Non scappare mai da me 1/2

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"Un'Addams che implora?"
"Caino è venuto a salvare sua sorella."

Mercoledì sentì uno sparo, poi Enid iniziò a scivolare via dalle sue braccia, mentre entrambe cercavano invece di lottare per aggrapparsi l'una all'altra, ma Cain riuscì a separarle.
Mercoledì lo vide. Vide che era stato Cain. Urlò il suo nome, cercò di liberarsi ma la gamba le faceva male da morire, il ragazzo lo sapeva e si avvicinò a lei, per tenerla a terra premette lo stivale contro la sua gola e a Mercoledì mancò il respiro.
Cain disse qualcosa, due, tre parole ripetute, sembrava una preghiera.
Poi calò il buio.

Era stato un sogno o era andata realmente così?

Mercoledì si risvegliò di soprassalto, ritrovandosi in uno stupido letto d'ospedale, troppo bianco per le retine dei suoi occhi e troppo pulito per la sua sporca anima.
Non riuscì a muovere la gamba e capì che era bloccata da una fasciatura spessa.
Quando provò a scendere dal letto, qualcuno la fermò.

-Ehi, sono qui.-
Le braccia di Enid la bloccarono e anzi, l'abbracciarono, allo stesso modo in cui lo fece Mercoledì, che aveva avuto paura che Cain le avesse fatto qualcosa.

-Come ti senti? La spalla?-
-Ti fa male la gamba?-

Si parlarono l'una sopra l'altra e Enid le sorrise, rassicurandola che la sua spalla fasciata stava in realtà già guarendo grazie alle sue doti da lupa.
Mercoledì invece, era più bianca del solito.

-Cain... È stato lui.-
Mercoledì si sfiorò il collo con le dita come per sentire se ci fosse qualche segno sulla pelle di una scarpa, ma niente.

Enid non rispose, aveva tutt'altro in testa.
-Ci siamo appena salvate da una morte... Una morta orribile e questo è ciò che hai da dire?-
Mercoledì sciolse quell'abbraccio, non capendo la situazione.
Si, anche lei si era ovviamente spaventata di perdere Enid, ma prima risolveva quel mistero e prima avrebbe eliminato i pericoli per Enid stessa.

Vide che la sua ragazza aveva già le lacrime agli occhi e rimase in silenzio, sapendo che qualsiasi cosa avesse detto avrebbe peggiorato le cose.

-Mi hai ingannata. Mi hai chiusa a chiave lì dentro e hai voluto affrontare l'Hyde da sola. Come pensavi che sarebbe finita?- Enid non aveva dimenticato quel tradimento.

-Perché hai provato a salvarmi?-

-Certo! È questo il vero problema?! Sei impossibile!- Ribatté Enid, saltando dalla sedia e iniziando a camminare per la stanza, cercando un modo per contenere la sua rabbia che non fosse buttare a terra l'intero ospedale di Jericho.

-Saresti potuta morire per colpa mia.- Mercoledì cercò di calmarla, ma con quella gamba non riusciva ad alzarsi dal letto.

-Anche tu! Perché la mia vita dovrebbe valere più della tua?!-

-Sono viva, no?- La risposta di Mercoledì era così insensibile che vide anche Mano contrariarsi, sul letto vuoto di Enid accanto a lei.

-Solo perché Cain ci ha salvate!-
Era vero, Cain aveva sparato all'Hyde con un fucile da caccia, che a quanto pare sapeva che le suore tenevano ben nascosto nel seminterrato e a cui nessuno era concesso avvicinarsi.
L'Hyde era fuggito e Cain e Ajax avevano portato le ragazze all'ospedale più vicino.

-Già, devo parlare con lui, voglio sapere perché ci ha seguite.-

-Mercoledì!- Enid quasi gridò, tremava.

-Perché non hai lasciato che combattessi al tuo fianco? Lo abbiamo sempre fatto!-
Le chiese, ricordandosi di tutte le avventure che avevano avuto assieme.

Quella sua oscura luce - Parte II - WenclairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora