CAPITOLO 6 - REALIZZAZIONE

173 14 5
                                    

Sei tu l'ultimo pensiero che attraversa la mia mente e il mio cuore, prima che le mie palpebre si chiudano al sonno della notte.
Sei sempre tu il mio primo pensiero quando apro gli occhi alla luce di un altro triste giorno senza di te.

❤️

Katsuki era appoggiato alla ringhiera del terrazzo della sua stanza d'albergo, con lo sguardo rivolto verso il cielo. Era la prima volta, dopo una settimana che usciva da quelle quattro mura.

La visita di Inko lo aveva scosso. Ancora non riusciva a capire cosa intendesse dire con "Izuku ti aspetta a casa vostra". Quello per lui era solo un enorme incubo dal quale non riusciva a risvegliarsi.

- Izuku...se è vero che dopo la morte l'anima continua a vivere, perché io non ti sento accanto a me? Ti prego...non puoi essertene andato via così...- Sussurrò Katsuki, guardando quel cielo azzurro contornato da nuvole bianchissime.

Mise a fuoco meglio la vista, perché all'improvviso una di esse sembrò prendere la forma di un cuore.

- Lo sapevo...tu sei ancora qui con me...- Disse ancora Katsuki con le lacrime agli occhi.

Rimase a fissare quella nuvola finché si dissolse per assumere un altra forma.

Katsuki si asciugò il viso e sorrise per la prima volta da quando era ritornato in Giappone.

- Restami accanto, ok? Io ho bisogno di te, Izuku, per affrontare le cose... - Disse ancora prima di rientrare in stanza e chiudere la portafinestra.

Non era pronto per andare a trovare Izuku in cimitero. Per lui il suo Omega non era lì. La sua mente si rifiutava categoricamente di pensare che il corpo del verdino fosse dentro una bara chiusa dentro a una tomba.

I raggi del sole filtravano attraverso la tenda chiusa, andando a illuminare l'intera stanza. Ma in particolare sembrava facesse splendere il cofanetto appoggiato sopra il comodino.

Il riflesso sul metallo attirò l'attenzione di Katsuki.

- È uno dei tuoi modi per dirmi che le devo leggere Izuku? - Disse avvicinandosi al letto.

Si sentiva pronto? No! Ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto farlo. In quelle lettere c'erano i pensieri e i sentimenti del suo Omega.

- Sono un codardo, vero Izuku? Non riesco nemmeno a leggere le tue lettere. -

Notò solo in quel momento che sul davanti del cofanetto erano state fatte incidere le loro iniziali unite da un cuore più piccolo e al suo centro conteneva una terza lettera, K.

Ci passò l'indice sopra e una leggera scossa lo pervase. Un vagito. Gli sembrò di sentire un vagito di un bambino. Com'era possibile? Esisteva una connessione così forte tra lui e Izuku, anche dopo la morte, da fargli sentire quello che aveva provato il suo Omega? Scosse la testa pensando fosse solo frutto della sua immaginazione.

La tentazione di provare nuovamente a sfiorare quel cuore intrecciato con le tre iniziali era forte, ma al contempo faceva paura.

La mano tremava da quanto bramasse e temesse allo stesso tempo quello scrigno.

Si ricordò della supplica di Inko che gli chiedeva di leggere le lettere. Perché Izuku si era ostinato a non spedirle? Quella domanda era un tarlo fisso nella sua testa. Troppi perché le cui risposte poteva dargliele solo e soltanto il suo Soulmate.

MEMORIES ON LETTERSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora