Un'Addams che implora

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Era proprio un Hyde.

E quell'Hyde era Tyler.

"Il tuo ex fidanzato sarà molto felice di rivederti."

Mercoledì sentì Enid fremere, mentre erano nascoste nell'armadio, vide che aveva già tirato fuori gli artigli, ma non c'era la luna piena, non avrebbe mai potuto affrontare l'Hyde da sola, metà lupa e metà umana.

-Posso distrarlo io mentre tu vai a chiedere aiuto ad Ajax, i suoi serpenti potrebbero aiutarci.-

Quella proposta poteva tranquillamente essere di Mercoledì, invece fu Enid a parlare per prima e l'altra inarcò un sopracciglio.

Come si permetteva Enid a rischiare di mettersi in pericolo?

-Non puoi trasformarti del tutto, riuscirebbe a prenderti subito.-

-Hai così poca fiducia in me?-

Non era il momento di discutere.

-Non è questo, è che...-
Mercoledì fece cenno ad Enid di zittirsi e le due rimasero in ascolto, perché i passi dell'Hyde erano ben chiari sulle assi di legno scricchiolanti dell'orfanotrofio e venivano verso di loro.

Rimasero in ascolto, ancora, solo la voce di Eudora torturava Mercoledì.

Passò e proseguì avanti, potevano fuggire, avevano la strada libera verso l'uscita, ma il malefico marchingegno che aveva Enid nella tasca, il suo cellulare, iniziò a vibrare, doveva essere Ajax.

Enid riuscì a spegnerlo subito, e nessuna delle due pensò che questo avesse allertato l'Hyde.

Invece, quando Mercoledì sentì il silenzio farsi sempre più pericoloso e le orecchie di Enid si mossero, percependo qualcosa, le due fecero appena in tempo ad abbassarsi prima che una zampata dell'Hyde rompesse la parte superiore dell'armadio, lasciandole scoperte.

In quella frazione di secondo, Mercoledì alzò la testa per guardare negli occhi il suo ex ragazzo e si... Era proprio lui, Tyler. Curioso.

Enid, impulsivamente però tirò fuori il suo spray al peperoncino anti-orso, che ovviamente portava sempre con sé insieme ai suoi mini-kit di pronto soccorso per la sua iper ansia e lo spruzzò a pochissima distanza da loro, in faccia al mostro.

L'Hyde indietreggiò, ma la nube tossica colpì in parte anche Mercoledì, più vicina a lui, che iniziò a tossire e prima che arrivasse anche a Enid, si spinse insieme a lei fuori da quell'ormai mezzo armadio, ma dalla parte opposta all'uscita, di nuovo bloccata dal suo ex ragazzo.

Corsero a perdifiato per il corridoio, raggiungendo involontariamente la parte che Mercoledì odiava di più, la cappella.

Ma non ci fu tempo per alzare gli occhi al cielo o per lamentarsene, entrarono dentro e chiusero la porta con la chiave già inserita nella serratura.

-Una porta non reggerà.-

-Provo a chiamare Bianca, ci serve più aiuto.- Enid prese il suo telefono in mano, mentre ancora cercava di calmare il respiro, tra le panche di quella buia cappella, ma poi un colpo di tosse di Mercoledì la spaventò.
Guardandola, vide che lo spray che aveva spruzzato era finito anche su di lei, i suoi occhi erano rossi e continuava a tossire, faticando a respirare.

-Mercoledì!- Enid strozzò la sua stessa voce per l'ansia e corse da lei, cercando di guardarle gli occhi, ma Mercoledì non era d'accordo.

-Sto bene, dobbiamo barricare la porta.-

-No, non stai bene e c'è tempo, l'Hyde è anche lui bloccato dal mio spray.-

Mercoledì a quel punto si lasciò guardare e se i suoi occhi non fossero stati pieni di lacrime per colpa dello spray, avrebbe potuto vedere che anche quelli di Enid ne erano colmi.

Quella sua oscura luce - Parte II - WenclairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora