26 Chardonnay

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N.B.: le parti sottolineate sono i discorsi fatti in francese. Per rendere più scorrevole la storia non tradurrò più le frasi. O per lo meno finché si troveranno in Francia i nostri protagonisti.

Ètienne

Neanche sono arrivato che mio padre mi ha chiamato nel suo ufficio, ho dovuto lasciare da sola Ren per non so quanto tempo.

Meno male che sta in mano a Marisol, di lei mi fido ciecamente, l'impotenza è che non incontri quella testa di cazzo di Gérōm.
Lorenza e lui hanno la stessa età. A prima vista può sembrare innocuo, non a caso è il preferito di mio padre, ma in realtà è un diavolo travestito da angelo.

Il viaggio in aereo è stato confortevole, a parte le turbolenze e quel Bob che ci provava con la mia Ren ogni volta che poteva.
Il fatto di trovare l'autista per me è una novità, ma vedere lo stupore di Lorenza non ha prezzo.

Anche vedere la sua espressione quando ha visto la casa dei miei.
Quando mi ha rimproverato perché non le ho detto che andavamo a dormire dai miei, una parte di me ha sorriso: è la prima volta che l'ho vista in difficoltà.

Ora sono qui, davanti a mio padre a parlare per l'ennesima volta delle stesse cose.
<< Non credevo che portassi veramente una ragazza qui. Dove l'hai ripescata? È una fan di quel gruppo che rappresenti? >> dice in modo sarcastico stringendo tra i denti il suo sigaro preferito.

Mio padre lavora nel mondo dei vini.
Produce uno dei migliori Chardonnay di tutta la Borgogna.
Non a caso dietro casa abbiamo un vigneto di trecento ettari.

Infatti appena mi sarà possibile vorrò portare lì Lorenza. È il posto che preferisco di più.

<< Non parlare di lei così. È la fotografa del gruppo. È davvero brava nel suo lavoro. >>
<< Non la passi liscia così. La vorrò conoscere meglio. Non mi fido di te.>>
<< Non è una novità per me papà. Ora se permetti sono stanco vado a riposarmi.>>

Esco dalla stanza senza nemmeno aspettare la risposta.

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A cena Lorenza non si è presentata. Sarà stanca per il viaggio, ma Marisol mi ha avvertito che le avrebbe lasciato gli avanzi dentro il frigorifero, etichettati.

<< Sembra carina Lorenza, tesoro. Come vi siete conosciuti?>> mi domanda mia madre mentre taglia la sua bistecca di carne.

<< È diventata la fotografa del gruppo Addicted di cui sono manager, e da lì cosa nasce cosa>>. Odio mentire, soprattutto a mia madre.

Con lei ho un bellissimo rapporto, non mi ha mai imposto nulla, ho vissuto la vita che volevo io senza avere pressioni, almeno da parte sua. Non a caso ho un tatuaggio dedicato a lei sul braccio.

<< Se scopro che mi stai mentendo, il mese prossimo ti sposi >> mi dice mio padre.

<< Jean-Claude, smettila di minacciarlo! Non si sposerà con Paris. Finiscila! >> sbotta mamma posando bruscamente le posate sul tavolo.

<< Finiscila tu, Dorothea! Ha quasi ventisette anni, è ora che si prenda le sue responsabilità! >>

<< Non è interessato a far parte dell'azienda né a sposare una ragazza qualsiasi. Ha già le sue responsabilità: essere manager di una band emergente non è cosa da poco! Dovresti apprezzarlo invece di disprezzarlo come fai sempre. Gérōm si è già proposto di prendere le tue redini. Lui può bastare, l'importante è che sia un membro della famiglia e non sarà il primogenito ma il secondogenito. E sappiamo benissimo che il secondogenito è all'altezza!>> Mamma ha sempre tenuto testa a papà e lo ha fatto sempre mettere al suo posto.

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