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Lorenza

La mia giornata non è stata trascorsa in lacrime e disperazione, come molti potrebbero pensare. Sono stata di cattivo umore, questo è vero, ma non ho pianto.

È stato pur sempre il loro compleanno, quindi sono uscita, ho comprato una piccola torta, delle candeline e ho festeggiato a modo mio.

Apparentemente, potrebbe sembrare una situazione piuttosto triste. E lo è, a pensarci bene. Il primo anno dalla loro scomparsa, ho eseguito questa azione e l'ho considerata un rituale. Ho preso la torta che amavano di più, pan di Spagna con crema al limone e pezzetti di meringa all'interno, ho acquistato due candeline, una gialla e una verde, i loro colori preferiti, e le ho accese. Ho canticchiato la famosa canzoncina, ma i singhiozzi che mi uscivano non mi hanno mai permesso di continuare.

Ma quest'anno è diverso. Non piangerò più per la loro morte, loro non lo vorrebbero.

Appena alzata, Hettie è venuta da me e mi ha abbracciato. Mi ha detto che avrebbe accompagnato Arthur al concerto degli Addicted.
Sono contenta che re Artù abbia accettato di sostituirmi, senza voler sapere il motivo della mia assenza.
Meno contenta dell'abbracvio di prima mattina. Su questo fatto sono il Grinch delle affusioni.

In questo giorno voglio solamente parlare con i miei genitori e festeggiare il loro compleanno.

Da fuori potrei sembrare una persona eccentrica, perché quando entro nella mia stanza, esco dalla finestra e salgo sul tetto, mi stendo e inizio a guardare il cielo e a parlare con i miei genitori.
Faccio lunghi discorsi, a volte rido anche. E va bene, ammetto che qualche lacrima scende. Ma è inevitabile.

Rimangono sempre la mia famiglia e mi mancano ogni volta che il mio cuore batte.

Nel tardo pomeriggio, Hettie torna a casa e mi trova seduta sul divano a guardare un film.
Si posiziona di fronte a me con un'espressione accigliata.
<< Cosa è successo oggi? Le foto sono state scattate bene? >> le dico mettendo in pausa il film
<< Le foto sono andate molto bene. Con tutto il rispetto per Arthur, ma tu sei di gran lunga più brava >>

Dopo questa affermazione mi concedo di compiacermi un po' dandomi delle piccole pacche sulla spalla, da sola.

<< Allora perché hai quella faccia? >> le chiedo invitandola a sedersi vicino a me, ma lei rifiuta e inizia a camminare avanti e indietro con le mani dietro la schiena.

<< Per prima cosa, Neville non ha fatto altro che guardarmi. >>

La guardo perplessa ma non dico nulla, per ora.

<< Poi non era un normale concerto, gli Addicted sono diventati gli sponsor dell'evento. Per tutto il weekend ci sarà una festa a Wellington. >> Rimane in silenzio e continua a camminare. 

<< E quindi?>>

<< Quindi cinque fan hanno vinto un concorso per stare un'ora con il gruppo.
Una ragazzina bionda ci ha provato con Neville tutto il tempo. E poi gli ha fatto una domanda. >> rimane di nuovo in silenzio.

<< Per favore Hettie, parla! >> Sbuffo e sbatto leggermente le mani sul divano.

<< Per farla breve, questa gli ha chiesto se fosse fidanzato perché girano foto e voci che sta uscendo con una fan. Cioè io! E si è permessa di dire che lei fosse meglio di me! Appena ho sentito ciò, mi sono rattristata molto. Ma la risposta che ha dato Neville mi ha fatto rimanere di stucco. >> Riprende fiato.

<< Che stronza! Menomale che non c'ero io. L'avrei fatta diventare castana. >> Mi guardo intorno per vedere se mamma McMillan non sbuchi da qualche parte con una ciabatta in mano per poi tirarmela per la parolaccia appena detta. La mia migliore amica trattiene una risata e continua a raccontare.

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