo da quei pantaloni, o meglio, da quello che c'è sotto quei pantaloni, poi rispondo di sì.
«Ti ho sentito stamattina.» salta su all'improvviso, guardandomi.
«Mentre...?»
Fa cenno di sì con la testa, così gli domando:
«Ci stavi spiando?»
«Ma va, Giorgy. Semplicemente ti ho sentito ansimare e gemere.» mi spiega.
Sospiro e dice:
«Finalmente ti sei sbloccata, eh?»
«Sì, ma non sono affari tuoi, Tommy.»
«Sono contento che sia successo, Giorgia, non fraintendere. Meriti di essere felice con Marco.»
«Grazie.»
«Vedrai che d'ora in avanti andrà sempre meglio.» dice.
«Lo spero, perché quello che è successo fra noi mi pesa ancora.»
«Sono passate due settimane. Io sto zitto e anche tu, e sono convinto che adesso che l'avete fatto Marco lo vorrà fare sempre di più, e sicuramente anche tu. Non pensare a quello che è successo fra noi quella notte. Forse hai ragione tu, è stato un grosso sbaglio.»
«Sì, lo è stato.» concordo, poi gli sorrido e lui mi dà la buonanotte, uscendo da camera mia.

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