CAPITOLO 3 - RIVELAZIONE (parte 1)

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Nella vita ha una fine e un inizio, quello che non finisce mai sono due cose: il ricordo e l'amore vero. (Michele Sannino)

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Katsuki fermò con un gesto della mano un taxi e una volta salito, diede l'indirizzo della casa dei suoi genitori.

In azienda si respirava un'aria strana. Tutti evasivi con le risposte, Eijiro compreso. Cosa gli stavano tenendo nascosto? Dov'era andato Izuku? E perché non rispondeva al telefono? Persino sua madre sembrava nervosa quando l'aveva chiamata.

Si massaggiò la zona del collo dove Izuku lo aveva marchiato. Due mesi prima pulsava da maledetti e faceva male, mentre ora non sentiva più nulla. Forse perché finalmente si stava ricongiungendo con il suo Omega.

In un anno di assenza, guardando fuori dal finestrino, Katsuki notò che molte cose erano cambiate. Alcuni negozi non esistevano più e al loro posto ne erano sorti di nuovi. Fermo a un semaforo, vide su un muro dedicato alle affissioni un cartellone pubblicitario della sua azienda, in mezzo a molto altri. Si trattava del nuovo trattamento skincare che sarebbe stato lanciato sul mercato a breve. Quella non era opera di Izuku. Non si vedevano i tratti caratteristici del suo estro creativo. Chi diavolo aveva fatto quel cartellone? Era bruttissimo solo da vedere, figurarsi incentivare la gente a comprare il trattamento. Ora ne era più che certo. Il suo Omega non lavorava più presso la "Kaizen Cosmetics Nippon". Ma perché non dirglielo? Gli avevano fatto un offerta migliore e se n'era andato? O davvero i vertici avevano aspettato la sua partenza per liberarsi dell'unico Omega presente lì dentro? Se fosse stato così, ne avevano perso solo loro.

Strinse forse la borsa tracollo. Era stata uno dei primi regali ricevuti dal verdino. Non se ne trovavano in commercio di uguali, per il semplice fatto che Izuku l'aveva fatta fare appositamente per lui, con dei disegni di sua creazione. Anche i materiali, i dettagli, tutto scelto in modo scrupoloso dal suo Omega.

Avrebbe voluto urlare dietro al tassista di sbrigarsi che aveva fretta di andare dal suo compagno, stringerlo forte e dirgli quanto gli fosse mancato. Ma conosceva bene il traffico di Tokyo e anche avesse inveito contro quel poveruomo, le cose non sarebbero cambiate.

Si ricordò di avere nella borsa una delle bandane che Izuku amava mettere al collo. L'aveva presa per avere qualcosa di suo con lui. Inoltre era impregnata dei buonissimi feromoni del verdino. Quando la prese, nuovamente una sensazione simile a quella provata prima con i nastri. La guardò con occhi sgranati e si costrinse a prenderla ugualmente per portarla al naso. L'odore del suo compagno era quasi svanito del tutto e una sensazione di paura che mai aveva provato gli avviluppò il cuore.

Chiese al tassista di fermarsi in una fioreria. Si sarebbe fatto perdonare portando al suo Omega i suoi fiori preferiti. Rose bianche.

- Sono per una persona speciale? - Chiese la fiorista.

- Si! Sono per il mio compagno. -

- Che bello! Lo sa che in base a quante ne sceglie comunica un messaggio? - Domandò sorridente la ragazza.

- No. Non lo sapevo. Quindi lei cosa mi consiglia? - Chiese Katsuki, nervoso. Doveva far capire quanto fosse importante per lui il verdino.

- Mi dica...vuole comunicare amore profondo? -

- Esatto. -

- Allora...33 rose rosse. -

- Ma a lui piacciono quelle bianche. Me ne dia 33 bianche, credo che le apprezzerà maggiormente. -

Preso il bellissimo mazzo di rose, risalì in taxi determinato a farsi perdonare dal suo Omega.

Più si avvicinava all'abitazione dei genitori, e più qualcosa dentro di lui si agitava. Il suo Alpha interiore sembrava tormentato da qualcosa. Senza rendersene conto, emise un guaito di dolore, facendogli spalancare gli occhi. Cosa gli stava succedendo? Non riusciva a capacitarsi di quello che stava provando. Dovrebbe essere stato al settimo cielo dal momento che avrebbe rivisto Izuku.

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