12 Le scuse.

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Neville

Lorelai esce bruscamente dal backstage sbattendo la porta con violenza.

Quella ragazza ha qualche problema. L'ho sempre sostenuto.

<< E ora cosa ho detto di male? Era solo una battuta. >> dico, notando che tutti mi stanno guardando.

<<I suoi genitori sono deceduti. Il 5 novembre è l'anniversario della loro morte, nonché del loro matrimonio e del compleanno. Per lei quel giorno è solo da dimenticare>>, mi spiega Hettie, con lo sguardo basso, sicuramente dispiaciuta per ciò che ha detto Lorelai prima di andarsene.

Mi irrigidisco.
Sapevo che biologicamente lei e Hettie non potevamo essere sorelle, ma non pensavo una cosa del genere.

<< Dopo la loro morte, nessuno della sua famiglia voleva prendersi cura di lei, anche se era diventata maggiorenne da poco, allora sono intervenuta io. Venne qui in Nuova Zelanda per tre mesi in una vacanza studio quando aveva sedici anni. Quando ha chiamato mia madre per spiegarle la situazione, mia madre ha subito accettato. Abita a casa nostra da due anni. E da un anno e mezzo ha preso anche il nostro cognome. >>

<< Non ne sapevo nulla >> il senso di colpa mi sta soffocando.

<<In questo modo imparerai a parlare in modo appropriato. Ren aveva ragione quando ha detto che hai una bocca sporca. Non sei stato per niente delicato, Nev!>> Mia cugina a volte si comporta come una madre.

<< Ma come potevo saperlo? Non ha mai detto nulla sulla sua famiglia! Non incolpatemi!>> quasi urlo

<< Allora anche il soprannome che gli ho dato è riferito ai suoi? Cioè Fraise?>> Domanda E. a Hettie
Lei annuisce prima di parlare. << Il padre, come la madre, conosceva le lingue più diffuse, come il francese, lo spagnolo e l'italiano. Quando Ren si arrabbiava, la chiamava proprio "fragolina" in francese >>, spiega nuovamente.

<< Ma che cazzo oh! Quanto è strana la vita. Quante coincidenze?>>
<< Come sei delicato tu, Rik, nessuno. >>
<< Oh, quattrocchi, non rompere. Era per sdrammatizzare un po' la tensione che si era creata. >> Ezekiel e Rurik sono come cane e gatto. Bisticciano sempre.

<< Io vado a chiamarla e do le mie scuse. >> afferma E. prendendo il telefono dalla tasca dei pantaloni.
<< Non so se ti risponderà, quando si parla di quell'argomento si chiude in se stessa. >>

Sto provando dispiacere per quello che sto facendo a Hettie. Si vede che vuole bene a Lorelai. Forse sbaglio.

Forse.

Perché conoscendola più a fondo è una ragazza particolare. Ha il lato che fa vedere nel mondo dei social e un lato della vera lei.

Ed è affascinante.

<< Posso essere molto persuasivo quando voglio. La chiamerò finché non risponderà. >> Le fa un occhiolino ed esce dalla stanza.

<< E tu, Neville O'Brien, anche tu farai le tue scuse a Ren. >> mi punta il dito Dalia.
<< Poi le scrivo un messaggio >> dico con poca importanza.
<< Oh no, glielo dirai di persona. Dato che ti ritieni una persona matura, prenditi le tue responsabilità. E smettila di fare il maschio alfa della situazione.
Anche i ragazzi chiedono scusa, non devono farlo per forza solo le ragazze.>>

Ha ragione. Io non ho mai chiesto scusa a nessuno.

Nemmeno quando ero piccolo e facevo cadere apposta Dalia dall'altalena.
Quando i nostri genitori ci chiedevano come fosse successo, io davo sempre la colpa a lei, e mi credevano.

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