14

18 2 0
                                    

LOUIS

Zayn rimase immobile, paralizzato da un'ondata di emozioni che non riusciva a controllare. L'uomo davanti a lui, salutò Louis, anche lui visibilmente a disagio. Il rapporto tra i due non era mai stato dei migliori e, col passare degli anni, si era completamente deteriorato. Louis ricordava un uomo diverso, giovane e vigoroso, che ora mostrava i segni del tempo, ma conservava ancora il suo fascino. Era inevitabile che Louis pensasse a quelle volte, da adolescente, quando incontrava quell'uomo a casa di Zayn e il modo in cui arrossiva.

"Ciao, Louis," disse Yaser, la voce bassa e controllata, mentre gli stringeva la mano con un gesto formale. "Ho saputo di tua madre. Condoglianze. Come stai?"

Louis sorrise appena, mentre Zayn si alzava in piedi accanto a lui. L'aria sembrava farsi più densa, quasi soffocante, e Louis percepì la tensione scorrere tra loro.

"Ciao, Yaser." Le mani di Louis tremavano leggermente, nonostante cercasse di mantenerle ferme. Non era ancora abituato a ricevere condoglianze, e ogni volta che qualcuno menzionava la sua perdita, era come un colpo diretto al cuore, che gli ricordava la cruda realtà: sua madre non c'era più.

"È stato difficile," continuò, la voce che si spezzava appena, "perché è successo all'improvviso... ma si va avanti, in qualche modo." Mentre parlava, il suo sguardo vagava sulla sabbia, evitando di incontrare quello di Yaser.
Yaser annuì, ma i suoi occhi non lasciavano Louis. Intanto, Louis lanciò una rapida occhiata a Zayn, che rimaneva in silenzio accanto a lui. Poteva percepire la rabbia che l'amico stava cercando di reprimere; la mascella tesa, i pugni chiusi e quel silenzio, carico di parole non dette.

"La morte di un genitore è sempre difficile da affrontare," disse Yaser con una calma che sembrava quasi una sfida, "purtroppo è una delle poche certezze della vita." Si interruppe un attimo, come se pesasse ogni parola prima di pronunciarla. "E tu, cosa fai adesso? Studi, lavori?" domandò.

Louis si sentì stretto in una morsa. Rispondere sembrava sbagliato, eppure ignorare la domanda sarebbe stato scortese. "Faccio entrambi," rispose alla fine, forzando un tono neutro. "Mi laureo a settembre, in letteratura inglese." Il suo sguardo si abbassò di nuovo, osservando i granelli di sabbia tra i suoi piedi, come se potesse nascondersi da quella conversazione opprimente.

"Bravo," commentò Yaser con un cenno d'approvazione. Poi, i suoi occhi si spostarono su Zayn. "E tu, Zayn? Come va?"

Zayn annuì velocemente, un sorriso tirato, quasi una smorfia. "Tutto bene, come sempre," rispose, ma la tensione nella sua voce era palpabile. Gli occhiali scuri nascondevano i suoi occhi, ma Louis sapeva che dietro quelle lenti si nascondeva una rabbia silenziosa.

"Va bene." Yaser annuì di nuovo, come se avesse già perso interesse nella conversazione. Prese la mano di Hussain, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, osservando i grandi. "Divertitevi," disse, prima di voltarsi e camminare via, con il piccolo che li salutava con un sorriso inconsapevole della tensione che si era accumulata tra gli adulti.

Zayn rispose al saluto di Hussain con un gesto rapido, ma non appena il padre si allontanò, afferrò la sua maglietta e iniziò a camminare veloce, come se dovesse fuggire da qualcosa di insopportabile.

"Zay—..." Louis provò a fermarlo, ma le parole morirono sulle sue labbra. Zayn aveva già infilato la maglietta e si stava dirigendo rapidamente lontano dalla spiaggia, il passo deciso, quasi furioso.

"Forse è meglio lasciarlo un po' da solo..." sussurrò Harry, apparso alle spalle di Louis come un'ancora di stabilità. Gli prese delicatamente la mano, e Louis si aggrappò a quella presa, trovando conforto in quel semplice gesto. Sospirò, rassegnato, rendendosi conto che in quel momento non poteva fare nulla per aiutare l'amico. Non ora, non così.

SNAP OUT OF IT |ZOUIS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora