-Enid!-
Mercoledì stava cercando in tutti i modi di richiamare l'attenzione della sua ragazza, ma nulla, nemmeno le sue grida sembravano funzionare ed Enid era ormai rossa in viso, a terra, stava perdendo lucidità.Mercoledì strattonò ancora la corda per liberarsi e raggiungerla; aveva deciso, si sarebbe tagliata via le mani pur di liberarsi, ma mentre stava per farlo pensò che non avrebbe potuto poi aiutarla senza mani.
Si ricordò dell'arma più potente di tutte, il fuoco.
Nella colluttazione che aveva avuto con Cain l'armadio di Enid si era riaperto, Mercoledì usò i piedi per spostare gli appariscenti vestiti di Enid e prendere qualcosa che era sul fondo, dove teneva i suoi accessori. Infatti accanto alla sua borsetta trovò il portachiavi luminoso che usava sempre per andare a quei terribili concerti Kpop a cui Mercoledì ancora si rifiutava categoricamente di accompagnarla.
Lo trascinò a sé con il piede e con la suola del suo stivale ruppe la copertura in silicone duro, poi lo accese e avvicinò la piccola fiamma alla cordicella sottile per farla sciogliere.
Avrebbe dovuto ricomprarle quel portachiavi.Intanto la resistenza di Enid si stava affievolendo sempre di più, finché non la vide proprio immobilizzarsi.
-Enid, sono qui...- Le disse, sapendo che poteva sentirla.
Mercoledì diede un ultimo strattone alla corda e quella si ruppe. Corse subito da Enid e senza riflettere prese la collana dalla tasca e gliela mise al collo, cercando poi di svegliarla.
-Enid, mi senti?-
Per qualche secondo non ci fu risposta, poi la sentì agitarsi tra le sue braccia, la vide ricominciare a respirare e riaprire gli occhi. Le sorrise e quello era davvero il suo sorriso.-Merc...- Provò a dire, ma la tosse la interruppe e il suo sguardo cambiò.
-Stai bene?- Le chiese e mentre le accarezzava il viso sentì una fitta alla spalla, per Mercoledì era lo stesso dolore di una puntura d'ape, ma capì che fosse molto di più, Enid le aveva appena piantato il coltello nella spalla sinistra, proprio tra ossa e articolazioni.
Probabilmente avrebbe colpito il cuore se la forza di volontà di Enid non fosse stata così intensa da deviare da sola il colpo.
Ma faceva lo stesso un cazzo di male.
Mercoledì cercò di allontanarsi, ma Enid l'aveva presa per il busto del vestito, le strappò la lama dalla spalla, procurandole altro male e la spinse lei stessa via, così forte da farle sbattere la schiena contro la parete colorata.
Mercoledì ebbe un flashback del loro primo bacio, era andato esattamente in quel modo, così quando Enid si avventò di nuovo su di lei, la corvina si lasciò attaccare di modo da poterla prendere e baciare, esattamente come la loro prima volta.Questo placò finalmente Enid, che tornò in sé, ma si accorse subito che la lama del coltello era di nuovo nel corpo di Mercoledì, stavolta allo stomaco.
Enid guardò Mercoledì terrorizzata, mentre le due erano ancora così vicine da potersi baciare.
-M-Mer...- Stava per iniziare a piangere, non riusciva a muoversi e non sapeva cosa fare, ma l'altra le accarezzò il viso, convinta che se fosse dovuta morire, avrebbe preferito morire così, con un bacio della sua amata e per mano sua.-Non è... Non è colpa tua, Enid...- Le disse con fatica e le spostò il braccio per togliersi da sola il pugnale dal corpo, ma Enid premette subito le mani contro la ferita per fermare il sangue che copioso stava uscendo.
-Tu sei... Meravigliosa.- Le disse Mercoledì, esattamente come dopo il loro primo bacio, poi scivolò a terra, nonostante Enid cercasse di mantenerla.
-No, NO!-
Il potere di Cain a quel punto si dissolse del tutto ed Enid tornò in sé, alla sua disperazione.
Accarezzò il viso di Mercoledì con le mani sporche di sangue.
-Non puoi morire, Addams!- Le urlò provando a scuoterla, ma nulla sembrava funzionare, le palpebre di Mercoledì erano ormai sigillate.
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Quella sua oscura luce - Parte II - Wenclair
FanfictionSeconda e ultima parte. Mercoledì e Enid dovranno affrontare nuovi e vecchi misteri, ma stavolta consapevoli del loro amore e indivisibili, nonostante i demoni che verranno a perseguitarle per via di un passato dal quale sono fuggite entrambe e che...