Sai cos'è peggio di un Hyde? 1/2

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Quella domenica mattina fu ancora più strana e sorprendente dei due giorni precedenti, perché quando Enid aprì gli occhi, a giornata ormai inoltrata, si ritrovò tra le braccia di Mercoledì, entrambe ancora nude sotto il suo piumino colorato.
Mercoledì non solo aveva accettato di dormire nel suo letto, ma non si era nemmeno svegliata all'alba come suo solito, pur di restare accanto a lei e vegliarla durante il sonno.

Enid sorrise, si accoccolò ancora di più al petto dell'altra ed iniziò a baciarle il collo dolcemente, facendo le fusa.

-Non ne hai avuto ancora abbastanza?- La voce di Mercoledì arrivò come dall'oltretomba, sintomo del fatto che quei baci le stavano in realtà piacendo.

La sera precedente avevano litigato perché Enid voleva un bacio e Mercoledì le aveva dato molto più di un semplice bacio, cacciando nuovamente Mano dalla stanza, che ormai passava con Ajax quasi tutte le sue serate.

-Perché? C'è un limite di volte?-

-No di certo, ma non voglio essere cacciata dalla Nevermore per colpa delle tue voglie.-
Si stava riferendo al fatto che molto spesso le loro vicine di dormitorio si lamentavano degli incessanti "rumori" che provenivano dalla loro stanza e continuavano per ore, con tanto di ululati, vetri rotti e muri "traballanti".

-Ah! Le mie voglie?! Solo le mie?-
Mercoledì non rispose, allora Enid si alzò dal letto dopo aver messo il broncio, cercando di districarsi tra le coperte cadute a terra, ma non fece in tempo a fare nemmeno un metro per liberarsi da queste che Mercoledì tirò la coperta per trattenere Enid, anche se il risultato fu che la bionda inciampò e cadde a terra con le sue mani "feline" pronte a proteggerla nella caduta.
-Hei!- Esclamò la lupa, ridacchiando.

Mercoledì invece si preoccupò subito eccessivamente pensando di averle fatto male e si precipitò a terra da lei, più bianca del solito.
-Enid, stai bene?-
La sua ragazza si girò a pancia in su restando ancora coricata e scoppiò a ridere vedendo la corvina così preoccupata.

-Hai una faccia, Mer, sembra che tu abbia visto un Hyde!-
Enid l'aveva toccata davvero pianissimo.

Mercoledì adorava quando Enid la offendeva in quel modo e la sfidava, perché con Mercoledì Addams non c'era sfida.

Così mentre ancora rideva le tappò la bocca con una mano, con forza, ed Enid si zittì subito, facendosi seria.

-Sai cos'è peggio di un Hyde?-
Enid sentì l'unghia dell'indice di Mercoledì scorrere in una linea verticale che partì da sotto il suo mento per arrivare fino al suo stomaco, come per mimare il gesto di un taglio che se fosse stato fatto con un coltello l'avrebbe aperta.

Macabro? Si.
Lo avrebbe mai fatto davvero?
Considerando la paura che aveva preso Mercoledì solo vedendo Enid cadere a terra dal letto, no.

Ma non per questo Mercoledì sembrava meno pericolosa in ciò che diceva.
Ed era questo ad eccitare la giovane Enid, cosa che nessuno alla Nevermore si sarebbe mai aspettato da lei, la piccola lupa sempre carica di emotività ed eccentrica, così amorevole.

Enid provò a scuotere la testa e Mercoledì sentiva ogni suo micro movimento, percepiva i suoi brividi.
-Me.- Mormorò, quando il suo dito continuò la sua corsa ed arrivò al ventre nudo di Enid.

-Ne hai avuto abbastanza adesso, Enid?-
Enid non ebbe il tempo di rispondere, sia per la mano dell'altra ancora premuta sulla sua bocca, sia per le dita di lei che raggiunsero finalmente l'entrata del suo piacere.

È superfluo dire che quello fu il loro miglior risveglio dopo settimane, perché nessun incubo le aveva tormentate la notte e niente le aveva disturbate la mattina.

Quella sua oscura luce - Parte II - WenclairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora