#7|allies?

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Victoria

Tornai a casa il più veloce possibile perché volevo subito verificare che tutte le cose che mi aveva detto Nicolas fossero vere. Speravo di no però. Insomma è disgustoso sapere che hai fatto sesso con tuo cugino pensando che foste solo conoscenti e nulla di più.

Dovetti pure stare in piedi sulla corriera dato che Mavi e i suoi amici avevano balzato oggi perché non si erano sentiti molto bene dopo la festa ma non mi disturbò, perché per tutto il tempo sono rimasta a guardare fuori dalla finestra e pensare a cos'altro non mi abbiano detto, sì anch'io ho molti segreti con i miei genitori ma nascondermi il fatto che nostro nonno è morto per colpa degli stessi Miller di cui ero amica direi di no.

Appena entrai in casa mia madre era sul divano e mi salutò con un sorriso che non ricambiai.

-Com'è morto il nonno?-
Lei mi guardò un attimo stupita per la domanda che le posi però poi mi disse:-Ciao anche a te.-
Io alzai gli occhi al cielo e le dissi soltanto:-rispondi alla domanda mamma.-
-Di morte naturale.- mentì, glielo si leggeva in faccia che stava mentendo, il suo corpo lo diceva. Ormai sapevo leggere il linguaggio del corpo, riuscivo a capire chi mentiva e chi no, chi nascondeva qualcosa e mia madre era una tra quelle, solo che non l'avevo mai notato.
-Andiamo mamma, dì la verità a tua figlia.- la guardai negli occhi e inclinai la testa, lei mi guardò e il sorriso le scomparve dal viso, aveva capito.
-Chi te l'ha detto?-
-Non importa chi me l'abbia detto ma la domanda è perché VOI non ci avete detto come sono andate le cose veramente? e perché avete fatto amicizia con loro?-
Lei spostò lo sguardo dal mio alla porta dell'entrata che si apriva ed entrava mia sorella.
-State litigando ancora?- sbuffò stanca lei
-Non stiamo litigando, i nostri genitori ci hanno mentito fino ad ora sulla morte del nonno e anche su molte altre cose che io so ma voglio la conferma da lei.- le spiegai
Lei guardò prima me poi nostra madre.
-Allora mamma? è vero quello che sta dicendo Vic?- chiese Silvy
-Sì.- fu la sua unica risposta
-Mamma, ti sto dando la possibilità di spiegarti sai ma tu sei muta come un pesce.- le dissi io intanto che mia sorella si sedeva sul divano di fronte a quello di mia madre.
-Ragazze, vi giuro non era questo il modo in cui volevo sapeste la verità dei fatti. Io e vostro padre ci siamo impegnati a tenere nascosto tutto perché sennò...- si bloccò e mi guardò,-ci minacciavano di ucciderci se dicevamo la verità.-
-Ma qual'è la verità?- chiese impaziente mia sorella che ancora non sapeva nulla
-I Liverly sono sempre stati ricchi, milionari e stimati da tutti. Avevano una loro azienda, finché il vostro bisnonno morì di malattia e il potere passò al figlio, cioé vostro nonno che però morì drogato poco dopo che Victoria nacque. Il nonno dei Miller l'aveva drogato e poi salì al potere dato che vostro padre era stato minacciato dal nonno dei Miller a rinunciare il proprio posto. I Miller così come ora lavorano a capo dell'azienda da sempre appartenuta ai Liverly ma finita nelle mani sbagliate solo per colpa di un inganno da parte dei Miller. Dato che vostro padre non è riuscito a salire a capo dell'azienda che doveva andare cercò di crearne una sua, come promesso a vostro nonno, ma fallì. E ora eccoci qui.- disse con lo sguardo fisso sul tavolo in mezzo ai due divani
-Hai omesso un pò di cose- le dissi, -Per esempio che noi abbiamo un cugino di cui non sapevamo nulla-
Mia madre mi guardò stupita.
-È stato lui a dirti tutto quindi.- disse una voce profonda all'ingresso, era mio padre
-Sì esatto- risposi
Lui si sedette accanto a mia madre sul divano mentre spiegava, io invece ero stata in piedi per tutto il tempo perché non avevo voglia di stare calma e seduta.
-Sì avete un cugino, Nicolas Liverly figlio di mio cugino, ossia mio nipote. Era come un fratello per me, vostro nonno gli ha fatto da padre dato che il suo è scomparso qualche anno dopo la sua nascita. Vostro nonno in una lettera che ci aveva lasciato, ci aveva chiesto di rimanere uniti e cercare di riportare l'azienda nelle mani giuste, perché lui sapeva chi lo aveva drogato. L'inganno non era da parte dei Miller ma vostro nonno, che aveva mandato un infiltrato nei Miller perché sospettava che ci fosse qualcosa di strano ma loro lo scoprirono e misero della droga nella bibita di vostro nonno. Io provai a creare un'azienda da capo ma fallì, mio cugino ci provò e ci riuscì ma litigammo perché lui non voleva far diventare me, che sono più grande, il capo dell'azienda, così io decisi di rinunciare alla vita di prima e iniziarne una nuova, questa. Da quello che mi disse ricevette minacce dato che il suo scopo era di comprare la nostra vecchia azienda quindi ora anche lui continua per la sua strada.-
Io lo ascoltai e poi gli chiesi:
-Lo sai vero che avete litigato per una cosa stupida? Lo sai che sei amico col figlio della persona che ha ucciso il nonno? lo sai questo papà? sai che potevate farcela se tu non fossi stato tanto fiero di te e avessi deciso di lavorare sotto tuo cugino?- gli chiesi con la rabbia che mi ribolliva nelle vene. Come poteva essere così arrogante?
-Lo so, infatti ho fatto amicizia con i Miller in modo che voi abbiate dei buoni alleati. Loro non centrano nulla, è stato loro nonno. Comunque vostro cugino può entrare a far parte del vostro gruppo, più siete meglio è no? e poi oggi stesso riprenderò i contatti con mio cugino. Sono passati decenni ormai.-
-Papà guarda che non devo chiedere a te chi può e chi non può entrare, questo lo decido io e poi io non mi farò mai alleati i Miller, sappilo.- gli chiarì cercando di sembrare calma
-Sta sera c'è la cena con i Miller, cerca di non farmi fare una brutta figura, chiaro?- mi disse in tono serio e poi se ne andò in camera.
Io e mio padre non siamo mai andati d'accordo o almeno da quando ho iniziato le medie e lui ha capito che sua figlia è la sua versione al femminile e che sa tutto ciò che ha fatto.
So quello che ha fatto a mia madre per giorni finché non sono intervenuta io a fermarlo, lui non sa di averci traumatizzate, non sa che io e mia sorella abbiamo paura di uscire dalla stanza per colpa sua, questo lui non lo sa.
Vuole più bene a mia sorella, anche se lei si tiene a distanza da lui, e sinceramente meglio così.
Abbiamo molti problemi in famiglia ma lui non litiga più con me dal nove aprile di due anni fa, quando abbiamo avuto una litigata padre-figlia. Immaginatevi due bombe schiantarsi tra di loro, ecco io e mio padre eravamo così.
Abbiamo entrambi problemi di rabbia, non dico che Silvy non ne abbia, ce li ha ma lei sa tenere a bada la sua rabbia mentre io, beh, è uno tra I miei più grandi problemi quando la rabbia prende il sopravvento perché non riesco più a capire ciò che dico anche se raramente finisco per dire cose che non dovrei dire.
Comunque ora dovevo aggiornare Olivia su tutto quello che è successo oggi e aggiungere Nicolas al nostro gruppo così capirà che è dentro.

Deception|l'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora